Per farla crescere così, ci sono voluti anni di cura e attenzione

C’è un modo per raccontare la bellezza e la profondità del matrimonio a dei bambini, ai nostri figli? Ci ho provato. Se impariamo ad amare così esercitiamo davvero la nostra regalità battesimale e quindi possiamo benissimo considerarci dei re e delle regine.

C’era una volta, in un regno lontano, una giovane principessa di nome Alba, famosa per la sua bellezza e la sua grazia. Quando compì vent’anni, suo padre, il re, decise che era giunto il momento di trovarle un marito. Tra i nobili del regno, il re scelse Davide, un giovane conte che, pur non appartenendo alla famiglia reale, era noto per la sua intelligenza e il suo aspetto affascinante.

Al primo incontro, Alba e Davide provarono una forte attrazione reciproca: lui rimase colpito dal sorriso luminoso della principessa, mentre lei fu affascinata dal suo sguardo profondo e dalla sua figura elegante. Anche se non era ancora amore, tra loro vi era una scintilla che rendeva piacevole la compagnia dell’altro. Alba si sentiva emozionata al pensiero di rivederlo, e Davide, non appena le era vicino, sentiva il cuore accelerare. Entrambi, però, erano consapevoli che la loro attrazione, seppur forte, non era sufficiente per sostenere un matrimonio duraturo.

Qualche giorno prima delle nozze, Alba ebbe una lunga chiacchierata con Ennio, il vecchio giardiniere del palazzo, che conosceva da quando era bambina. Il giardiniere la vide pensierosa e le chiese cosa la turbasse. Alba gli raccontò delle sue emozioni contrastanti: sentiva una forte attrazione per Davide, ma non era sicura di cosa volesse dire davvero sposarlo e condividere la vita con lui.

Ennio sorrise e, indicando una rosa nel giardino, disse: “Vedi questa rosa, mia cara principessa? È bellissima, e sicuramente all’inizio la sua bellezza può conquistare chiunque la osservi. Ma per farla crescere così, ci sono voluti anni di cura e attenzione. Ogni giorno mi sono preso cura di lei, proteggendola dal freddo, irrigandola e tagliando via le parti appassite. Così è il matrimonio: non è un fiore che sboccia per caso, ma una scelta quotidiana, un impegno costante, che trasforma l’attrazione iniziale in qualcosa di duraturo e prezioso.”

Le parole di Ennio rimasero nel cuore di Alba, e quando il giorno delle nozze finalmente arrivò, lei e Davide si scambiarono le promesse con la consapevolezza che l’attrazione da sola non sarebbe bastata. Decisero di affrontare il matrimonio come un impegno reciproco, una scelta di costruire qualcosa insieme.

Nei primi anni di matrimonio, ci furono momenti di gioia e momenti di difficoltà, giorni in cui la scintilla iniziale sembrava essersi affievolita e giorni in cui, attraverso piccoli gesti, la ritrovavano. Davide imparò a rispettare le passioni di Alba, e lei apprezzò la gentilezza e la pazienza del marito. Col tempo, la loro attrazione si trasformò in un affetto profondo e in un amore che non dipendeva più solo dalla bellezza o dalle emozioni di un momento.

Un giorno, ormai anziani, Alba e Davide passeggiavano nei giardini del palazzo, ricordando i loro primi incontri e la freschezza dell’attrazione giovanile. “Ricordi, Davide?” disse Alba. “Quando ci siamo incontrati, c’era qualcosa di speciale tra di noi, ma mai avrei immaginato quanto sarebbe diventato profondo con il passare del tempo.”

Davide le prese la mano e sorrise: “È stato l’impegno, giorno dopo giorno, a renderci ciò che siamo. La nostra attrazione è stato il primo seme, ma l’amore è nato dal cammino che abbiamo fatto insieme.”

E così, nel regno lontano, la principessa Alba e il suo principe vissero felici per molti anni, ricordando a tutti che l’amore e il matrimonio non sono solo scintille iniziali, ma una scelta e un impegno che, se curati con dedizione, possono fiorire e durare nel tempo.

Antonio e Luisa

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