Da quale oculista?

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 6,19-23) In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassìnano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassìnano e non rubano. Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore. La lampada del corpo è l’occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!».

Questo brano ci sembra abbastanza famoso da non aver bisogno di presentazioni, inoltre Gesù è stato talmente chiaro nella spiegazione che anche i cuori più induriti lo capiscono pur senza condividerne il contenuto; un miracolo di Sant’Antonio (di Padova) fa eco alla parte centrale del brano, ne riportiamo una sintesi che può essere d’aiuto a molti:

In una località della Toscana si stanno celebrando con solennità i funerali di un uomo molto ricco. Al funerale è presente Antonio, che, scosso da un’ispirazione, si mette a gridare che quel morto non va sepolto in luogo consacrato, perché il cadavere è privo di cuore. I presenti rimangono sconvolti e inizia un’accesa discussione. Alla fine vengono chiamati dei medici, che aprirono il petto al defunto. Il cuore non è effettivamente nella cassa toracica e viene poi rinvenuto nella cassaforte dov’era conservato il denaro.

Dopo questa breve presentazione, andiamo alla frase che ci interessa di più, e cioè quella che si riferisce all’occhio, tocca un tema molto delicato per gli sposi: la custodia della vista. Se qualcuno sta già pensando al proprio oculista di fiducia è fuori strada, perché alla vista di cui parliamo oggi non interessano gli eventuali problemi dell’occhio, ma interessa il contenuto di ciò che facciamo entrare dagli occhi. Quando una stanza è buia significa che non ha le finestre oppure che quest’ultime sono chiuse, per cui la luce necessita di finestre aperte per poter entrare nella stanza; similmente l’occhio è quella finestra attraverso cui facciamo entrare immagini buone o immagini cattive, le prime ci aiutano nella santità, le altre inquinano la nostra anima.

Sappiamo bene come una tra le virtù cardine per vivere bene il sacramento del matrimonio sia la castità, per viverla in pienezza abbiamo bisogno di diversi tipi di aiuti, uno tra questi è la custodia della vista. Se un marito/fidanzato nutre la propria vista di pornografia da molto tempo, che tipo di sguardo potrà avere sulla propria moglie/fidanzata? Va da sè che tenterà di replicare nel proprio matrimonio quel mondo che tanto cattura la sua vista, ma in quel mondo il corpo è mercificato, le relazioni sono annullate, l’uomo è degradato alla sfera animale, l’altro non ha dignità perché ritenuto solo un mezzo per soddisfare i piaceri della carne, l’uomo è oggetto della donna e la donna oggetto dell’uomo.

Se una moglie/fidanzata si riempie gli occhi di giornaletti di gossip, di riviste di moda (quasi sempre impudica), di talk-show di basso profilo, di intrattenimenti televisivi indecenti, se conosce di più i “segreti” della famosa coppia vip rispetto alla relazione col proprio marito/fidanzato, di sicuro porterà un po’ di questo mondo effimero dentro il proprio matrimonio/fidanzamento, ma gioverà tutto ciò?

Non dobbiamo essere ingenui pensando che ciò che entra dagli occhi non influenzi in nessun modo la nostra vita, le nostre scelte, solo gli sciocchi ci credono.

Se invece nutriamo la nostra vista di letture belle, come la Parola di Dio, le vite dei santi, oppure guardiamo film cristiani e puliti, sicuramente poco a poco i nostri occhi perderanno gusto per le cose effimere di questo mondo e sapranno rifiutare le immagini che inquinano la castità per sintonizzarsi sulle belle immagini. Per esempio potremmo mettere in home-page sul cellulare un’immagine di un santo, o la fotografia del nostro coniuge nel giorno delle nozze o trovare altri stratagemmi che ci aiutino ad educare e purificare lo sguardo.

Un’ultima riflessione : se per educare e disinquinare il nostro sguardo abbiamo bisogno di immagini belle e sante, qual è l’immagine più bella e santa che possiamo vedere su questa Terra? Se non siamo dei veggenti scelti dal Cielo, allora la migliore immagine che possiamo contemplare coi nostri occhi è sicuramente quella della Santissima Eucarestia. La possono vedere tutti, veggenti e non, santi e peccatori, analfabeti e dotti, sposi e celibi, nonni e nipoti, genitori e figli, suore e frati, sacerdoti e vescovi, cardinali e papi. E tutti ne abbiamo un gran bisogno, anzi, ci è necessaria la Sua adorazione, la Sua contemplazione.

Ora, proviamo a fare un semplice ragionamento: una persona che ha passato tanti anni ad inquinare il proprio sguardo con la pornografia, avrà accumulato sicuramente un cospicuo bagaglio di ore, avrà un ingente somma di ore da purificare; ebbene, quante ore dovrà passare davanti alla Santissima Eucarestia per disinquinare e purificare il proprio sguardo?

Fate un po’ voi i conti!

Giorgio e Valentina.

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