Questo è uno dei passi più significativi del Cantico. Questi versetti mettono in evidenza la grandezza del matrimonio! Leggiamoli insieme. Ma prima se volete leggere gli articoli già pubblicati cliccate qui.
L’amata
Come sei incantevole, amore mio,
quanto sei amabile!
Erba verde è il nostro letto.
Travi della nostra casa i cedri,
nostro soffitto i cipressi.
Come sei incantevole, amore mio, quanto sei amabile! La sposa risponde all’amato. C’è chiaramente un richiamo al salmo 44: Tu sei il più bello tra i figli dell’uomo. Salmo che certamente era conosciuto dalle persone del tempo. La parte più interessante è però quella successiva.
Erba verde è il nostro letto. Travi della nostra casa i cedri, nostro soffitto i cipressi. Sicuramente una descrizione molto particolare e che a noi, uomini del XXI secolo, sfugge completamente. Non ci dice nulla di particolare.
C’è, invece, un significato molto importante. La caratteristica più evidente di questi versi è un improvviso cambio di scena. Torna prepotentemente la natura. È un’immagine meravigliosa: ci viene riproposto il paradiso terrestre. I due sposi godono non solo del loro amore reciproco, ma anche di tutta la bellezza del creato. È un canto rivolto a Dio stesso, alla sua creazione. C’è un significato ancora più nascosto. Il cedro e il cipresso sono menzionati per un motivo preciso.
Il Tempio era costruito proprio con legno di cedro, in particolare lo era la parte che introduceva al Santo dei Santi. Qui c’è un parallelismo meraviglioso, così bello e grande da commuoverci. Santo dei Santi sta a Cantico dei Cantici. Significato fin troppo chiaro. Dove c’è l’amore autentico tra gli sposi, lì c’è la presenza del Signore!
Scopriamo, quindi, che esiste un altro tabernacolo. In questo tabernacolo è presente realmente Dio. È un luogo concreto ma invisibile. Deve essere custodito, protetto, amato e santificato. Esiste un luogo dove non possono accedere tutti, ma solo chi è chiamato da Dio. Quel luogo è il noi degli sposi, quel luogo è la relazione sponsale tra un uomo e una donna. L’amore tra gli sposi è tabernacolo di Dio.
Matrimonio ed Eucarestia sono molto simili proprio per questo. Entrambi hanno in sé Gesù vivo, concreto e reale, anche se con modalità diverse. Quel luogo, dove Dio ha posto la sua tenda per incontrarci, sostenerci, amarci e riempirci di Lui, è troppo spesso ignorato dagli sposi. È sporcato e dissacrato dal loro egoismo e dai loro peccati.
La loro relazione è il luogo dove dimora Dio. Dovrebbe essere curata e nutrita. Ciò richiede tutta la loro volontà e il loro impegno per renderlo un luogo degno. Padre Raimondo, il nostro padre spirituale, che ci ha accompagnato e insegnato tanto, era solito dire: Mi piacerebbe vedere il rispetto che c’è in chiesa durante l’adorazione anche nell’intimità delle famiglie.
Anche se non si dice abbastanza, uno dei peccati più gravi è l’adulterio. L’adulterio significa spezzare l’alleanza con Dio, voler scacciare Dio dal tabernacolo della nostra relazione per metterci il nostro io. L’adulterio è cercare di uccidere Dio nella nostra vita.
Tutte queste riflessioni sono tratte dal nostro libro Sposi sacerdoti dell’amore (Tau Editrice).
Antonio e Luisa