Quello che leggerai in questo articolo non è frutto dello studio, ma frutto di un’esperienza forte che mi ha fatto toccare con mano che le cose che leggiamo nella Sacra Scrittura sono Parole di vita. Magari hai sperimentato o sperimenterai il tuo momento di fragilità, il momento in cui la vita ti travolge quando meno te lo aspetti e con la cosa che non avevi né programmato, né mai minimamente pensato. E quando succede ti accorgi di quanto era solido ciò che avevi costruito o pensato di aver costruito, ma soprattutto su “chi” avevi costruito o lo stavi costruendo.
Mi presento.
Sono fra Luca, ho 44 anni e sono frate minore Cappuccino dal 12 Settembre 2014. Due anni fa sono stato ordinato sacerdote : 23 Aprile 2023. La data la scrivo affinché quello che stai per leggere lo potrai capire alla luce della grazia di Dio.
L’evento che ha travolto la mia vita, ma non solo la mia, è stata la scoperta del tumore e poi la morte di mio padre. Dall’infanzia alla fase matura sono stati anni in cui ho sentito la mancanza di papà perché era sempre al lavoro e quando tornava voleva sentire il telegiornale, quindi non c’era spazio per la condivisione. La domenica poi andava a prendersi cura degli olivi. Questa sua assenza mi faceva sentire un vuoto enorme dentro, come se per me papà non avesse né spazio, né tempo. Solo dopo l’entrata in convento nel 2012 miracolosamente c’è stato non solo un riavvicinamento, ma lui era il primo che mi veniva ad abbracciarmi quando tornavo a casa: quell’abbraccio che attendevo da una vita finalmente era arrivato.
Ma nel Gennaio del 2022 ecco che tutto incominciò a prendere una piega strana. All’inizio mamma trova strana la tosse che in quel periodo aveva papà, tanto che contatta il dottore che però sminuisce il problema. Solo con insistenza ha potuto fare una RX. Da lì viene fuori una piccola macchia nei polmoni, ma il dottore ci rassicura del fatto che con una semplice operazione si sarebbe risolto il problema. Passa qualche settimana e facciamo fare a papà una risonanza e il risultato ha aperto letteralmente il terreno sotto i nostri piedi. I dottori ci dissero che purtroppo per mio padre non c’era più tempo: solo tre settimane… facendo il conto sarebbe dovuto morire per Pasqua!!!
In quel frangente c’era poco da tempo per pensare. Ci siamo affidati alla Misericordia di Dio, termine non a caso: anche questo lo capirai andando avanti nella lettura. Io stavo terminando l’ultimo anno della Facoltà Teologica e chiedo al Ministro Provinciale di avvicinarmi a casa per passare almeno il pomeriggio a casa con papà. Anche se avevo da studiare, il mio desiderio era di passare tutto il tempo possibile con lui.
Passano i giorni e papà ovviamente si fa sempre più debole e magro… Finisce la sabbia nella clessidra, ma papà non vuole lasciarci soli… Passata la Pasqua, ci prepariamo perché ogni giorno potrebbe essere l’ultimo e quindi ogni gesto assume una lentezza, una cura unica.
Arriva la domenica della Divina Misericordia, il 24 Aprile 2022. Papà muore proprio in quel giorno. Il mio sguardo va ad un’icona regalata a mamma nel periodo dell’accoglienza (2012 – 2013) e che lei aveva messo proprio nella camera da letto : l’immagine della Divina Misericordia.
Nel frattempo decido di finire la Facoltà dando tutti gli esami e consegnando la tesi perché a settembre avrei iniziato la vita in un’altra fraternità. Finita la Facoltà vengo ordinato diacono nel Settembre del 2022. Passano un pò di mesi e vado a parlare con il Vescovo per fissare la data dell’ordinazione sacerdotale. Quando me la dice rimango pietrificato, non sapevo cosa dire… La data che mi propose era il 23 Aprile… quindi avrei celebrato la mia prima messa il 24 Aprile … ad un anno dalla morte di papà, io avrei celebrato la mia prima messa per cantare un canto di grazie al Padre … senza pensarci due volte accettai.
Che cosa ho imparato da questo evento?
- Non importa cosa ti capita, ciò che conta è come lo affronti (cit. Francesco dei 5p2p);
- Ogni ferita è la porta d’ingresso per Dio, per la Sua grazia, per la Sua Misericordia. Dio interviene, agisce nei momenti in cui non ce la fai, se Lo lasci entrare;
- Ogni ferita è il luogo dove la Misericordia di Dio si rivela.
Che cosa ho vissuto dopo questo evento?
Una volta vissuta questa ferita con Dio è avvenuto un passaggio, una Pasqua: dal deserto, alla vita nuova. Il Signore mi ha fatto incontrare persone che hanno vissuto o che stavano vivendo la mia ferita, donandomi la forza e la capacità:
- come fossi un novello Mosè, di accompagnare queste persone nel deserto che si vive durante un evento simile;
- come fossi un novello Noè, di traghettare al porto sicuro queste persone nella tempesta delle emozioni e nella perdita di sogni, desideri.
Che cosa ti invito a vivere nelle tue ferite?
- Fermati, ascoltati e dai un nome a quella ferita;
- Apri il tuo cuore a Dio ed effondi su di Lui, come Maria di Betania con il vasetto di alabastro, ciò che ci sta dentro;
- Lascia che Dio si prenda cura di te: lasciati guidare, accompagnare;
- Chiedi preghiere per te ad una comunità, ad una fraternità;
- Cerca momenti di preghiera per stare con Dio perché è Lui la vita, il futuro, la mèta
- Apriti ai bisogni degli altri e noterai che non sei solo a vivere quella ferita.
Quindi :
- se ti sembra di non trovare una via, ricordati che Dio apre il mare mentre cammini;
- se la tempesta ti travolge, sappi che basta far salire Gesù sulla tua barca perché tutto si plachi;
- se porti nel cuore una ferita, questa può diventare l’inizio di una vita nuova.
Fra Luca Bruno
Se vuoi, camminiamo insieme! Scrivimi su : fralucabruno@gmail.com
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