Il matrimonio secondo Pinocchio /18

Siamo giunti al decimo capitolo, che il Collodi titola così a mo’ di riassunto:

I burattini riconoscono il loro fratello Pinocchio e gli fanno una grandissima festa; ma sul più bello, esce fuori il burattinaio Mangiafoco, e Pinocchio corre il pericolo di fare una brutta fine.

Perfino i burattini, nella loro natura legnosa, riconoscono tuti quelli che sono simili a loro; sembra che non ci sia molta differenza tra il mondo del palcoscenico e quello vero, lo si denota da come Arlecchino e Pulcinella smettano di recitare e si rivolgano a Pinocchio, il quale si vede riconosciuto da chi non lo aveva mai visto prima d’ora, eppure tutti i burattini si rivolgono a lui col titolo di “nostro fratello“. Sembra che anch’essi non abbiano fili, ma è solo una parvenza di libertà: l’intervento del terribile Mangiafoco chiarisce subito chi sia colui che può decidere per tutti e su tutti.

Questo capitolo è la parabola dei nostri tempi: la cultura contemporanea del mondo è tutta tesa a squarciare il velo sottile di un’apparente umanità – quella di Arlecchino, Pulcinella e gli altri burattini – per denudare il pupazzo senz’anima, l’uomo viene raccontato e trattato come una marionetta appena rivestita di un’illusoria apparenza di libertà. Quando si è divenuti burattini, commenta il cardinal Biffi, l’arrivo del burattinaio è immancabile.

Ma perché Pinocchio sfugge al triste destino dei comuni burattini?

Grazie al fatto che lui ha un padre che lo aspetta a casa e che lo ama, a differenza dei burattini per i quali l’unica autorità superiore è il burattinaio, il quale dispone di essi come meglio crede: li tiene legati non solo coi fili visibili, ma molto più coi legami invisibili del potere su tutti.

Anche gli sposi debbono porre molta attenzione sulla propria vita, sul proprio matrimonio; essi sono quindi chiamati a scegliere se lasciare la propria vita in mano a qualche burattinaio oppure vivere da coloro che hanno un Padre che li aspetta a casa e che li ama.

Nel nostro mondo sarà praticamente impossibile trovare un Mangiafoco che si impietosisca e ci lasci andare solo per il fatto che abbiamo un padre, semmai sarà più facile l’esatto contrario, ovvero il Mangiafoco moderno vuole sostituirsi ai padri e al Padre.

Incontriamo tanti sposi che si sono lasciati appicciare dei fili invisibili col mondo, si sono convinti, ad esempio, che le vacanze vadano vissute come dice il mondo e non per ritrovare il tempo per Dio, per la preghiera e l’approfondimento della fede, per la coppia, per il rapporto coi figli… si sono lasciati convincere che la Domenica sia un giorno come un altro, che il fulcro della Domenica sia la gita fuori porta… si sono lasciati plasmare dal burattinaio che vuole strappare loro i figli crescendoli come degli automi, tutti standardizzati secondo gli schemi del burattinaio, ci rispondono che sono ragazzi e che va bene così… si sono lasciati convincere che la convivenza dei propri figli non è un male… e potremmo continuare l’elenco, ma il problema non sta nell’elenco quanto nell’aver deciso di avere un burattinaio come padre e non il vero Padre che ci aspetta a casa, la nostra vera patria.

Presto o tardi Mangiafoco userà i vecchi burattini per attizzare la fiamma sotto l’arrosto di montone, non vorremmo essere tra quelli vero?

Giorgio e Valentina.

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