Siamo Katia e Marco, sposati da 25 anni e genitori di tre figli. La nostra storia, come quella di tante famiglie, è stata segnata da momenti di gioia, ma dopo 15 anni di matrimonio, una profonda crisi ha minato le basi della nostra unione.
Per molto tempo mi sono sentito smarrito, incapace di capire cosa stesse succedendo. La comunicazione con Katia era sparita, la distanza tra noi cresceva ogni giorno. Mi rifugiavo fuori casa, tra amici e attività, convinto che quello fosse il mio spazio di libertà. Ma dentro di me c’era solo confusione. Non riuscivo più a vedere mia moglie, la donna che avevo scelto, come alleata della mia felicità e la società in cui viviamo ci dice spesso che se qualcosa non funziona, possiamo buttarla via. Ci viene mostrato un modello di matrimonio “facile”, dove se non si è più felici, si può cambiare strada.
Divorzio, nuove relazioni, nuove emozioni. È questo il messaggio che arriva dalla televisione, dai social, dalla cultura popolare: “se soffri, guarda altrove, non devi sopportare”. E anche io, in quella confusione, ho pensato che forse era normale, che forse andava bene così, ma il vuoto che sentivo non si riempiva. E quando tutto sembrava davvero finito, in quel buio, Dio ha acceso una luce in me, in noi, attraverso il programma Retrouvaille, un percorso che ci ha insegnato a riscoprire il dialogo, a perdonarci e ad accettarci nelle nostre fragilità, In quel percorso ho riscoperto, tra alti e bassi, mia moglie. Abbiamo intrapreso un cammino che ci ha aiutati a rivederci con occhi nuovi, a riscoprire il valore del perdono, della fiducia, della tenerezza. Abbiamo capito che la crisi, se accolta con coraggio e fede, può diventare un’opportunità, da non vivere come una sconfitta, ma una tappa faticosa e necessaria per crescere nell’amore. Abbiamo imparato che l’amore vero passa anche per la croce. Non si costruisce solo nella felicità, ma soprattutto nelle prove, quando si sceglie ogni giorno di restare, di non mollare, di ricominciare.
Il perdono non è un sentimento: è una decisione concreta, spesso difficile, ma sempre liberante. È una scelta che guarisce e trasforma. Retrouvaille non è stata una scorciatoia, ma un cammino faticoso, sincero, profondo. Ora so che ogni crisi, anche la più buia, può essere un’opportunità di risurrezione, quando è vissuta nella luce della fede e con il coraggio del cuore, può diventare il luogo dove l’amore si purifica e si rafforza. Oggi ci capita di camminare insieme a coppie che attraversano la tempesta, perché sappiamo cosa significa cadere, toccare il fondo, sentire il peso della croce nel proprio matrimonio. Ma sappiamo anche che è possibile rialzarsi insieme, se ci si affida, se si sceglie di restare. Noi l’abbiamo vissuto sulla nostra pelle: la croce che ci sembrava un fallimento si è rivelata una porta stretta, ma aperta alla grazia.“Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Mt 10,8).
Quella che era una ferita, oggi è diventata per noi una feritoia, ed è proprio da lì che entra la luce. È in quella crepa che Dio ha fatto fiorire una speranza nuova.
Katia e Marco (Retrouvaille Italia)
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