Oggi vorrei riflettere sull’ultimo caso di cronaca che ha indignato tutta l’Italia. Si, proprio quello dei ragazzi di Palermo che hanno violentato una loro coetanea. Una cosa che mi sono sempre chiesto è cosa scatta nella testa di questi ragazzi. Perchè rovinare la vita ad una povera ragazza e a sè stessi per pochi minuti di sesso e di possesso? Cosa può far credere loro di farla franca?
Io una mia idea me la sono fatta. Come possono dei ragazzi avere un tale disprezzo per una persona e come possono arrivare ad abusarne in quel modo trattandola come un oggetto da usare e poi gettare? Ho letto diversi articoli e ho appreso che non si tratta di ragazzi problematici o con alle spalle una storia di miseria e degrado. Fanno tutti parte di famiglie benestanti e normali. Ragazzi forse un po’ viziati abituati ad avere tutto dalla vita senza fatica. La risposta alla domanda arriva dalle intercettazioni. Uno di loro sembra aver scritto in una chat con un amico: se ci penso un po’ mi viene lo schifo perché eravamo ti giuro 100 cani sopra una gatta, una cosa di questa l’avevo vista solo nei video porno, eravamo troppi, sinceramente mi sono schifiato un po’, ma che dovevo fare? La carne è carne,
Sembra avere una parvenza di rimorso ma non è così. Dietro quella frase c’è tutta l’adrenalina di chi si è sentito finalmente protagonista di quelle scene porno che aveva tante volte guardato e su cui aveva tanto fantasticato. Il problema è esattamente espresso in queste righe: la pornografia. Alcuni anni fa avevo avuto modo di intervistare Piergiorgio un medico credente e specializzato in sessuologia. La sua risposta ad una mia precisa domanda sulla relazione tra violenza di genere e pornografia è stata molto chiara e netta. Ve la riporto integralmente:
Antonio io diverse volte ho affrontato l’argomento della violenza di genere. Io sono convinto che la pornografia sia alla base della violenza. La pornografia istiga a possedere l’altro/a e non ad amarlo/a e rispettarlo/a. Per questo vengo guardato come visionario e sognatore. Se non come cattolico integralista. Difficilmente vengo preso sul serio quando affermo questa connessione tra pornografia e violenza sulle donne. Alla base di tutto, ripeto, c’è la mancanza di rispetto per la persona umana. La si considera un oggetto con cui si può fare qualsiasi cosa. Quindi sì! La pornografia è alla base della violenza di genere dove si usa l’altro/a e si getta quando non serve più.
Questi non sono casi isolati. Ogni giorno ne avvengono in Italia e molti non sono neanche denunciati. Secondo una recente indagine ISTAT sono ben 652.000 le donne tra i 16 e i 70 anni che hanno subito nell’arco della loro vita una violenza sessuale grave come appunto lo stupro. Ora questo problema non riguarda solo i ragazzi che si rendono colpevoli di gesti tanto brutti ed indegni ma riguarda anche i nostri ragazzi. Non c’è bisogno di arrivare a tanto. La pornografia può portare conseguenze e problematiche nelle relazione di tutti i ragazzi e ragazze. Ci sono matrimoni rovinati dalla pornografia. C’è un dato allarmante. Quasi l’80% dei ragazzi ventenni guarda abitualmente pornografia online (fonte Università di Padova) e l’età media in cui gli adolescenti entrano in contatto con i primi contenuti pornografici è 12 anni.
Capite ora come gli stupri siano solo la punta di un iceberg gigantesco? Termino sempre con le parole di Piergiorgio: Nei video pornografici la donna viene usata. Se noti, nei video pornografici la donna non è una persona che ha pensieri o sentimenti. E’ una che ha solo desiderio di fare sesso. Quindi l’uomo la usa per questo. Tra l’altro, è importante metterlo in evidenza, non c’è bisogno di una relazione. Guardando la pornografia questa dinamica è molto evidente. Quindi il sesso è un qualcosa che si può avere in qualsiasi momento e in qualsiasi modo, senza bisogno di relazione.
In questi giorni ho letto tanti commenti social contro questi ragazzi. Ora la giustizia spero faccia il suo corso. Quello che hanno fatto non è giustificabile. Credo però che se vogliamo davvero fare qualcosa di utile ed importante dovremmo iniziare dai nostri figli. Metterli in guardia contro le menzogne della pornografia e testimoniare loro come il sesso sia qualcosa di meraviglioso per donarsi e non un modo per usare una persona.
Antonio e Luisa
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Grazie.
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Buongiorno, ho fatto qualche breve supplenza di Italiano nelle scuole superiori, ovviamente tantissima vivacità dei ragazzi; notavo che, se presi singolarmente, per richiami didattici, ascoltavano e sembravano riflettere su quello che diceva il docente, ma una volta rientrati nel “gruppo”, era come se spegnessero la loro capacità di ragionare. Il gruppo spesso è deleterio, si nascondono nel “gruppo”, e spesso li porta ad azioni riprovevoli, forse perché così tutti sono rimproverati e alla fine nessuno è rimproverato (“lo fanno tutti!”).
Quanto noi genitori, docenti, presidi (adulti) siamo colpevoli? Dovremmo imparare a dialogare con loro, cosa difficilissima, ma ne vale la pena… almeno provarci! Come farlo capire ai genitori (sono ora nei panni della docente), che spesso neanche si presentano ai colloqui?
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