L’occasione speciale

Oggi ricorre il Santo di cui mio marito porta il nome quindi, mi sono detta, questa è l’occasione speciale per ricordargli tutto il mio amore e il mio affetto. Ma poi, pensandoci meglio, mi sono chiesta: c’è davvero bisogno di un giorno particolare per farlo oppure …? Ho cercato di andare un po’ più a fondo e la risposta che mi sono data è stata: no.

Non c’è assoluta, indispensabile e soprattutto unica necessità di una data speciale per manifestare i nostri sentimenti al coniuge perché dovremmo cercare di farlo costantemente, al di là di onomastici, compleanni, anniversari e quant’altro.

Nella formula del matrimonio cattolico, infatti, leggiamo: “Con la grazia di Cristo prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita”.

Balzano subito agli occhi due particolari mica da ridere: “sempre” e “tutti i giorni”. Un piccolo approfondimento linguistico può esserci utile. Nell’enciclopedia Treccani online, troviamo quanto segue:

Con continuità ininterrotta, senza termine di tempo (cioè senza fine, e talora senza principio); estens., per un tempo lunghissimo, nel passato o nel futuro: Dio è s. stato e s. sarà (qui sempre coincide con eternamente); ora e s.; è s. stato così; la bellezza sarà s. ammirata […]L’avverbio che è in diretta contrapposizione a sempre è mai (ho s. sperato equivale a non ho mai disperato); talora collocati vicino per un’antitesi più o meno intenzionale […]Altre volte indica più espressamente la frequenza, spec. di fatti che si ripetono in modo da dar l’impressione d’una continuità quasi ininterrotta: hai s. da protestare!; è s. qui a darmi noia; ma se glielo dico s., io!; s. guai!, s. scenate!, s. rimproveri!, ecc. O di fatti e situazioni che, per essere soliti, si considerano come normali e ordinarî: è un posto dove tira s. vento; questo treno arriva s. in ritardo; li vedo s. insieme [1]

Dunque, anche dal solo punto di vista grammaticale, l’avverbio “sempre” indica qualcosa di potente,  duraturo e continuativo che, abbracciando il passato, avvolge il presente e si proietta nel futuro. Molto interessante è anche il richiamo al fatto che “sempre”, calato nel quotidiano, diventa qualcosa di ordinario, di abituale (dal latino habitus ossia cucito addosso a noi, fatto apposta per starci bene).

Ecco allora che il quotidiano dell’amore sponsale è qualcosa che ci ricopre come un vestito realizzato su misura, intessuto dal miglior sarto possibile: Nostro Signore. Abito che solo in Lui si può rinnovare pur continuando a essere se stesso, adattandosi ai cambiamenti che inevitabilmente attraversano, nell’arco dell’esistenza, qualsiasi coppia. Un abito che segue coloro che lo indossano, calandosi nella vita di tutti i giorni e diventando, così, un “sempre” conservativo e nello stesso momento in grado di innovarsi e rinvigorirsi.

Un “sempre” che diventa abitudine non per la noia degli anni passati insieme e la monotonia dell’uguale a se stesso ma in virtù della promessa di Dio di essere fondamento, sigillo e compimento dell’unione sponsale.

Un “sempre” che diventa “tutti i giorni” e che richiede il nostro impegno attento, devoto, sincero. Un “sempre” che non è «sei sempre così», «fai sempre così», «dici sempre così», «sei sempre stato/stata così», «hai sempre un motivo per lamentarti», «sei sempre il solito/la solita» e via dicendo. Ma un «desidero amarti sempre di più», «desidero camminare sempre più unito/a a te», «mettiamo sempre Dio al primo posto nella nostra coppia», «dimostriamoci sempre meglio il nostro affetto di coniugi».  

Quale momento migliore, allora, che farlo nel “tutti i giorni”? Non ci saranno più, semplicemente, occasioni speciali che, se pur belle, passano e volano via. “Tutti i giorni” diventeranno propizi per amarsi, nel sempre quotidiano come anticipo del sempre eterno. Questo non vuol dire sminuire i giorni particolari del calendario, quelli che cerchiamo di rosso o che sottolineiamo più volte. Questo significa riconoscere la straordinarietà del vincolo sponsale che dal “sempre” di Dio si fa “tutti i giorni” per te e per me. E che sta a noi cogliere, coltivare, far crescere, fortificare e testimoniare.

Fabrizia Perrachon


[1] Definizione completa al link https://www.treccani.it/vocabolario/sempre/

Lascia un commento