Ascolteranno la mia voce…
La figura del buon pastore mi è sempre piaciuta moltissimo, perché è colui che non fa mancare nulla, è colui che protegge, ma soprattutto il nostro buon Pastore non usa il bastone, ma gli basta il solo suono della voce per farsi seguire dalle pecore.
Già…proprio questo, in quanto padre, mi colpisce nel profondo, quante volte ho usato il bastone, in senso figurato ovviamente, quante volte sono stato fin troppo autoritario, anziché avere cura dei miei figli…credo che ci sia una differenza sostanziale tra disporre e avere cura, molto spesso dai semplicemente dei comandi, anche bruscamente, senza avere la cura di spiegare il motivo di certe richieste o divieti.
Mi sono accorto, col tempo, che i bambini recepiscono meglio il messaggio quando riescono a vedere la cura, l’amore che c’è dietro. Quante volte per stanchezza, per egoismo si fa prima ad alzare la voce e concludere con: “perché è così e basta!”… quanta fatica nell’essere amorevole, docile, spiegare con serenità.
Un sacerdote mi ha fatto riflettere sul punto di vista dei bambini, dicendo: “magari i bambini si chiedono, come tornerà a casa papà oggi? Sarà arrabbiato? Sarà stanco? Sarà sereno?” Tutti interrogativi che purtroppo non li lasciano tranquilli di relazionarsi con noi. Questo fa molto male, fa male perché tocca una ferita viva, questo modo sbagliato di relazionarsi con i figli…ma c’è la certezza di avere IL medico, colui che sana le ferite e poi possiamo sempre ricordarci della sua infinita misericordia nei nostri confronti, allora ci verrà più facile, per gratitudine, avere in noi gli stessi sentimenti di Cristo, come ci dice San Paolo nella lettera ai Filippetti, capitolo 2, versetto 5.