Un Viatico domestico

Cari sposi, in questi giorni di vacanza in montagna con la mia comunità religiosa nello spesso mi trovo a fare lunghe passeggiate in alta quota. Oltre agli scarponi è importante avere con sé l’acqua e il cibo necessari.

Già la prima lettura ci svela il senso dell’Eucarestia che verrà offerto da Gesù nel Vangelo: “Àlzati, mangia, perché è troppo lungo per te il cammino”. Il cammino qui simboleggia la stessa vita di voi sposi, una strada lunga e impervia, pieno di colpi di scena e fatiche; per tutto ciò avete realmente bisogno di un alimento che vi rafforzi costantemente e sia all’altezza dello sforzo da compiere.

Nel Vangelo Gesù svela quale sia il cammino e in modo particolare la mèta da raggiungere; infatti, Egli indica il Cielo come l’obiettivo vero e proprio della vita e il Suo Corpo come l’alimento necessario per arrivarvi. Da qui che la Chiesa ha denominato “Viatico” l’Eucarestia, come appunto quel cibo che consente di giungere ad incontrare il Signore.

Voi sposi ricevete questo dono come tutti i credenti ma avete una caratteristica in più. Voi stessi siete Viatico, perché su di voi si staglia l’immagine eucaristica in quanto siete anche voi un corpo donato per amore. Difatti, se Gesù parla della sua “carne data perché il mondo abbia la vita”, l’Eucarestia, questo è altrettanto vero per voi che vivete il dono di voi stessi, in anima e corpo, tutti i giorni. Ma è questo dono che genera vita, nel senso che il mondo, tutti noi, abbiamo bisogno di vedere che l’amore vero esiste, che non è un illusione vaga o un sogno destinato a fallire dopo qualche anno.

Gesù conosce bene quanto sia fragile quella “carne” che vi donate ma è Lui che l’ha voluta abitare per primo nell’Incarnazione e vi ha donato l’Eucarestia perché continuiate a donarvi ogni giorno. E donandovi tra voi realmente diate vita al mondo.

Cari sposi, solo in Cielo capirete appieno la grandezza della vostra vocazione, quella di essere un prolungamento in terra dell’amore eucaristico di Cristo ma già da adesso potete gustare i frutti della missione che Lui vi ha affidato.

ANTONIO E LUISA

Per completare quanto già scritto da padre Luca, vi raccontiamo una nostra abitudine. Solitamente partecipiamo alla Santa Messa insieme. Una volta comunicati, torniamo al nostro posto e ci prendiamo per mano. Questo gesto semplice ma profondo ci fa sentire più forti e più uniti tra di noi, perché in noi c’è Gesù, che ci guida e ci protegge. Perché tra di noi, nella nostra relazione, c’è Gesù, che è il fondamento e il perno della nostra unione. È un gesto che ci fa sentire parte di una storia più grande, dove non siamo soli, ma il nostro Dio è con noi, illuminando il nostro percorso e rafforzando il legame che ci tiene uniti.

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