Nel novembre scorso il caro amico Antonio mi ha invitata a scrivere per il blog e – chi mi legge lo sa – negli articoli metto sempre il cuore ma in questo di oggi, oltre ad esso, ci sono anche tanta gioia, emozione e gratitudine innanzitutto nei confronti del Signore per i doni che mi ha concesso e poi nei confronti delle numerose persone che mi hanno sostenuta e che continuano a farlo.
Quattro giorni fa, il 12 maggio, è stata una giornata specialissima perché si sono fuse dentro di me diverse circostanze uniche: la solennità dell’Ascensione di Gesù al Cielo, il ricordo mensile del Servo di Dio Don Silvio Galli, la festa della mamma e il primo firmacopie del mio libro al Salone Internazionale del Libro di Torino, portato in anteprima assoluta visto che nelle librerie uscirà la settimana prossima.
Ancora una volta ho sperimentato che davvero la bontà di Dio è immensa e va ben al di là di ogni nostra immaginazione o meglio, per dirla con le stesse parile che Gesù stesso ha rivelato a Santa Faustina Kowalska: “Grande gioia mi procurano le anime che fanno appello alla mia misericordia; concedo loro grazie che superano i loro stessi desideri“.
Come diceva Padre Pio, “Le coincidenze sono coincidenze. Ma c’è qualcuno lassù che organizza le coincidenze”: la presenza del primo libro in Italia sull’aborto spontaneo scritto da una mamma cattolica in una manifestazione di tale calibro e proprio nel giorno in cui si festeggia la maternità non può certo essere casuale né tantomeno le parole della seconda lettura di domenica – dalla lettera di San Paolo Apostolo agli Efesini – che ci hanno ricordato come siamo chiamati a essere “Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti” (Ef 4, 4-6).
Non ho potuto abbracciare il mio primogenito, il Chicco del titolo, ma la sua presenza si fa sentire ogni giorno di più e specialmente adesso che concretamente, attraverso le pagine del libro, si sta donando a tante persone; ecco perché affermo con convinzione che un bambino non nato non è mai veramente perduto perché il Signore lo dona in maniera differente dal previsto ma non meno grande, potente e preziosa. Se Chicco non fosse volato via così presto tutto questo, ora, non sarebbe realtà; e non parlo solo di consolazione personale ma del fatto che, attraverso la carta stampata, si potrà sempre maggiormente parlare – da un punto di vista cattolico – di aborto spontaneo, di battesimo di desiderio, di diritto al seppellimento, di abbandono a Dio, di speranza e dei miracoli che attraverso il nostro piccolo “sì” il Signore elargisce a piene mani attraverso la trasfigurazione di questa sofferenza umanamente così grande.
Per la prima volta da quanto mi è stato detto “Non c’è più battito” – cioè il 13 aprile 2012 – Gesù e Maria mi hanno concesso di assaporare questa festa della mamma con la certezza che il dolore ha davvero un valore prezioso se siamo capaci di affidarlo al Cielo e di fidarci nonostante qualsiasi tipo di prova che, nella vita, può bussare alla porta. Tutte noi mamme di bambini non nati dobbiamo sentire che questi figli non sono scomparsi nel nulla ma che abitano l’eternità beata e ci spingono a parlare di loro, a pregarli e a diffondere la verità della loro anima immortale perché niente è perduto agli occhi di Dio, nessuna lacrima come nessuna gioia. Prendiamo consapevolezza che siamo genitori a tutti gli effetti di queste creature come loro sono, a tutti gli effetti, nostri figli: solo così saremo in grado non solo di dar loro la giusta dignità ma di testimoniare che la vita ha un valore incommensurabile fin dai suoi primi istanti.
Il fatto che in un contesto come quello del Salone del Libro di Torino, non prettamente o unicamente cristiano, la mia pubblicazione abbia trovato un posticino significa che ci sono persone che credono in ciò che questo libro rappresenta: non tanto il racconto di un’esperienza personale quanto il desiderio di portare amore e speranza per questi nostri fratelli più piccoli in quanto “i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli” (Mt 18, 10). Al contrario di ciò che troppo spesso il mondo urla, le persone hanno sete di Dio, di Verità e di Bene e “Se il Chicco di speranza – storia vera di speranza oltre la morte prenatale” ne è una piccola ma significativa dimostrazione.
Fabrizia Perrachon
P.S.: dalla settimana prossima il libro sarà disponibile in tutte le librerie fisiche e online ma lo è già sul sito della Tau Editrice al link https://www.taueditrice.it/libro/se-il-chicco-di-frumento/.
Argomento triste per tante donne… dopo che anche mio figlio è volato in cielo ero arrabbiata, triste e delusa. Non oso immaginare chi ha avuto 3,4 aborti e ha ancora il coraggio di riprovarci. Avevo pregato tanto per un figlio e sembrava che Dio stesse giocando con me, prima mi da e poi mi toglie. Ci sono voluti mesi per elaborare il tutto, ma non è ancora finita. Per gli altri non c’è niente da elaborare se non c’è mai stato niente, ma per chi ha vissuto questo dolore non è così. A distanza di 8 mesi , se ci penso, mi vengono ancora gli occhi alle lacrime.
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Grazie per la tua testimonianza!
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Grazie a te per l’ascolto!
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