Contemplare per riparare l’amore ferito

Carissimi sposi, nel bel mezzo dell’estate, nel continuare il nostro cammino, desideriamo soffermarci sulla penultima lettera della parola CONTEMPLARE che ci riporta all’azione del RIPARARE.

Come sempre, se facciamo riferimento al vocabolario troviamo che questa parola deriva dal latino reparare, ovvero porre rimedio almeno in parte a un male, a un danno, a un errore o, ancora, aggiustare qualcosa di rotto.

Ma in modo particolare oggi, nella festa di santa Chiara d’Assisi, non possiamo non fare memoria di ciò che Cristo, nella chiesetta diroccata di San Damiano, chiese a san Francesco: «và e ripara la mia Casa, che come vedi è tutta in rovina».

Sappiamo bene che ciò che a Francesco veniva chiesto di riparare non era l’edificio fisico ma la Chiesa, intesa come l’intero popolo di Dio, amandola cos’ì com’era senza scandalizzarsi delle sue povertà e delle sue piaghe e cominciando da se stesso.

Anche a noi, Quel Crocifisso Vivente rivolge lo stesso invito: «Famiglia và e ripara la mia Chiesa Domestica, per rimostrare all’uomo di oggi il volto del Risorto, mediante la santità e la testimonianza dell’unione sacramentale di voi sposi».

Ma in che modo? Innanzitutto, accettando di far diventare la nostra casa anche “luogo di consolazione” in cui far riposare il cuore di chi cerca quell’Amore che guarisce dall’esperienza del non amore, del fallimento e della divisione.

Ed ecco che, proprio per questa missione, ci viene in aiuto la nostra sorella Chiara, grande maestra di contemplazione. Se Francesco era stato inviato per il mondo, a Chiara Cristo aveva chiesto di sostenere le membra deboli e vacillanti della Chiesa mediante la preghiera. Ed è con Chiara che anche noi, da dentro le mura domestiche, vogliamo raggiungere tutti i poveri d’amore con la nostra semplice preghiera (intensificata in questo Anno della Preghiera voluto da papa Francesco in preparazione al Giubileo) che diventa riparatrice solo se è alimentata dall’amore di Colui che ci ha sedotti: il nostro Sposo Gesù.

Specchiandoci, ogni giorno, nei Suoi occhi (aperti, parlanti, luminosi, attenti, vivi, dolcissimi) sentiamo di seguirne la direzione, di guardare dove guarda l’Amato e osservare gli orizzonti di vita che Lui vede. Dall’alto della croce, Egli vede sicuramente ogni ferita e l’infinito bisogno di amore e di misericordia dell’umanità ma è proprio da lì che dona Amore senza misura. È già solo questa contemplazione che ripara il nostro sguardo di sposi e ci fa desiderare di raggiungere le ferite dell’altro.

Come Chiara e Francesco, e mediante gli occhi di Cristo, ogni coppia di sposi cristiani può contemplare nelle stesse piaghe del Crocifisso ogni sua ferita che, una volta riparata col balsamo della consolazione e da uno sguardo nuovo, può diventare sanante per altre famiglie e per ogni uomo.

ESERCIZIO PER RIPARARE L’AMORE

Offriamo le sofferenze, anche le più piccole, che come coppia vivremo in questa giornata in riparazione ad una crisi coniugale di un’altra famiglia (anche se non la conosciamo).

PREGHIERA AL CROCIFISSO PER RIPARARE L’AMORE FAMILIARE FERITO

O alto e glorioso Dio, illumina le tenebredi ogni famiglia ferita. Dà ad ogni coppia di sposi fede retta, che alimenti la guarigione del loro cuore; speranza certa, per guardare con i Tuoi occhi il loro amore; carità perfetta, per donarsi l’uno all’altro senza pregiudizi e umiltà profonda per accogliere le reciproche ferite. Dà ad ogni membro della famiglia, senno e discernimento per compiere la tua vera e santa volontà e annunciare al mondo quella Pace e quel Bene che sono radicati solo nel Tuo Cuore. O Sposo celeste, ripara il nostro amore familiare. Amen.

Buona festa di santa Chiara!

Daniela & Martino, Sposi Contemplativi dello Sposo

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