Dalle «Confessioni» di sant’Agostino, vescovo (Lib. 9, 10-11; CSEL 33, 215-219) Tuttavia, Signore, tu sai che in quel giorno, mentre così parlavamo e, tra una parola e l’altra, questo mondo con tutti i suoi piaceri perdeva ai nostri occhi ogni suo richiamo, mia madre mi disse: «Figlio, quanto a me non trovo ormai più alcuna attrattiva per questa vita. Non so che cosa io stia a fare ancora quaggiù e perché mi trovi qui. Questo mondo non è più oggetto di desideri per me. C’era un solo motivo per cui desideravo rimanere ancora un poco in questa vita: vederti cristiano cattolico, prima di morire. Dio mi ha esaudito oltre ogni mia aspettativa, mi ha concesso di vederti al suo servizio e affrancato dalle aspirazioni di felicità terrene. Che sto a fare qui?».
Domani la Chiesa celebra la memoria liturgica di S.Monica, la mamma di S.Agostino, e quindi non potevamo ignorare tale figura nelle pagine di questo blog. Di lei sappiamo attraverso gli scritti del figlio, di cui sopra abbiamo riportato un piccolo stralcio, ma quello che vogliamo oggi mettere in risalto non è certo la sua indomita fede nella Provvidenza, la sua incrollabile tenacia nel chiedere al Signore la conversione del figlio, e nemmeno la sua perseveranza nelle preghiere e nei digiuni per contribuire a tale scopo. Quello che invece vogliamo mettere in risalto è la sua visione della maternità.
Incontriamo quotidianamente mamme tutte indaffarate nel prendersi cura dei propri figli: la salute fisica, i vestiti, il cibo, l’igiene personale, la buona creanza, l’istruzione, la socialità, lo sport, ecc… tutte realtà importanti e di cui prendersi giustamente cura come madri. Ma siamo sicuri che sia tutto qui? Siamo sicuri che la cura spirituale non c’entri nulla e che sia un optional?
Santa Monica ci dimostra che la cura spirituale deve essere prioritaria rispetto al resto, non perché il resto non sia buono, ma perché quest’ultimo venga ispirato, regolato, modellato e orientato dalla cura spirituale.
Quando ordiniamo dei prodotti online, ci sono alcune volte che desideriamo ricevere il pacco con posta prioritaria perché esso ha una certa urgenza per noi. Similmente dobbiamo far arrivare ai nostri figli la cura spirituale come posta prioritaria, il resto poi arriva con posta normale, non è che non arrivi a causa di una presunta poca importanza, arriverà di certo ma con posta normale.
Non possiamo certo pensare che S.Monica non si sia preoccupata di soddisfare le esigenze corporali dei due figli, chissà quanti pannolini avrà cambiato e quante ninne nanne avrà cantato, quante pappe avrà preparato e quanti vestiti avrà pulito. Ma di certo queste attenzioni amorose saranno state guidate dalla cura spirituale, sostenute da essa, alimentate da essa, per dirla con un’immagine compensibile alle mamme: saranno state impastate e lievitate con essa. A buona intenditrice poche parole.
Care mamme (sia quelle naturali che quelle spirituali che quelle adottive) prendete esempio da S.Monica ed invocatela come aiuto nel vostro delicato e bellissimo ministero materno. In ultima analisi S.Agostino è stato partorito due volte da S.Monica, la prima nel corpo e la seconda nell’anima. Cari mariti, a voi il compito di proteggere tale maternità e di custodirla nonché di sostenerla. Coraggio.
Giorgio e Valentina
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