Cari sposi, iniziamo oggi il Santo Avvento. Leggendo le letture percepiamo uno stile assai diverso da quello sentimentale e sdolcinato proprio di questo periodo. Non vi preoccupate. Le descrizioni di cataclismi cosmici, come in questo contesto, sono solo modi di dire. Difatti, come si può rilevare anche in altri passaggi, chi ha scritto al Bibbia ne è fatto uso per annunciare le grandi novità di salvezza e di liberazione portate dal Messia. È così che va inteso l’uso di immagini forti. Questo serve a metterci sull’attenti perché il Signore sta per fare una cosa nuova.
E la cosa nuova altro non è che l’Incarnazione, il momento chiave che ha diviso in due tutta la storia umana. È un fatto avvenuto in modo quasi surrettizio e volutamente nell’ombra. Questo è il motivo per cui, ed è appunto un insegnamento di oggi, è quanto mai importante da parte nostra essere pronti e solerti.
Lasciatemi dire quanto sia difficile vivere in atteggiamento di ascolto e silenzio il tempo di Avvento! Un periodo in cui abbondano eventi, feste, cene e in cui il consumismo dà il “meglio” di sé. Come credenti, siamo doppiamente invitati ad affrontarlo in maniera semplice e sanamente distaccati dal mondo.
Perciò, mi piace riportare un brano di Papa Benedetto. In questo brano, egli parla di come si viveva la vigilanza nella Chiesa delle origini. In definitiva, descrive il tempo di Avvento. “In questa duplicità del modo di lettura è chiaramente visibile la peculiarità dell’attesa cristiana della venuta di Gesù. È al tempo stesso il grido: «Vieni!» e la certezza piena di gratitudine: «Egli è venuto». Dalla Didachē (intorno all’anno 100) sappiamo che questo grido faceva parte delle preghiere liturgiche della Celebrazione eucaristica dei primi cristiani, e qui si ha anche in concreto l’unità dei due modi di lettura. I cristiani invocano la venuta definitiva di Gesù e vedono al contempo con gioia e gratitudine che Egli già ora anticipa questa sua venuta, già ora entra in mezzo a noi. Nella preghiera cristiana per il ritorno di Gesù è sempre contenuta anche l’esperienza della presenza” (Joseph Ratzinger, Gesù di Nazaret. Dall’ingresso in Gerusalemme fino alla resurrezione, LEV, Città del Vaticano, 2011, p. 320).
Da qui si comprende bene un fatto che ci è quanto mai utile oggi: l’attesa gioiosa. Ma che senso ha “far finta” che Gesù torni a nascere? È avvenuto storicamente una volta per tutte 2000 anni fa. In realtà, la liturgia è un modo per rendere attuale e presente il Signore Risorto in mezzo a noi. In questo modo, l’Avvento altro non è che una metafora di tutta la vita cristiana per aiutarci a guardare sempre a Cristo che cammina vicino a noi.
Difatti, proprio grazie alla liturgia, Gesù è vivo e risorto! Allora vivendo e partecipando in essa, noi davvero possiamo stare assieme a Gesù, accoglierLo quale amico e Sposo della coppia.
Cari sposi, Gesù è già in mezzo a voi, analogamente al fatto che si è già reso presente nell’Incarnazione e ha prolungato nel sacramento del matrimonio la Sua esistenza. Vogliamo oggi perciò ascoltare la Chiesa che, come buona Mamma, raccomanda vigilanza, cura e attenzione saper accompagnare e convivere con il Signore che abita presso di voi.
ANTONIO E LUISA
Il Vangelo, come ha ben spiegato padre Luca, ci invita a essere vigilanti e a tenerci pronti. Ci invita a vegliare e a tenerci pronti per accogliere il Signore. Don Fabio Rosini sottolinea che “l’essenziale è non perdere la relazione con Cristo”. Per gli sposi cristiani, ciò significa preservare il tempo per la preghiera e per la vita spirituale, nonostante gli impegni quotidiani. Come nella coppia è vitale coltivare l’intimità e l’amore reciproco, così è fondamentale nutrire il rapporto con Gesù.
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