L’8 dicembre si sta avvicinando: approfittiamone per riflettere insieme sul concetto di Immacolata Concezione, dogma ufficialmente promulgato da Papa Pio IX nel 1854, proprio l’8 dicembre; in esso si stabilisce che la Madonna è stata preservata da ogni macchia di peccato fin dal suo concepimento, avvento all’interno del matrimonio tra Anna e Gioacchino.
I Vangeli canonici (ossia quelli di Luca, Matteo, Marco e Giovanni) non ci parlano dell’infanzia di Maria: molte informazioni provengono dal Protovangelo di Giacomo, del I secolo, dal medievale Pseudo-Vangelo di Marco e dalle rivelazioni ricevute dalla mistica italiana Maria Valtorta. Ciò che ci interessa è analizzare il contesto in cui tutto questo avviene: il progetto specialissimo del Padre prende forma fin dall’esatto momento in cui Maria viene all’esistenza di questo mondo. Non è stato il suo Fiat di anni dopo né una particolare consacrazione dei suoi genitori ma è avvenuto immediatamente: Maria è concepita Immacolata da subito, fin dal primissimo istante in cui le cellule della sua mamma e del suo papà sono diventate un cosa sola, Lei. Il dogma, dunque, si rivela e si dispiega nel contesto della famiglia naturale così come Dio l’ha immaginata e progettata: “L’uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne” (Gn 2, 24).
Nel silenzio e nell’umiltà della casa di Anna e Gioacchino diviene concreto il più straordinario degli eventi: quella creaturina sarà madre del Creatore o, per usare una bellissima espressione del poeta Dante, “Vergine madre, figlia del tuo figlio” (verso del Canto XXXIII del Paradiso della Divina Commedia). I suoi genitori si sono comportati come tutte le coppie di sposi, cercando di rendere feconda la loro unione; questo dogma, dunque, eleva la famiglia ad elemento costituente del cristianesimo stesso non solo perché si sviluppa a partire da una famiglia ma anche a soprattutto perché si realizza esso stesso in una famiglia, quella formata da Maria, Giuseppe e Gesù.
Certo, il loro è senza dubbio un nucleo unico ed irripetibile che però è profezia ad annuncio del ruolo centrale che la famiglia occupa nel piano della Provvidenza, dispiegandosi nel mondo attraverso lo scorrere del tempo e il susseguirsi delle generazioni; d’altronde, l’umanità non potrebbe esistere senza l’unione tra un uomo ed una donna che diventa carne in un nuovo uomo e in una nuova donna.
Pensiamo poi alla “conferma” che proprio il Cielo mandò al mondo in seguito alla proclamazione del dogma, attraverso le apparizioni della Madonna alla piccola Bernadette Soubirous. La “Bella Signora”, com’era solita chiamarla, si fece pregare a lungo prima di svelare il proprio nome ma poi, il 25 marzo 1858, rivelò: “Que soy era Immaculada Councepciou“, che tradotto significa appunto “Io sono l’Immacolata Concezione“. Bernadette, all’epoca delle apparizioni, viveva con la famiglia nel poverissimo e misero cachot, famiglia che poi lasciò per entrare nell’ordine delle suore della carità di Nevers.
Quello di Lourdes non fu l’unico suggello del dogma: pensiamo alle precedenti apparizioni di Maria a Suor Caterina Labourè del 1830, nella cappella delle novizie di Rue de Bac a Parigi. Con il dono dell’effige della Medaglia Miracolosa, comparve anche la scritta: “O Maria concepita senza peccato”. Caterina proveniva anch’essa da una famiglia umile e povera che – proprio come a Bernadette – le aveva permesso di sperimentare le fatiche del lavoro domestico, stancante ma santificante. Anche lei, poi, era diventata religiosa, della Compagnia delle Figlie della Carità: queste similitudini ci insegnano come la famiglia sia non solo al centro dell’organizzazione sociale ma una fucina di vocazioni, che altro non sono che un’altra famiglia – quella religiosa – anch’essa così importante per l’esistenza stessa della Chiesa.
Quello dell’Immacolata Concezione, dunque, non è tanto e solo un dogma ottocentesco di portata grandiosa ma lontano nel tempo, anzi, si configura come un modernissimo punto di partenza attraverso il quale riflettere sul senso profondo in cui esso è divenuto tangibile, si è fatto corpo ed è poi maturato; Maria ha avuto bisogno di una mamma e di un papà per nascere, Gesù ha avuto bisogno di una mamma e di un papà per crescere: esattamente ciò di cui necessita ciascuno di noi. Ecco perché possiamo dire, con dolcezza e convinzione, che il dogma dell’Immacolata Concezione profuma di famiglia.
Fabrizia Perrachon
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