Cari sposi, dopo il tempo delle ferie ormai concluso e l’inizio di scuole e attività pastorali, ci sentiamo con le vertigini. Stiamo per addentrarci in un nuovo anno. Ci consola la Parola che oggi il Signore Gesù ci sta rivolgendo.
Inizio dicendo che in tutta questa scena evangelica vi è una coppia, sebbene non salti a prima vista. Una coppia è formata da un lato da Cristo Sposo. Dall’altro lato c’è Simon Pietro il quale fa parte e ci rappresenta come la Sposa di Cristo. Cioè la Chiesa.
Non è strano quindi che Pietro nel giro di pochi istanti è sia “croce che delizia” di Gesù. Perché per un verso ancora una volta si dimostra come colui che sa comunque guardare oltre gli altri. Difatti, è il primo e l’unico che ha capito chi è Cristo. In seguito, poi, dimostrerà di essere il più generoso. Vorrebbe subito dare la vita per Gesù. Si butta per primo. Non ha paura di fare figuracce.
Ma al contempo è proprio un testone. È un vero mulo che non sa ancora accogliere docilmente la Persona di Cristo nella sua vita. Cerca sempre di fare a modo suo, con le sue uscite impulsive.
Ecco due volti comuni della relazione nuziale. Ci sono momenti di picchi di gioia e di entusiasmo. Essi sono seguiti da fasi calanti e a volte deludenti. Vediamo allora come reagisce lo Sposo per eccellenza.
Gesù non sta mandando Simon Pietro a quel paese con l’espressione “va’ dietro a me satana”. Non è come in qualche omelia si è affermato. E men che meno si tratta di un epiteto raffinato, frutto della bile in eccesso del Maestro, che avrebbe di certo più di una ragione per scadere nell’impazienza. Cristo, invece, ancora una volta agisce da Uomo integro e virtuoso, da Sposo colmo di amore.
Che messaggio c’è in quell’espressione così tagliente di Gesù? Egli sta solo ripetendo a Pietro, con fermezza e senza perdere il controllo, quanto gli disse tempo addietro sulle rive del lago di Galilea, mentre stava riassettando le reti: seguimi!
Certo, usa tutta la passione di chi ama nell’esigergli di rimettersi alla Sua sequela. Gli chiede di starGli dietro, non davanti, come ha appena infelicemente ammesso. Né a fianco, quasi volesse mettersi al Suo livello, ma dietro perché è un discepolo. Pietro ancora fa fatica ad accettare questo. In fin dei conti, Pietro vorrebbe andare per conto suo. Vorrebbe farlo secondo il “suo” modo di intendere e comprendere. Vuole slegarsi dal rapporto ma Gesù gli oppone un rifiuto perché lo ama.
Cari sposi, qualsiasi sia la vostra situazione e condizione. Di fervore, di rilassamento, di prostrazione. Gesù continua a credere in voi e a ripetervi: seguimi, stammi dietro, non ti allontanare da Me!
Impariamo, quindi, da Gesù Sposo a sentirci Sposa amata e ricercata. Uno Sposo così innamorato non si scoraggia davanti alle sue deficienze e debolezze. Sa lottare per farsi comprendere. Vuole tornare ad un rapporto sempre più vero e autentico.
ANTONIO E LUISA
La cosa bella di questo Vangelo, rimarcata anche da padre Luca, è proprio l’atteggiamento di Gesù. Non è arrabbiato come siamo indotti a credere. Si comporta come il Maestro. Non dice a Pietro di andarsene. Gli dice di mettersi dietro. Ma perchè lo sa che noi tutti abbiamo bisogno di Lui. Non vuole essere il primo perchè superbo ma perché Lui è la luce. Quanti errori abbiamo fatto Luisa ed io perché abbiamo voluto passarGli davanti e fare di testa nostra. Soprattutto io. Ma poi, quando ho fatto esperienza di quanto sono piccolo e fallace, sono tornato dietro di Lui. E ho ritrovato la strada. Quanta pazienza Gesù. Quanta pazienza anche Luisa. Ma questo è il bello del matrimonio.
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