Dai «Discorsi» di san Leone Magno, papa (Disc. 4, 1-2; PL 54, 148-149) […] Lo afferma l’apostolo Pietro: «Anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo» (1 Pt 2, 5), e più avanti: «Ma voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato» (1 Pt 2, 9). Tutti quelli che sono rinati in Cristo conseguono dignità regale per il segno della croce. Con l’unzione dello Spirito Santo poi sono consacrati sacerdoti. Non c’è quindi solo quel servizio specifico proprio del nostro ministero, perché tutti i cristiani sono rivestiti di un carisma spirituale e soprannaturale, che li rende partecipi della stirpe regale e dell’ufficio sacerdotale. Non è forse funzione regale il fatto che un’anima, sottomessa a Dio, governi il suo corpo? Non è forse funzione sacerdotale consacrare al Signore una coscienza pura e offrirgli sull’altare del cuore i sacrifici immacolati del nostro culto? Per grazia di Dio queste funzioni sono comuni a tutti. […]
Molte volte sulle pagine di questo blog sono state ricordate e parzialmente spiegate le funzioni sacerdotale e regale degli sposi, anche noi oggi facciamo qualche accenno, consci che un articolo possa solo suscitare attrazione ma che poi per affrontare in profondità le questioni sia necessario partecipare a seminari, corsi di formazione, a cui dar seguito con l’impegno costante della propria vita personale e sponsale.
Questa volta tiriamo in ballo un santo del V secolo, casomai qualcuno abbia il dubbio che questi argomenti siano frutto di qualche svitato dell’ultim’ora oppure che la Chiesa se ne sia accorta solo in questi ultimi anni; le cose erano già chiare fin dai primi secoli ma c’era bisogno di un percorso di approfondimento e di studio nelle varie scienze umane che l’antropologia cristiana ha esplorato accompagnata dall’assistenza dello Spirito Santo.
Le letture della Santa Messa di Domenica scorsa ci hanno ricordato che noi battezzati siamo le pietre vive di un edificio spirituale, proprio come l’apostolo Pietro nel brano pubblicato sopra, ma c’è un aspetto che forse è sfuggito a molti e ce lo ho ricordato il Vangelo con l’episodio della cacciata dei mercanti dal tempio da parte di Gesù: quali mercanti dobbiamo cacciare dal tempio vivo che siamo noi?
Per farlo non possiamo fare tutto da soli, anzi, senza Colui che infligge ai mercanti il colpo finale cadremmo vittime dei nemici in questa battaglia per la vita eterna. Ma noi battezzati non siamo come tutti gli altri, noi abbiamo un sigillo regale: Tutti quelli che sono rinati in Cristo conseguono dignità regale per il segno della croce. Perciò i nemici devono sapere che hanno a che fare con figli del Re dei re perché ci pare che siano ancora più spietati con i battezzati e più aggressivi con gli sposi sacramentati.
Come fare allora questa cacciata dal tempio ? Ce lo spiega san Leone Magno : Non è forse funzione regale il fatto che un’anima, sottomessa a Dio, governi il suo corpo? Ovviamente questo papa si riferiva al corpo di ogni individuo, ma per gli sposi c’è un passaggio ulteriore poiché il tempio non è solo il corpo di lui o di lei ma quello dell’una caro come insegna san Paolo: (Ef 5,28-31) Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo: chi ama la propria moglie, ama se stesso. Nessuno infatti ha mai odiato la propria carne, anzi la nutre e la cura, come anche Cristo fa con la Chiesa, poiché siamo membra del suo corpo. Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne.
Cari sposi, dobbiamo chiederci chi governa il nostro corpo personale ma anche il corpo della nostra una caro, quel corpo che, unico ed irripetibile siamo noi due. Coraggio allora, non perdiamoci d’animo in questo autunno, le foglie secche cadono lievi e ci ricordano che anche lo Spirito Santo scende così sugli sposi, solo che Lui non è secco e morto come le foglie, anzi, Lui è La Vita.
Noi sposi siamo stirpe regale , non dimentichiamocelo mai.
Giorgio e Valentina.
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