La Vigna di Rachele: sostegno dopo l’aborto

Parlare di aborto non significa solo affrontare un tema etico o sociale. Significa soprattutto guardare al cuore di tante donne che, dopo questa esperienza, portano dentro di sé una ferita profonda e spesso taciuta. La nostra società concentra i riflettori sul “prima”: sullo scontro tra pro vita e pro scelta, sui diritti, sulle libertà. Ma sul “dopo” cala un silenzio assordante. Eppure, è lì che emerge il dolore più grande: quello di chi resta sola con il proprio lutto, spesso senza parole per raccontarlo e senza braccia pronte ad accogliere.

Gli psicologi parlano di un trauma reale, di un lutto da elaborare. Ma a molte donne non viene offerta né la possibilità né lo spazio per affrontarlo. È qui che entra in gioco La Vigna di Rachele, un’associazione che da anni accompagna con amore e professionalità chi ha vissuto l’esperienza dell’aborto. Attraverso un percorso delicato e rispettoso, un’équipe composta da donne che hanno già fatto questo cammino, psicologi e sacerdoti, offre sostegno e speranza.

Ora lasciamo la parola a Valeria, presidente dell’associazione, che ci racconta più da vicino in cosa consiste questo itinerario di guarigione e di riscoperta di sé come figlie amate da Dio.

Dal 10 al 12 ottobre si terrà il prossimo ritiro della Vigna di Rachele a Bergamo, occasione speciale per lenire la ferita dell’aborto volontario nei cuori di quanti soffrono in silenzio, magari da anni.

La Vigna di Rachele è un apostolato internazionale nato circa 40 anni fa negli Stati Uniti, grazie alla psicoterapeuta cattolica Theresa Burke che si rese conto nella sua pratica clinica di quanto l’aborto sia tanto un’esperienza traumatica e impattante sulla vita delle persone quanto un lutto taciuto e anche per questo difficile da elaborare.

La Vigna di Rachele è oggi presente in 50 stati in tutto il mondo tra cui l’Italia dal 2010 prima solo a Bologna e dal 2023 anche a Bergamo. Il cuore della proposta di questo apostolato è il ritiro spirituale di tre giorni rivolto alle donne, agli uomini, alle coppie, a chiunque come madre, padre, sorella, nonno o nonna di un bambino abortito porti nel cuore questa ferita. Sono ben accolti anche sacerdoti, psicologi o altre persone interessate a collaborare, purché disponibili a vivere il ritiro non solo come spettatori ma facendosi toccare dalla grazia di questi giorni.

 Il ritiro è un’esperienza immersiva, che segue un percorso strutturato attraverso diverse letture bibliche e meditazioni e tocca emozioni profonde. Ogni dettaglio è curato e si cerca di offrire ai partecipanti tutta la dolcezza, la cura, l’attenzione che spesso non sentono più di meritare, affinché possano sperimentare la Misericordia, la Speranza, il perdono veramente possibili solo in Cristo. Il ritiro della Vigna di Rachele è infatti un apostolato cattolico che opera in pieno accordo con la Chiesa ed è stato approvato da diversi vescovi nei diversi stati in cui è presente. I partecipanti possono essere però anche non praticanti, atei o di altre regioni, e questo non inficia la profondità della loro esperienza del ritiro, come testimoniato da molti anche qui in Italia.

L’equipe del ritiro è composta dalla facilitatrice, da un sacerdote, da una psicologa o altro professionista della salute mentale e da diversi ex partecipanti, persone cioè che hanno vissuto l’esperienza dell’aborto e hanno partecipato in passato a un ritiro, decidendo poi di collaborare e testimoniando con la loro presenza la ritrovata speranza nel futuro. Fra questi è sempre presente anche un uomo, figura fondamentale di incoraggiamento per gli uomini che partecipano e di confronto positivo per le donne che spesso hanno sperimentato solo relazioni abusive o trascuranti.

Per informazioni e per richiedere i moduli di iscrizione al ritiro di Bergamo del prossimo ottobre scrivere a vignadirachele@yahoo.com o via whatapp al numero 3472625321. Clicca per scaricare la locandina

Antonio e Luisa

Acquista il libro Il dono del corpo. La sessualità come dono sacro tra gli sposi.

Acquista L’ecologia dell’amore

Lascia un commento