Liberarsi dalle Catene Interiori

Altre persone hanno già scritto della scuola nuziale e del weekend conclusivo che si è svolto a Loreto il 3-4 maggio. Devo ammettere che è stato un fine settimana molto bello, perché ho rivisto tanti amici, ho conosciuto fisicamente persone con cui avevo collaborato solo on line e mi ha fatto anche tanto piacere ritrovare alcune famiglie con i figli che già frequentavo da anni tramite la vacanza formativa di Mistero Grande a Soraga. Erano presenti più di 100 bambini/ragazzi e c’è stato un gruppo di animatori che ne ha gestito circa 80 da due anni e mezzo in su: la maggior parte di loro erano papà e mamme con figli (comprese le mie figlie) che fanno parte della Fraternità Sposi per Sempre.

Domenica mattina abbiamo proposto un laboratorio sull’indissolubilità e sulla missione degli sposi. Diverse coppie hanno partecipato, e insieme abbiamo condiviso frammenti delle nostre vite e spunti di riflessione. Esperienze come questa lasciano sempre qualcosa da portare a casa. Personalmente, ciò che più mi ha colpito è stata la gioia di tante famiglie che hanno riscoperto quanto sia fondamentale continuare a camminare e non restare fermi. È vero, le difficoltà non mancano: ci sono momenti bui, cadute, scoraggiamenti. Eppure, la bellezza di essere cristiani — e in particolare di vivere il Sacramento delle Nozze — è proprio questa: poter sempre ripartire. Non importa quante volte si cada; ogni volta possiamo rinascere dall’alto, ripartire, ricominciare, con quella forza che non viene solo da noi, ma dalla grazia di Dio.

Permettetemi una citazione colta, quella del maestro Oogway in Kung Fu Panda: “ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono, per questo si chiama presente!

Ecco, spesso ci concentriamo sul passato e pensiamo che nulla potrà cambiare, perché è successo questo o quest’altro, e così guardiamo al futuro condizionati dalla situazione in cui ci troviamo. Poche volte, invece, ci focalizziamo sul presente. Oggi voglio essere felice, oggi voglio fare la mia parte, oggi voglio provare ad amare senza guardare a ciò che è stato ieri. Oggi voglio migliorare, leggere, approfondire.

Vi è mai capitato di osservare un elefante da circo, nella sua dimora, con una zampa legata a un piccolo ceppo di ferro o di legno? È sorprendente pensare che un animale così imponente e potente non riesca a liberarsi da un vincolo tanto fragile. Eppure resta lì, immobile, prigioniero di qualcosa che, in realtà, non potrebbe mai davvero trattenerlo.

Non è perché sia ammaestrato — altrimenti non ci sarebbe bisogno di incatenarlo — ma perché, da cucciolo, ha provato e riprovato a spezzare quella corda, fallendo ogni volta, troppo piccolo e debole per riuscirci. Così, ora che è cresciuto e avrebbe tutta la forza per liberarsi con facilità, non tenta nemmeno. Crede ancora di non potercela fare. È prigioniero non della catena, ma dell’esperienza dei suoi fallimenti, che lo ha convinto che sia inutile anche solo provarci.

Anche noi, a volte, somigliamo a quell’elefante: viviamo convinti di non poter fare un sacco di cose, perché in passato ci siamo trovati incatenati a piccoli paletti, e allora non siamo riusciti a liberarci. Oggi, anche se siamo più forti, più preparati, più maturi — e sostenuti dalla Grazia del Sacramento del matrimonio — continuiamo a credere che certe cose siano fuori dalla nostra portata. E così, senza nemmeno tentare, limitiamo la nostra libertà, scolpendo nella mente l’idea che non possiamo, e che mai potremo farcela.

È vero, non possiamo fare tutto. Ma possiamo fare molto più di quanto crediamo, e dobbiamo avere il coraggio di crederci, oggi. A volte, i limiti che ci autoimponiamo diventano una comoda scusa per tirarci indietro di fronte alle sfide: “Non posso”, “Non sono capace”, “Non riesco”, “Non ho la forza.” Eppure, almeno provaci! Solo provando potrai scoprire che forse sei cresciuto, che forse quella catena che ieri ti tratteneva oggi non ha più il potere di fermarti. E che la libertà, quella vera, è più vicina di quanto immagini.

Anch’io, per molto tempo, credevo che non avrei potuto vivere senza una donna accanto. Mi sembrava impossibile, sotto tanti punti di vista. Eppure, sono andato oltre. Con l’aiuto e la forza della Grazia, ho spezzato tante catene. Non penso più al futuro, alla vecchiaia: mi concentro sul dono di questa giornata. In fondo, il “sì” che abbiamo pronunciato il giorno del matrimonio non è un evento passato, ma una scelta da rinnovare ogni giorno. L’indissolubilità e la fedeltà non sono una singola promessa, ma un’infinità di piccoli “sì” quotidiani, detti con cuore libero e fiducioso.

Ettore Leandri (Presidente Fraternità Sposi per Sempre)

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