Quella coppia a Parigi

La Ville Lumière, che città! Parigi offre mille luci e mille contrasti. C’è tanta bellezza ma anche tanta povertà. Il lusso sfrenato convive con periferie disagiate. In questa città ci sono sogni, desideri, promesse e romanticismo. Tuttavia, ci sono anche violenze, dissenso e problemi d’integrazione.

Parigi è tutto e il contrario di tutto. È come un nome che, da solo, evoca per antonomasia la città degli innamorati. Mio marito ed io ci siamo stati più volte. Indubbiamente è una metropoli che attrae e che nasconde grandi tesori spirituali sotto la scorza di capitale chic. Questi tesori sono spesso taciuti e nascosti. Un esempio è la Cappella della Medaglia Miracolosa situata a Rue du Bac 140. All’esterno, passa quasi inosservata ma, all’interno, dispiega i tesori della Grazia immensa del passaggio di Maria nel 1830.

Parigi, quindi, non è solo Mouline Rouge e vita notturna ma anche preghiera e fede. Pensiamo all’adorazione perpetua – sì, h24! – che nel silenzio continua da decenni a Montmartre, nella Basilica del Sacro Cuore di Gesù, a cui è possibile prendere parte registrandosi a questo link.

Parigi rappresenta anche il vero amore. È un amore basato sulla roccia che è Cristo. Abbiamo potuto vederlo con i nostri occhi. Qualche anno fa, il giorno del nostro arrivo in città, avevamo trovato la Santa Messa serale presso l’Eglise de la Sainte-Trinité. Siamo entrati e ci siamo accomodati nella navata laterale, pronta per la celebrazione. Non ci siamo posizionati nei primi banchi, ma un po’ verso il fondo. Questo ci ha permesso di assistere a qualcosa che mi ha colpito molto. Questa esperienza è rimasta impressa nella mia memoria.

Pochi minuti prima dell’inizio è arrivata una ragazza. Lei si è diretta verso un banco. Era più avanti rispetto a quello dov’eravamo seduti mio marito, mio figlio ed io. Nel banco era già seduto un ragazzo. Non appena lui ha visto lei, si sono scambiati uno sguardo bellissimo, carico d’affetto. Dopo essersi seduti vicini, si sono teneramente abbracciati. Hanno scambiato gesti (preghiera del Padre Nostro, momento della pace) e sguardi dolcissimi ogni qual volta fosse loro possibile. Non parlavano. Quindi, non si disturbavano o disturbavano altre persone. Si dicevano tutto con gli occhi e con quella gestualità. Che gioia, che meraviglia essere stati spettatori di un amore così potente, bello e vissuto alla sequela di Cristo! I loro sguardi e la loro tenerezza emanavano un profumo di Cielo, santamente invidiabile, o meglio, santamente imitabile!

Non abbiamo mai saputo se fossero fidanzati o già sposati. Non li abbiamo conosciuti né mai ci abbiamo parlato. Tuttavia, il loro è stato un gran bell’esempio. Era un esempio di una relazione uomo/donna vissuta nell’ottica “noi con Dio”. Questo è stato dimostrato dalla loro presenza a quella Santa Messa feriale alla sera. Magari erano al rientro dal lavoro o in partenza per un turno notturno, chissà… . Molte volte mi sono tornati alla mente. Mi sono detto: “Come sarebbe bello se la maggioranza delle coppie fosse così!”.

Ho immaginato molte volte la loro vita insieme. Le loro giornate sono scandite dalla partecipazione così dolce e vissuta alla Santa Messa. Chissà, forse sono referenti di qualche corso matrimoniale. Oppure fanno parte di qualche associazione per le famiglie. Chi può dirlo! Vero è che diversi percorsi per coppie sono organizzati in quella Chiesa. Questo l’ho scoperto soltanto ora. I percorsi sono per tutte le tipologie e i momenti che si possono vivere in due. Includono dal fidanzamento al post-matrimonio, fino alla fedeltà oltre la separazione. Potete dare un’occhiata direttamente sul sito ufficiale.

Quello che posso dire con certezza è che ho pensato e penso spesso a loro. Sono persone sconosciute e mai più riviste, eppure così vicine nella condivisione della fede all’interno della coppia. La tenerezza di quanto si sono scambiati, tra loro e con Nostro Signore, è stato qualcosa che anche mio marito ed io abbiamo voluto rafforzare. Vogliamo portare avanti questo sentimento con ancora maggior slancio. La potenza dell’unione sponsale, benedetta dal sacramento del matrimonio, è qualcosa di bellissimo e magnifico. Non solo per i due ma per la Chiesa intera, essendo la dimostrazione visibile dell’amore di Dio per l’umanità.

Il nostro esempio può essere positivo oppure negativo. Questo ha un impatto non indifferente su quanti ci conoscono. Influenza anche chi ci è vicino o ci osserva, pur senza sapere chi siamo. Quanta responsabilità in questo! Curare l’unione con il proprio fidanzato o la propria fidanzata è un diritto/dovere imprescindibile. Lo è anche con il proprio marito o la propria moglie. Questo è necessario se si vogliono fare “le cose fatte bene”. Bisogna avere un’ottica cristiana di fede, carità e speranza sponsale. Guardate cos’è scaturito da un gesto di puro affetto di tanti anni fa! Riflettiamoci e cerchiamo di fare anche noi come quella coppia a Parigi.

Fabrizia Perrachon

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