Contraccezione e Matrimonio: Riscoprire l’Amore Autentico

L’avvento della pillola contraccettiva nel 1959 ha segnato un punto di svolta nella percezione della sessualità. Da quel momento, vivere il sesso indipendentemente dalla possibilità di procreare è diventato socialmente accettato. Tuttavia, la Chiesa cattolica, con il suo Magistero, ha mantenuto salda la sua posizione, ribadendo che la contraccezione non giova al matrimonio. Ma perché?

San Giovanni Paolo II affermava: “L’amore coniugale trova nella donazione totale e reciproca la sua verità più profonda”. In questo contesto, l’enciclica Humanae Vitae di Papa Paolo VI, pubblicata nel 1968, ha profeticamente descritto le “gravi conseguenze dei metodi di regolazione artificiale delle nascite”. Conseguenze che, allora, sembravano lontane, ma che oggi si rivelano drammaticamente attuali.

La formazione: un’urgenza per i cattolici

Una scena memorabile del film “Divorzio all’italiana” recita: “In amore non ci sono regole, ma il cuore… il cuore non mente mai”. Tuttavia, senza una corretta formazione, anche il cuore può essere sviato. La mancanza di educazione a una sessualità autentica rappresenta uno dei maggiori ostacoli per molte coppie. Senza una guida, sia i laici che i consacrati possono considerare la contraccezione come una soluzione praticabile, ignorando il danno che arreca alla relazione coniugale.

San Giovanni Paolo II, con la sua Teologia del Corpo, ci ha lasciato un tesoro inestimabile per comprendere come la sessualità sia parte del disegno divino. La mancanza di formazione su questi temi rischia di minare il solido insegnamento della Chiesa, portando molti a sottovalutare le conseguenze della contraccezione.

La contraccezione e le sue implicazioni

1. La donazione completa viene compromessa

La sessualità, spiega Papa Francesco in Amoris Laetitia, è un linguaggio che comunica amore e dedizione totale: “Ogni atto sessuale nel matrimonio dovrebbe essere aperto alla trasmissione della vita”.

Tuttavia, la contraccezione impedisce questa apertura, trattenendo una parte essenziale di sé. Un matrimonio non diventa più libero eliminando la fertilità; al contrario, si allontana dalla pienezza dell’unione. Il sesso, ridotto a ricerca del piacere, perde il suo significato più profondo e rischia di diventare vuoto e egoistico. Nel celebre film “La vita è bella”, Guido sussurra a Dora: “La tua presenza rende ogni momento eterno”. Analogamente, l’atto coniugale dovrebbe rappresentare questa eternità nella sua apertura alla vita.

2. Il corpo diventa un oggetto

Papa Paolo VI, in Humanae Vitae, aveva previsto: “Si potrebbe temere che l’uomo, abituandosi all’uso delle pratiche contraccettive, finisca per perdere il rispetto per la donna”.

Oggi, questa profezia trova conferma in molte testimonianze di donne che si sentono usate, percependo il proprio corpo come mero strumento di piacere. La contraccezione non solo altera la dinamica della relazione, ma può anche ridurre il partner a un oggetto, privando il rapporto di rispetto e amore autentico. Un celebre dialogo di “Matrimonio all’italiana” illustra questa dinamica: “Mi hai usata come una cosa, e le cose si buttano via quando non servono più”. Un monito che invita a riflettere sull’importanza di riscoprire il valore dell’altro come persona. Il tutto è naturalmente aggravato dalla diffusione capillare della pornografia.

Un invito a riscoprire l’autenticità del matrimonio

Molte coppie, inizialmente scettiche, hanno scoperto che eliminare i contraccettivi dalla loro vita coniugale ha portato a una rinascita del loro rapporto. La condivisione della fertilità diventa così un simbolo di fiducia e apertura, un dono reciproco che rafforza l’unione. Come ricordava Santa Teresa di Calcutta: “Non possiamo fare grandi cose, ma piccole cose con grande amore”. Anche la scelta di vivere la sessualità in modo autentico e aperto alla vita è una piccola grande azione che costruisce l’amore coniugale.

La nostra testimonianza

In un periodo di forte difficoltà e fragilità abbiamo scelto di lasciare i metodi naturali per l’uso del preservativo. Sono stati i mesi più aridi della nostra relazione. Escludere artificialmente e volontariamente l’aspetto procreativo ha indebolito di molto l’aspetto unitivo tra di noi. C’era il piacere fisico ma mancava una gran parte dell’unione profonda dei nostri cuori. Mancava l’ingrediente più importante. Quello che fa differenza. La differenza tra chi fa del sesso e chi concretizza, attraverso il corpo, l’unione intima che lega due sposi che vivono il loro matrimonio nel dono e nell’accoglienza autentica, piena e vicendevole. Dopo un anno siamo tornati, con molta più consapevolezza e convizione, ai metodi naturali.

In conclusione, le parole di Papa Paolo VI risuonano come una chiamata alla riflessione: “L’autentico amore coniugale esige la pienezza e la generosità della donazione reciproca”. Solo abbracciando questa visione possiamo sperare in matrimoni più forti, uniti e fecondi e in una sessualità davvero appagante e vivificante.

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2 Pensieri su &Idquo;Contraccezione e Matrimonio: Riscoprire l’Amore Autentico

  1. Vorrei anche aggiungere che la mentalità contraccettiva si riversa sui figli. All’inizio si fa di tutto per evitarli, poi quando li vogliamo, carichiamo loro addosso tutti i nostri desideri e capricci, per cui questo bambino “programmato quando e come” sarà anche programmato per i progetti dei genitori, ovvero successo, carriera ecc. I ragazzi non sono percepiti come un “dono”, ma come una proprietà che abbiamo acquistato e che possiamo gestire come vogliamo. I figli nati da una mentalità contraccettiva crescono così, viziati e fragili, sovracaricati e confusi.

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  2. Vorrei anche aggiungere che la mentalità contraccettiva si riversa sui figli. All’inizio si fa di tutto per evitarli, poi quando li vogliamo, carichiamo loro addosso tutti i nostri desideri e capricci, per cui questo bambino “programmato quando e come” sarà anche programmato per i progetti dei genitori, ovvero successo, carriera ecc. I ragazzi non sono percepiti come un “dono”, ma come una proprietà che abbiamo acquistato e che possiamo gestire come vogliamo. I figli nati da una mentalità contraccettiva crescono così, viziati e fragili, sovracaricati e confusi.

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