Perchè mi arrabbio così tanto? Colpa delle mie ferite

Oggi vi parlo di una grande conquista che sono riuscito ad ottenere solo pochi giorni fa. Dopo 48 anni di età, 21 anni di matrimonio e 4 figli ormai cresciuti. Per dire che non è mai troppo tardi.

Erano i primi giorni di scuola. Quando riesco accompagno io Francesco e Maria perchè il loro istituto è vicino al mio posto di lavoro. Quel giorno Francesco, come accade sovente, aveva perso tempo ed eravamo usciti con una decina di minuti di ritardo. Nella mia città, come penso nella maggior parte delle altre, perdere anche solo dieci minuti può significare restare imbottigliati nel traffico.

Quando mi trovo in questa situazione, e come ho scritto succede spesso, mi arrabbio tantissimo. Perdo il controllo e mi succede di urlare a mio figlio. Sento proprio una forte rabbia e mostro la parte più aggressiva. Francesco ha paura di me quando succede questo e io ogni volta capisco di sbagliare ma ci ricasco.

Detto che lui deve imparare a rispettare gli orari, voglio concentrarmi sulla mia reazione. L’ultima volta che è successo mi sono fermato a riflettere. Mi sono reso conto che la mia reazione in queste occasioni non è proporzionata. Me la prendo troppo. Ho sempre dato la colpa allo stress, all’essere sempre di corsa, ai tanti impegni e preoccupazioni. Ma non è solo quello. Finalmente ho capito. Scoprire che nella sua mancanza di rispetto per gli orari leggo una mancanza di amore è stato un vero e proprio momento di epifania. Mi sono reso conto che, in questa situazione, riemergono le ferite non risolte e i traumi del mio passato. Le nostre esperienze passate possono influenzare profondamente il modo in cui percepiamo le situazioni e reagiamo ad esse. Ed è esattamente ciò che sta accadendo tra me e mio figlio. Capite come le nostre ferite ci influenzano e ci conducono ad atteggiamenti sbagliati? Mi spiego meglio.

E’ una ferita che mi porto dalla mia famiglia di origine, dalla mia infanzia. Sono cresciuto in una famiglia che mi ha sempre servito in tutto, ma dove sono mancate le parole di incoraggiamento e la tenerezza. Solo rimproveri quando non facevo le cose bene. E così ho imparato a leggere ciò mi accade. Mi do da fare in mille modi per i miei figli, ma non mi viene riconosciuto. Anzi il mio aiuto viene in un certo senso disprezzato da Francesco che non è riconoscente e se ne frega facendo anche tardi.

Questo è ciò che le mie ferite mi fanno pensare e sentire. Ma non è così. Semplicemente Francesco è un tiratardi, è ancora immaturo su tanti aspetti. Finalmente ho capito che quella di Francesco non è una mancanza di amore. Meglio tardi che mai.

Basta poco per disinnescare delle dinamiche malate, basta poco per interrompere quella catena di sbagli che tutti i genitori commenttono. Da oggi sono certo saprò dare il giusto peso alle mancanze di mio figlio. Ho voluto aprire il cuore perchè tutti noi abbiamo delle ferite da disinnescare. Ci sono e ci saranno sempre ma inizieremo una guarigione quando riusciremo a dare loro un nome e non gli permetteremo di guidare le nostre scelte. Non si tratta di giudicare noi stessi come genitori, ma di lavorare su di noi per diventare genitori migliori. Questo processo può richiedere tempo e fatica, ma avrà un impatto significativo sul benessere e sulle relazioni all’interno della famiglia e sulla crescita umana dei nostri figli.

Antonio e Luisa

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