Come i genitori possono rovinare il matrimonio dei figli

I genitori, per quanto spesso animati da buone intenzioni, possono avere un impatto negativo sul matrimonio dei figli. Questo accade in diversi modi. Questo accade soprattutto quando si intromettono eccessivamente o non rispettano i confini tra la coppia e la famiglia d’origine.

Intromissione nelle decisioni. Alcuni genitori tendono a voler controllare o influenzare le decisioni dei figli. Questo può riguardare scelte economiche, educative o personali. Questo può creare tensioni tra i coniugi, poiché il partner può sentirsi sminuito o messo da parte.

Conflitti di lealtà. I figli sposati possono trovarsi divisi tra il desiderio di essere fedeli al proprio coniuge e il desiderio di non deludere i propri genitori. Questo può creare un senso di colpa e pressione che erode la serenità della coppia.

Critiche al partner. Genitori che criticano il partner del figlio, direttamente o indirettamente, possono minare la fiducia. Possono anche destabilizzare il matrimonio. Se un coniuge sente di non essere accettato o rispettato dai suoceri, questo può generare frustrazione e allontanamento.

Dipendenza economica o emotiva. Se i genitori offrono troppo supporto economico o emotivo, i figli possono faticare. Essi non riusciranno a sviluppare l’indipendenza necessaria per affrontare le sfide coniugali. Un’eccessiva dipendenza dai genitori può portare a un rapporto di coppia sbilanciato o immaturo.

Mancanza di rispetto dei confini. Genitori che non rispettano i limiti della vita privata dei figli. Ad esempio, intromettersi nella gestione della casa o dei figli. Questo può creare risentimento e conflitti all’interno del matrimonio.

Per evitare che ciò accada, è importante che i genitori riconoscano il loro ruolo di sostegno. Devono rispettare i confini. Devono anche permettere ai figli di crescere come coppia autonoma. D’altra parte, i figli devono imparare a stabilire e mantenere questi confini. Devono proteggere la loro relazione e affrontare insieme le difficoltà senza interferenze esterne.

Qui però finiscono le “colpe” dei genitori. Ripetiamo, e non ci stanchiamo di farlo, che la responsabilità della relazione è di chi la vive. Non possiamo incolpare i nostri genitori se non siamo capaci di mettere dei confini. Se i nostri genitori si allargano un po’ troppo è perché noi permettiamo loro di farlo. Cosa fare quindi?

Non sposatevi se le dinamiche sono quelle sopraindicate. Il primo consiglio è quello di prevenire prima che curare. Se il vostro fidanzato o la vostra fidanzata è chiaramente in una delle situazioni sopraindicate non sposatelo. Non pensate di poter cambiare le cose dopo. È un’illusione.

Mettete i confini voi! Insieme! I confini funzionano solo se a metterli sono entrambi i coniugi. Se lo fa solo uno dei due non può funzionare. Si può litigare dentro casa ma fuori uniti. Non dobbiamo mostrare disaccordo. Se mia moglie litiga con mia madre, io davanti a mia madre difendo mia moglie. Poi nel privato possiamo anche discutere sul suo comportamento. Mostrare disaccordo è già una crepa dopo possono entrare gelosie e competizioni. E’ fondamentale mettere un confine dove la famiglia di origine non possa entrare e mettere zizzania.

Dobbiamo morire essenzialmente al nostro essere figli. Per diventare sposi e genitori è importante svestire i panni di figli. Non significa non riconoscere più i nostri genitori come tali. Il nostro amore per loro resterà invariato. Solo, saremo diversi noi. La nostra famiglia sarà un’altra e il nostro ruolo cambierà. Possiamo sposarci e dare forma ad una nuova famiglia solo se saremo capaci di lasciare la nostra famiglia di origine. Non significa che non frequenteremo più i nostri genitori e che non avremo più amore e tempo per loro. Nulla di tutto questo! Significa non essere più dipendenti da loro. I nostri amici Roberto e Claudia di Amati per Amare la chiamano desatelizzazione. Cosa significa allora lasciare nostro padre e nostra madre? Mettere al primo posto il nostro coniuge. In concreto? Non dipendere dalle aspettative e influenze della famiglia di origine. Essere capaci di mettere dei confini entro i quali i nostri genitori non possono influire. Non si tratta solo di confini materiali come le quattro mura di casa, ma si tratta soprattutto di confini emotivi.

Non mettetevi in competizione. L’errore più grande che in questi casi si può commettere è mettersi in competizione. Purtroppo è anche la reazione più immediata ed impulsiva. È importante, quindi, da un lato spronare l’altro, non far finta di niente. Il problema c’è e va affrontato. Senza però fare la guerra. Mettersi in competizione fa sentire l’altro in mezzo a due fuochi. Se è dipendente, non autonomo dalla famiglia di origine, reagisce male o cerca di non affrontare il discorso. C’è un acuirsi delle tensioni. Se il nostro coniuge è dipendente non funziona. Non è riuscito ancora ad elaborare i confini e dare un ultimatum lo distrugge.

Ognuno dei due sposi si interfaccia con la propria famiglia. Ciò significa che se io dovessi avere problemi con la madre di mia moglie, è meglio che lasci comunque parlare mia moglie. Lei può gestire meglio la situazione. Ciò che dice un figlio o una figlia ha un peso diverso rispetto a quando parla un genero o una nuora.

I genitori non devono avere le chiavi di casa e se le hanno non usarle quando noi siamo in casa. Devono bussare sempre. Si tratta di un accorgimento più psicologico che altro. È importante capiscano che stanno entrando nella casa di un’altra famiglia, non della loro.

Questo articolo non vuole essere una critica ai nostri genitori. Spesso sono delle persone meravigliose e anche dei nonni premurosi per i nostri figli. Però alcune cose vanno messe in chiaro. Questo è necessario per potersi volere bene in un modo sano e non dannoso per tutti.

Antonio e Luisa

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Un pensiero su &Idquo;Come i genitori possono rovinare il matrimonio dei figli

  1. Questo articolo mi fa capire che ho tanto sbagliato nel mettere spesso innanzi a tutto la mia famiglia rispetto a quella che ho poi creato io. Penso di continuare a sbagliare inoltre forse aiutando i miei figli. Sono molto confusa perché ho trovato in loro una sopravvivenza al mio matrimonio ma lo stesso non riesco ad essere spesso serena perché ho trascurato nel frattempo me stessa .

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