Sex Toys nel matrimonio? No grazie!

Con questo articolo intendiamo rispondere a più di una domanda che abbiamo ricevuto negli ultimi mesi da alcuni lettori del blog. In fin dei conti che male c’è? Se vengono usati tra coniugi che vogliono solo dare un po’ di novità e fantasia al rapporto perché dovrebbero essere sconsigliati?

Siamo così immersi in una idea di intimità esaltata dai media, dai film e dalle serie che iniziamo a considerare naturale ciò che non lo è. Anche perché spesso siamo abbastanza ignoranti sulla proposta cattolica (non dico cristiana perché ci sono differenze tra le varie confessioni) riguardo il sesso. Nelle prossime righe cercherò di spiegare perché è meglio non avvalersi di questi strumenti.

Non dimentichiamo il significato della nostra intimità

Quando i coniugi si uniscono in anima e corpo nell’amplesso, assumono ed esprimono la volontà di Dio nella loro vita. L’unione sessuale non è qualcosa che abbiamo inventato. È un dono che ci è dato da custodire. È un dono attraverso il quale passa anche la nostra santità. Come viviamo la nostra intimità dice tanto su tutta la relazione sponsale. Il senso della sessualità – siamo stati creati sessuati maschio e femmina – è la donazione reciproca e totale dei coniugi e l’apertura alla vita che da essa scaturisce.

Il piacere fisico non è il fine del sesso. Il fine è proprio l’unione dell’uomo e della donna in una carne sola. Attraverso questa unione scaturisce un piacere che va assaporato e goduto, Ma il fine è la comunione. È sicuramente positivo che l’intimità sia un momento anche divertente ma non può e non deve essere considerata semplicemente un gioco. Nell’incontro intimo gli sposi si donano l’intera vita. È un momento sacro, poiché lì si trasmette la Grazia. Se si è consapevoli di questo contesto di bellezza, purezza e pienezza non dovrebbe esserci spazio per pratiche che non c’entrano nulla, come, ad esempio, l’uso di giocattoli sessuali. Questi hanno l’unico scopo del piacere fisico. Mettono l’uomo e la donna in un atteggiamento che cerca solo di massimizzare il piacere corporeo, dimenticando l’obiettivo dell’atto che è la comunione.

L’eccitazione è data dalla persona amata

Bisogna tenere conto del fatto che tutti i preliminari servono per preparare il corpo e la mente degli sposi alla compenetrazione dei corpi. Non dovrebbe servire nill’altro che i corpi dei due amanti. L’eccitazione è importante che provenga escluvimente dai due sposi senza strumenti esterni. Ricorrere, ad esempio, alla pornografia, usare costumi di personaggi o fantasticare con qualcuno che non sia il proprio coniuge significa attuare un inganno. Ciò trasforma il gesto sessuale in una menzogna, poiché il desiderio di unione è alimentato da un’altra persona o da uno stimolo esterno quale può essere una fantasia derivante dalla pornografia. . Se non riusciamo ad eccitarci semplicemente attraverso il corpo e l’amore donato della persona amata c’è un grosso problema a livello personale o relazionale.

Crediamo nel nostro corpo

L’uso di giocattoli sessuali nel matrimonio può generare sentimenti di insicurezza e sfiducia nella capacità di donarsi e riceversi liberamente. È importante considerare se l’utilizzo di tali elementi esterni è veramente necessario quando l’intimità tra entrambi i coniugi potrebbe già essere completamente appagante. È altrettanto significativo considerare come tali pratiche potrebbero portare a una sovrastimolazione che potenzialmente genererebbe dipendenza e comportamenti nocivi, simili agli effetti della dipendenza dalla pornografia. L’uso di giocattoli sessuali e la visione eccessiva di pornografia potrebbero ridurre la capacità reciproca di provare attrazione e piacere all’interno della relazione coniugale, poiché l’attenzione potrebbe essere dirottata sproporzionatamente verso elementi esterni. Questo confronto con elementi esterni potrebbe influenzare la percezione del piacere, dando luogo a una dipendenza da stimoli sempre più intensi.

Essere d’accordo non basta

Un altro punto cruciale da considerare è che, affinché un atto nel contesto coniugale sia lecito o buono, il solo consenso dei coniugi non è sufficiente. Spesso si dice che nel matrimonio si può fare ciò che si vuole, se entrambe le parti sono d’accordo. Questo non è vero. Il sacramento non permette tutto, ma consente solo di vivere pienamente ciò che è autentico amore. Come abbiamo già visto, l’atto coniugale ha la propria verità che i coniugi non hanno creato, ma è stata loro data. Per viverlo pienamente, devono rispondervi con le loro azioni concrete, che costituiscono il momento dell’intimità. Pertanto, sono sempre chiamati a discernere quali azioni li aiutano a unirsi nella gioia e nella verità, e quali no. Questo discernimento deve essere fatto guardandosi negli occhi e entrambi davanti a Dio. Non dobbiamo mai dimenticare che quando ci rivolgiamo al sacramento del matrimonio, il legame non è più solo tra l’uomo e la donna, ma entra in gioco un terzo: Gesù. Tutte le decisioni importanti devono essere prese cercando la Sua Volontà. Egli è la luce che può illuminare la coscienza affinché l’intimità sia una fonte autentica di amore che riversa la Sua grazia nei cuori dei coniugi.

I sex toys, come la pornografia, non sono buoni perché vanno a spostare l’attenzione dei due coniugi dalla comunione – che è il fine principale della sessualità – al semplice piacere, piacere che non viene dalle persone coinvolte nell’atto ma da fattori esterni che possono essere oggetti o anche fantasie che allontanano dal qui e ora della relazione.

Antonio e Luisa

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