Il bicchier d’acqua: inizio di santità o naufragio nel nulla

Cari sposi, anche oggi prosegue l’insegnamento di Gesù che invita all’umiltà e alla semplicità evangelica. Gesù pur essendo Dio fatto uomo, riesce a rendere estremamente comprensibile e attuabile la sua Parola. È tutto il contrario delle elucubrazioni e dei ragionamenti complessi, contraddittori e contorti a cui oggi ci abitua la cultura in cui viviamo.

Come si accoglie Cristo nel prossimo? Prima di pensare di immolarsi dinanzi a un plotone di esecuzione, Gesù ci dice: offri un bicchiere di acqua fresca. Cioè, inizia da quello che è più immediato e a tua portata di mano. Poi da lì, a poco a poco, puoi arrivare a grandi azioni di distacco dal proprio egoismo e di generosità.

Fa sorridere tale esempio di Cristo del bicchiere d’acqua. Per un verso, potrebbe far pensare a chi vi si perde per il troppo pensare o non saper stare con i piedi per terra. Dall’altra parte, esso è un lampante invito su come iniziare la via della santità.

Se poi applichiamo tutto ciò alla vita di coppia, è molto rincuorante. È bello vedere che voi sposi potete moltiplicare di gran lunga le piccole dimostrazioni di amore. E così Gesù utilizza un gesto a cui non daremmo peso. Con esso, significa quell’abbondanza di atti di servizio e di accoglienza con cui possiamo riempire le nostre vite.

Gesù in tal modo sta facendo riferimento a una verità che in seguito la Chiesa ha messo in luce. Cioè che proprio l’ordinario nella vita coniugale è la cartina di tornasole. Serve per rendersi conto di quanto e come voi sposi vivete la grazia del sacramento. E siete docili allo Spirito.

Dice infatti Papa Francesco: “Il vincolo trova nuove modalità ed esige la decisione di riprendere sempre nuovamente a stabilirlo. Non solo però per conservarlo, ma per farlo crescere. È il cammino di costruirsi giorno per giorno. Ma nulla di questo è possibile se non si invoca lo Spirito Santo, se non si grida ogni giorno chiedendo la sua grazia, se non si cerca la sua forza soprannaturale, se non gli si richiede ansiosamente che effonda il suo fuoco sopra il nostro amore per rafforzarlo, orientarlo e trasformarlo in ogni nuova situazione” (Amoris laetitia 164).

È un numero molto interessante perché si riferisce esattamente al passare del tempo, a quell’abitudine che può arrugginire i rapporti e rendere sterile l’unione di coppia. Ma appunto per prevenire questo rischio il Papa ci ricorda che è nella vita ordinaria dove cresce maggiormente l’amore coniugale. Questo può accadere solo in forza di una supplica continua allo Spirito.

Cari sposi, all’inizio di un nuovo anno, dopo le vacanze estive, dove siamo tornati a fare “le cose di sempre”, vi aiuti questa chiara motivazione di Gesù a sentirvi accompagnati dalla Sua Grazia per camminare con piena consapevolezza nella vostra missione.

ANTONIO E LUISA

Padre Luca ha messo in evidenza quello che dovrebbe essere ovvio ma che spesso, purtroppo, non lo è. I piccoli gesti fanno la differenza. Non dobbiamo aspettare di mettere in atto gesti eroici per vivere il nostro sacramento. Non siamo in un film romanticone strappalacrime. Siamo nella realtà e il matrimonio si custodisce in tanti piccoli gesti quotidiani. Gesti che diventano sacri. Senza dimenticare quelli più graditi per l’altro. Luisa sa che io amo il contatto fisico quindi sa come per me sia importante un abbraccio. Io invece so che per lei è importante sentirsi dire quanto sia importante per me. Piccole cose che fanno però la differenza.

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