Cercate un libro per riflettere coi ragazzi sulla sessualità? Ve ne presentiamo uno…

Amore, sesso, verginità. Le risposte (e le domande) che cerchi è un libro che ho scritto e pubblicato per l’editrice Punto famiglia. L’ho pensato soprattutto per gli adolescenti e il mio sogno è che entri nelle scuole (non solo nelle parrocchie, come già succede), perché i fatti di cronaca recenti (penso a Palermo e Caivano, ma non sono certo de casi isolati) ci mettono davanti ad un’emergenza educativa che non può aspettare.

La scuola ha il potere e il dovere di raggiungere i nostri ragazzi più smarriti. Ho concepito questo testo come un percorso a tappe su varie tematiche legate all’affettività e alla sessualità umana. L’impostazione è laica (sebbene alla base ci sia un’antropologia cristiana), proprio perché possa essere adottato anche come strumento di lavoro nelle scuole superiori (o già dalla terza media). Ecco solo alcune delle numerose tematiche che trovate all’interno:

Cosa c’è di diverso tra la sessualità umana e la sessualità nel mondo animale?

Perché abbiamo un corpo sessuato?

Come si origina la vita? Quando avviene il concepimento?

Che cos’è concretamente l’aborto?

Quando una relazione può essere definita “d’amore” e quando invece dell’amore ha solo la parvenza?

Che cosa significa essere vergini e perdere la verginità?

Cosa rende una relazione rispettosa e solida?

Quando è il momento giusto per fare l’amore?

Perché la pornografia fa male?

La peculiarità del testo è che porta i ragazzi a interrogarsi in prima persona. Le riflessioni e le testimonianze proposte sono seguite, infatti, da domande, cui i lettori devono rispondere, riempiendo degli spazi bianchi lasciati appositamente. Quando studiavo al liceo, mi colpiva l’arte della maieutica utilizzata da Socrate: egli era certo che la verità si trovasse già nel cuore umano e sentiva il compito di tirarla fuori, non tanto di inculcarla. Il testo è concepito un po’ nello stesso modo. Sebbene io non abbia la saggezza e l’arguzia di Socrate, credo che il bene sia già presente nell’animo dei ragazzi: compito dell’adulto, dell’educatore, è aiutarlo a scoprirlo. Il libro vuol essere un aiuto in questo senso.

L’educatore, però, deve esserci e non può essere Internet. Una volta intervistai una psicoterapeuta, che mi disse: “Tanti ragazzini ricevono le loro primissime informazioni sul sesso dai coetanei, dai compagni più grandi o da Internet, perché in famiglia non se ne parla. Questo non va bene: il ragazzo in formazione deve avere un adulto di riferimento che prenda l’iniziativa, che vinca l’imbarazzo, che non mostri il sesso come un tabù. Tutto ciò che si vive come un tabù, alla fine, si vive male… Incoraggio i genitori a parlarne, ad ascoltare le domande dei figli! L’adulto deve fare il primo passo, così la figlia o il figlio capisce che non è nulla di scandaloso… è una sfera che fa parte della vita umana!

C’è, purtroppo, la tendenza a non parlare di sesso in famiglia. Ne ebbi la conferma anche da una docente di teologia morale, che durante un corso affermò: “Sono andata a parlare di sessualità e teoria del gender ai seminaristi. Prima di iniziare, ho chiesto loro: ‘Quanti di voi hanno ricevuto un’educazione sessuale in famiglia?’ Erano circa quaranta persone. Hanno alzato la mano in tre…

Non possiamo permettere che l’educazione sessuale ricevuta dai ragazzi sia limitata ai contenuti che trovano su Internet, anche perchè purtroppo sulle reti spesso ciò che trovano è la pornografia. Di recente mi è capitato sottomano un report intitolato “Adolescenti e Pornografia”, dal quale emerge un quadro a dir poco agghiacciante. I dati riguardavano l’America, ma, purtroppo, interpellano anche noi europei.

Da un campione di 1300 ragazzi tra i 13 e i 17 anni, è emerso che ben il 73% degli intervistati (75% dei ragazzi e 70% delle ragazze) usufruisce della pornografia online. L’età media in cui hanno iniziato è di 12 anni, ma vi è anche chi è entrato in quel mondo prima. Molti di loro navigano su questi siti negli orari scolastici. Di coloro che hanno risposto “Sì” alla domanda “Hai guardato pornografia nella scorsa settimana?”, l’80% ha dichiarato di aver assistito a qualcosa che somigliava ad uno stupro, a soffocamento o di aver comunque visto scene in cui qualcuno soffriva durante il rapporto sessuale.

Il fondatore e CEO di “Common Sense Media James Steyer”, nella sua introduzione a questo rapporto, che in lingua originale ha il titolo di “Teens and Pornoography”, ha affermato che i risultati dovrebbero allarmare genitori e educatori, poiché si tratta ormai di un problema di salute pubblica. Altre ricerche parallele, mostrano infatti come il consumo giovanile di pornografia sia associato a: aumento dell’aggressività sessuale, ansia e depressione, problemi di relazione interpersonale, comportamenti sessuali pericolosi.

Non possiamo stare con le mani in mano, mentre i giovani si rovinano il futuro con questa immondizia. Hanno il diritto ad essere educati alla tenerezza, non al possesso e alla violenza. Sesso, amore, corpo, mente, anima: c’è un universo dietro ognuna di queste parole. Eppure, quando si parla di sessualità spesso si pensa che sia sufficiente proporre la contraccezione o i metodi per evitare malattie.

No, non basta distribuire dei condom. Cari ragazzi, meritate un accompagnamento degno di questo nome. Perdonateci se non sempre noi siamo capaci di starvi vicino; se non siamo all’altezza delle domande più grandi e profonde che portate nel cuore. Scusateci, davvero. È che, forse, a volte, noi adulti siamo più smarriti di voi.

Cecilia Galatolo

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