Sal 84 (85) Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: egli annuncia la pace. Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme, perché la sua gloria abiti la nostra terra. Amore e verità s’incontreranno, giustizia e pace si baceranno. Verità germoglierà dalla terra e giustizia si affaccerà dal cielo. Certo, il Signore donerà il suo bene e la nostra terra darà il suo frutto; giustizia camminerà davanti a lui: i suoi passi tracceranno il cammino.
La Chiesa ci fa pregare questo Salmo durante la Liturgia della Santa Messa odierna e cade giusto a pennello con la memoria di un papa a noi molto caro: San Giovanni Paolo II.
E’ il papa che ha battuto diversi record rispetto ai suoi predecessori. Ma soprattutto noi lo vogliamo ricordare per il suo magistero su matrimonio e famiglia. Questo magistero ha preso nome di “Teologia del corpo“. Naturalmente essa non ha a che fare solo ed esclusivamente con i fidanzati e gli sposi. Tuttavia, questi due stati di vita hanno ricevuto più beneficio da questa “Teologia del Corpo“. Sono stati i più attaccati dal mondo in maniera tanto subdola quanto violenta.
Entrando un po’ nel particolare vogliamo sottolineare come questo santo papa ha sempre gridato al mondo la verità sull’uomo e sulla sua dignità. La sua è una voce che non ha mai fatto un passo indietro rispetto alla verità del cuore dell’uomo. È una voce imponente come quella di un nonno che insegna ai nipotini. È una voce autorevole come quella di un papà che guida i suoi figli con mano ferma. È una voce delicata come quella di una nonna che aiuta i nipotini a crescere. Ed è una voce tenera come quella di una mamma che accoglie le lacrime del figlio senza accuse. Insomma, è una voce che annunciava la verità con carità.
San Giovanni Paolo II ci ha insegnato a fare verità con carità. Chiunque si approcci al suo magistero non può negare di essere interpellato nel profondo del proprio cuore e nell’intimo della propria umanità. Non poche persone si commuovono e si convertono ancor oggi approfondendo i suoi scritti. Proprio perché aveva la capacità di unire la dolcezza materna con la fermezza paterna.
Cari sposi, questo metodo è lo stesso che dobbiamo imitare con noi stessi, con il nostro coniuge, dentro la nostra relazione sponsale. Dobbiamo sempre vigilare. Non ci devono essere esagerazioni da una parte o dall’altra. Non possiamo nascondere la verità in nome della carità. Non dobbiamo mancare di carità in nome della verità, perché questo rasenta la crudeltà.
Coraggio sposi, se stiamo nella Grazia di Dio allora la Sua salvezza si manifesta anche nella nostra carne maschile e femminile.
Chiediamo questa Grazia attraverso l’intercessione di San Giovanni Paolo II, il quale ci ha mostrato con la sua vita le parole del salmo: Amore e verità s’incontreranno.
San Giovanni Paolo II, prega per noi.
Giorgio e Valentina.