Gli sposi generano vita. (La profezia del matrimonio 11 puntata)

Terminiamo con le ultime due profezie alle quali noi sposi cristiani siamo chiamati. La fecondità dell’amore. L’amore degli sposi è naturalmente proteso alla generazione di nuova vita, di figli. Quindi che profezia incarnano gli sposi? La profezia dell’amore stesso di Dio che non è rimasto chiuso in se stesso, ma si è aperto alla creazione. La Trinità non è rimasta lì senza far nulla. Padre, Figlio e Spirito Santo non sono restati nella loro beata perfezione e completezza. Ogni tanto me lo sono chiesto. Ma chi glielo ha fatto fare di creare tutto questo casino dell’universo, gli uomini infedeli e tutti i problemi che ne conseguono? Non stava già benissimo nella relazione perfetta e piena tra le tre persone? L’amore ha questa dinamica. Non può rimanere chiuso in se stesso, ma genera sempre vita o non è vero amore. L’amore è sempre creatore. L’amore rinnova sempre tutte le cose. Gli sposi cristiani, quando sono collaboratori di Dio nel procreare nuove creature attualizzano questa profezia. L’amore che genera vita. Pensate all’importanza di questa profezia oggi. Oggi che viviamo un unverno demografico. Pensate che profezia dell’amore fecondo possono essere i coniugi cristiani aperti alla vita. Non è questione di numeri, la Chiesa che è maestra ci invita ad una procreazione responsabile, quindi ognuno di noi comprende nel discernimento quanto aprirsi alla vita. Certo è che se ci apriamo generosamente saremo un esempio per tanti sposi che hanno paura. Qualcuno potrebbe pensare che sedue disorganizzati e poveretti come Antonio e Luisa riescono a gestire quattro figli forse non è così impossibile. Allora le coppie sterili non hanno questa profezia nel loro amore? Certo che l’hanno. Non dobbiamo avere una visione limitata al piano biologico, al figlio procreato. L’amore degli sposi è di per sè generativo perchè l’amore è vita. Crescere nell’amore significa generare sempre vita. Vita che si può declinare nell’affido e nell’adozione, ma non solo. In tutto ciò che facciamo per essere dono quindi nel servizio, nella parrocchia, nell’attenzione agli ultimi e ai malati, nel gruppo del Rinnovamento e in tutte le realtà che viviamo al di fuori della nostra famiglia, della nostra coppia. Ripeto quello che dico tante volte anche a me stesso. L’amore si genera in famiglia, la mia vocazione, la mia risposta all’amore di Dio avviene attraverso la mediazione di mia moglie. Solo amando lei, essendo completamente dono per lei posso trovare Dio che è sorgente di amore autentico attraverso la Grazia e lo Spirito Santo. L’amore che si genera nel rapporto con la mia sposa diventa vita, forza, energia, pazienza, prossimità da spendere nella mia comunità, in primis con i miei figli e poi con parenti, amici, fratelli e tutti quelli che posso incontrare.

C’è una strofa di un testo di una canzone di Jovanotti che rende benissimo questo concetto:

A te che hai reso la mia vita bella da morire
Che riesci a render la fatica un immenso piacere

Guai e dico guai se trascurassi la cura del mio rapporto sponsale, del mio matrimonio per cercare altrove la mia risposta all’amore. Si entra in un circolo vizioso. Più diventa difficile in famiglia e più sarò portato a cercare gratificazione fuori. Non starei facendo la volontà di Dio. Sarei un ipocrita e un sepolcro imbiancato. Il servizio è un amore traboccante, un fiume che esonda dagli argini tanto è potente e impetuoso e non un pozzo vuoto da riempire con acqua proveniente da altre fonti.

Antonio e Luisa

1 puntata Chi è il profeta 2 puntata Gli sposi rivelano che Dio è amore 3 puntata L’amore di Dio: per primo, per sempre e per tutti 4 puntata Missionari dell’amore 5 puntata Lo Spirito: comandamento ed impulso. 6 puntata Un aquilone che vola alto nel cielo 7 puntata Sposi profezia della vita intima di Dio 8 puntata Come Gesù sulla croce 9 puntata Fedeli fino alla morte  10 Piccoli passi possibili

3 Pensieri su &Idquo;Gli sposi generano vita. (La profezia del matrimonio 11 puntata)

  1. ciao Luisa e Antonio, vi seguo vi stimo e per questo mi sento anche libera di “correggervi” fraternamente sul modo scelto di affrontare la fecondità della coppia cristiana.
    Da come è sviluppato l’articolo sembra quasi che ci siano dei gradi di fecondità, va male uno allora si passa all’altro: se non posso essere procreativo biologicamente allora passo all’affido o all’adozione o ai servizi in parrocchia, quasi ci fossero la seria A e la serie B della fecondità.
    Fraternamente vi dico che rischiate di ferire molte coppie e di passare quel fastidioso concetto che c’è una dignità maggiore nell’aver figli piuttosto che nel non averne, per cui si passa al piano B del cercare fecondità in altro (figli di altri, “servizi agli altri fuori della coppia”).
    Ad esempio la sterilità non dovrebbe essere un alibi per guardare ad altro. E se ci sono figli naturali perchè non si dovrebbe anche servire in parrocchia o accogliere figli non biologici?

    Il punto che cerco di delineare con più forza rispetto a come l’avete descritto è che la fecondità è molto molto di più di figli e servizi.

    La fecondità non è FARE qualcosa per gli altri, non è donare figli biologici al mondo, non è donare servizio in parrocchia, non è donare famiglia a bambini in affido o in adozione. La fecondità è molto di più e si puo esprimere con molto meno.
    A volte non c’è un risultato visibile/concreto alla fecondità, ma questa cambia i cuori delle persone in modo silenzioso e per nulla evidente.
    conosco molte coppie che in base ai parametri che avete elencato non sarebbero considerabili feconde, invece sono la bellezza di Dio in persona, che genera Vita solo con uno sguardo.
    La fecondità è amare mio marito per quello che è e non per quello che può darmi, questo genera Vita e non ci sono servizi o figli intorno, c’è l’amore trasfigurato che può diventare croce offerta, quando le cose non vanno come si pensava. La fecondità è la gioia che si può vivere dentro una vicenda oncologica, c’è la malattia ma c’è Gesù in croce che soffre in comunione con la coppia e la rende felice dentro il tunnel del tumore.
    La fecondità c’è quando una coppia sterile decide con la Grazia di Dio di amarsi e scegliersi ugualmente, senza tappabuchi di inseminazioni o adozioni palliative alla mancanza del frutto di carne.

    E ci tengo tanto a dire che quando una coppia si sposa diventa in quel momento famiglia. Non sono i figli che fanno diventare due sposi una famiglia. Due sposi sono già famiglia.

    Il corpo chiesa sulla fecondità è chiamato a camminare molto se vuole darle pieno respiro e piena bellezza di Dio, Con umile fermezza dico che la pastorale familiare ha un vuoto da colmare per le coppie che non potendo procreare, sono trattate con dignità inferiore rispetto a chi ha ricevuto il dono dei figli e portate a credere che per essere feconde si debba adottare/prendere in affido/servire la parrocchia.

    Concludo scusandomi se ho alzato i toni, ma faccio parte di quella (purtroppo) minoranza che sta spendendo la vita per dare Verità al significato di Fecondità, nell’unico posto in Italia dove se ne parla e si prendono per mano le coppie che si spengono perché non possono avere figli e non vedono luce oltre a questa grande ferita.

    Vi mando un abbraccio fraterno
    Lia

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