Coppie che invidiano altre coppie

Quella coppia è stratosferica. Testimonianze, raduni, tour… sono davvero un passo avanti! Loro sì che hanno trovato il loro posto nel mondo. Sono chiamati dal Signore. Valgono qualcosa. Mica come noi, scapestrati e pigri, che viviamo alla giornata, fra lavatrici e code in auto… mediocri. Loro, circondati da amici, splendono. Noi al massimo possiamo timidamente sederci in ultima fila. E magari prendercela pure l’uno con l’altra, perché non siamo in grado di brillare di più“.

Ecco, cari sposi. C’è una dinamica in cui rischiamo tutti di cadere. Tendiamo a credere (non a caso uso questo verbo) che ci siano coppie di serie A e coppie di serie B. Sposi fruttuosi e sposi grigi. Sposi “da meno” e sposi che sono “di più”: hanno qualcosa in più, fanno qualcosa in più, dicono qualcosa in più.

Iniziamo a scardinare, pezzo per pezzo, questo piedistallo che ci siamo costruiti. Su di esso facciamo salire gli altri. Come Gesù è nell’Eucarestia (vivo!), così è in mezzo agli Sposi (nella stanza nuziale, nel cibo, nei figli, nei gesti). E Gesù non è sempre lo stesso, ieri, oggi e sempre? Forse in alcune coppie è più presente che in altre? Questa è, permettetemi un termine forte, una bestemmia. Pensare che sia un Dio ‘spezzettato’, che si dà maggiormente a qualcuno piuttosto che ad altri, un Dio che fa preferenze di persone, che premia una coppia anziché un’altra, che muore solo per qualcuno e non per tutti: questo non è il Dio che conosciamo.

Noi sposi abbiamo tutti la medesima dignità. Questa dignità non è data dai nostri meriti. È data dalla presenza stessa del Signore nel Sacramento che abbiamo celebrato. Questa presenza è con noi ogni giorno.

Le grazie e il Bene che vedi, e che certamente molti fanno, sono per tutti. Sono un dono di cui gioire e godere. Sono una manifestazione del Signore per il bene tuo e degli altri, dell’umanità intera. Nulla toglie al valore che ogni coppia di Sposi ha, un valore intrinseco che non è possibile togliere. Dal momento che il sigillo è stato messo, lì resta.

Il dono o l’impegno altrui, per cui a volte può sembrare (erroneamente, ripetiamocelo) che alcuni sposi siano “più sposi” di altri, è capace di beneficare chi lo circonda e moltiplicare anche il nostro Amore. Non per merito, lo ripeto, ma perché è il Signore ad ispirare tanto Bene. La logica del “siamo amati se siamo bravi” è distruttiva. Non saremo mai bravi abbastanza. Non saremo mai impegnati abbastanza. Non saremo mai applauditi abbastanza.

Sei invidioso perché Dio è buono? Non può fare delle sue cose ciò che vuole? Queste domande sono nel Vangelo e con queste Gesù sa rimettere ordine nel nostro animo scombussolato.

Vedo coppie di sposi anziani che vanno a fare la spesa assieme. Poi vanno a Messa. Passano la giornata in casa a fare cose semplici come leggere un giornale o pulire la cucina. Vanno a letto sereni e magari si prendono cura di qualche nipote con gioia. Vedo coppie impegnate in Diocesi, attive nel sociale, pronte ad organizzare ritiri e testimonianze a cui accorrono centinaia di ragazzi. Fra questi due esempi, non vedo differenze. Il Signore gioisce per entrambi allo stesso modo. Ama entrambi allo stesso modo. Santifica entrambi ugualmente con la Sua gloria.

Cari sposi, entriamo nella logica dei figli. Un padre e una madre non fanno preferenze. Scoprono che, con più figli, l’Amore non si divide. Invece, si moltiplica. Da figli, esercitiamoci nella consapevolezza di questo. Siamo amati oltre misura. Tutti, tutti, tutti meritiamo un Dio che è morto crocifisso e Risorto. Destinatari di gioia infinita, grazia a profusione, amore strabordante e frutti in abbondanza. Non tutti sono chiamati a fare le stesse cose. E meno male! Ma siamo chiamati ad abitare il mondo a nostro modo. Ognuno lo fa in modo originale, con la creatività di Dio, lungo la strada ispirata dallo Spirito Santo. Membra di un solo corpo – non esiste membro superfluo, inutile, scartabile!

Giada di @nesentilavoce

Un pensiero su &Idquo;Coppie che invidiano altre coppie

  1. Mi avete letta nel pensiero… Io e mio marito non viviamo alcuna vita comunitaria in Chiesa, non ci dedichiamo a nessuna attività (Caritas,Catechismo ecc.), un po’ perché quando ci siamo offerti nessuno ci ha chiamato, un po’ perché nella nostra parrocchia non ci sono famiglie giovani con cui abbiamo un dialogo. Siamo anche introversi e io ho sempre pensato che non facciamo mai abbastanza, perché gli altri fanno così tante belle iniziative per gli altri, mentre noi 0. Pratichiamo la nostra fede solo a casa l’uno con l’altro e con la famiglia, ma a parte questo, viviamo una vita semplice e “banale”. Grazie per avermi smantellato questo scrupolo❤️

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