Il battesimo: un giorno da ricordare

Le date più importanti della mia vita, cioè quelle che ricordo particolarmente e che festeggio, sono tre: quella del compleanno, del battesimo e del giorno delle nozze.

Un po’ di anni fa, erano solo due, nemmeno conoscevo il giorno in cui i miei genitori avevano deciso di battezzarmi. Infatti, solo negli ultimi anni, ho compreso l’importanza del battesimo e di conseguenza, sono andato a ricercare i documenti e ho trovato così la data (per l’appunto la ricorrenza sarà domani, 27 giugno).

Noi siamo abituati ad aggiungere titoli di studio e competenze man mano che cresciamo; quindi, ad esempio la scuola ci conferisce, dopo le scuole elementari, il diploma di scuola media, poi quello delle superiori e a seguire la formazione prosegue con laurea, laurea specialistica e master.

Con il battesimo invece avviene esattamente il contrario, viene conferito subito il massimo livello che uno può raggiungere, cioè quello di figlio di Dio e tutto quello che viene fatto successivamente, può soltanto finalizzarlo per una missione specifica (come se venisse conferita una laurea in medicina e poi si dovesse scegliere la scuola di specializzazione per esercitare come cardiologo, neurologo, pediatra o altro).

D’altra parte, come sarebbe possibile diventare più di figli di Dio? (vorrebbe dire mettersi sopra Dio, cioè una cosa impossibile).

Così tutti i battezzati formano il popolo dei figli di Dio (una moltitudine di re, sacerdoti e profeti), tutti fratelli perché hanno un unico Padre; questo popolo però va servito, formato, aiutato, santificato e pertanto le due vocazioni principali, ordine e matrimonio, hanno proprio questa funzione, di mettersi a disposizione di tutta la comunità. Quindi una coppia che si sposa, non aggiunge niente al battesimo, va solo a specializzare la grazia ricevuta quel giorno e, se dovessimo rappresentarlo con un movimento, questo sarebbe in discesa (e non in salita, come si potrebbe erroneamente credere).

Ordine e matrimonio specificano il battesimo affinché il popolo riesca a vivere come popolo dei figli di Dio, testimoniando che Gesù è vivo e dando lode a Dio; tutti i sacramenti e i carismi servono per costruire la dignità del popolo.

Se ad esempio, per vari motivi, un matrimonio viene dichiarato nullo, cioè mai avvenuto, non è che a quella persona manca qualcosa per diventare santa, perché è sufficiente aver ricevuto il battesimo.

Allo stesso modo, chi è single e non è consacrato o sposato, ha già con il battesimo tutto quello di cui ha bisogno per vivere in pienezza la vita cristiana (ovviamente insieme agli altri sacramenti): il problema è che la ricchezza battesimale è spesso sconosciuta all’interno della Chiesa, forse anche per il fatto che, il sacramento del battessimo viene conferito da bambini e non da adulti, come avveniva nei tempi antichi.

Infatti, anche Gesù fu battezzato a circa trenta anni e nelle comunità cristiane era una scelta che veniva presa da adulti, dopo un periodo di preparazione rivolto appunto ai catecumeni che chiedevano di intraprendere questo cammino. Successivamente i genitori cristiani hanno pensato di chiedere il battesimo dei figli nati da poco per regalare loro la vita eterna, impegnandosi a educarli al cristianesimo (anche perché già dal parto ci possono essere complicazioni/malattie e battezzare il figlio significa scrivere il suo nome in cielo).

Non a caso la Cresima si chiama anche Confermazione, perché i ragazzi, in un’età in cui hanno la consapevolezza, confermano la scelta fatta dai genitori molti anni prima.  Per il battesimo il nostro corpo appartiene a Cristo, attraverso l’Eucarestia celebriamo questa unità con Cristo e nella confessione ci viene confermato che Dio non ci abbandonerà mai.

Queste cose che sto dicendo, forse per qualcuno possono sembrare banali, ma basta chiedere in giro e quasi tutti diranno che ad esempio un cardinale è superiore a un sacerdote o un consacrato ha qualcosa in più di una persona single.

Anche il Papa, che è a capo della Chiesa, viene chiamato “servus servorum Dei”, cioè servo dei servi di Dio, per sottolineare proprio il fatto che non è sopra, ma al servizio degli altri.

Non è pensabile procedere con la propria vocazione, se prima non si è compreso a fondo (o almeno approfondito) la potenza e la ricchezza del battesimo ricevuto.

Ettore Leandri (Presidente Fraternità Sposi per Sempre)

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