L’Influenza dell’Amplesso Fisico nell’Unione Psicofisica e il Valore della Castità Cristiana
L’amplesso fisico, comunemente inteso come atto sessuale, rappresenta molto più di un mero incontro tra corpi. Esso costituisce una delle esperienze più profonde di connessione psicofisica tra due individui, con radici biologiche, emotive e spirituali. Noi cristiani crediamo nell’unità della persona umana. Tutto interagisce con tutto in un intreccio tra anima, psiche, cuore e corpo.
La castità è esattamente questo. Vivere ogni gesto nella verità integrale della persona. Nulla a che vedere con l’astinenza. La castità è una scelta morale. Cosa vuol dire? La morale cristiana non consiste prima di tutto in una serie di divieti, ma in una scelta per il bene, una scelta per la verità, una scelta per il vero amore che diventa dono di sé. (Discorso ai partecipanti al Convegno Ecclesiale della Diocesi di Roma, 5 giugno 2006).
La morale cattolica insegna che la dimensione sessuale non può essere separata dal contesto del dono totale e indissolubile tra i coniugi. È in questo orizzonte che si colloca il valore della castità, che non reprime, ma ordina la sessualità verso il bene autentico dell’amore. Quando il corpo esprime la stessa verità di tutta la persona.
Come afferma San Giovanni Paolo II: “L’amore coniugale si esprime in modo autentico quando i coniugi si donano totalmente l’uno all’altro, senza riserve né condizioni. Il linguaggio del corpo, espresso nell’unione sessuale, deve riflettere questa verità.” (Familiaris Consortio, 32)
I corpi nell’amplesso generano una comunione che poi però, se non vissuta all’interno dell’unione sponsale, non esiste – o esiste solo parzialmente – nel resto della persona. Cosa intendo dire? Facciamo parlare il nostro corpo.
L’Amplesso Fisico tra Connessione e Incompiutezza
L’amplesso fisico è un’esperienza che coinvolge profondamente il corpo e la mente. Durante questo momento di intimità, il corpo umano rilascia ormoni e neurotrasmettitori che rafforzano il legame tra i partner:
- L’ossitocina, nota come “ormone dell’amore”, intensifica fiducia e affiliazione, rendendo il rapporto un luogo privilegiato di vicinanza e connessione.
- La dopamina e le endorfine creano piacere, alleviano tensioni e generano un senso di benessere condiviso.
Questi processi fisiologici riflettono una piena intimità a livello corporeo, ma questa spesso non coincide con una reale pienezza a livello emotivo o spirituale. La sensazione di vuoto o tristezza che talvolta segue l’atto sessuale – descritta già dagli antichi romani con l’espressione “post coitum omne animal triste est” (“dopo il coito, ogni animale è triste”) – non è il frutto di norme morali o di sensi di colpa imposti, ma di un’incompiutezza intrinseca al gesto stesso quando non è radicato in un legame profondo e significativo.
Numerosi esperti e anche l’insegnamento cristiano sottolineano che l’intimità fisica raggiunge la sua pienezza solo all’interno di una relazione che abbracci tutto il significato dell’amore. L’atto sessuale, in questo contesto, diventa non solo un’esperienza di piacere, ma un’espressione totale di amore, fiducia e apertura reciproca.
La castità pre-matrimoniale diventa quindi una scuola di attesa e rispetto, capace di preservare la forza creativa dell’amplesso per il momento in cui esso può esprimere pienamente il suo significato, come dono reciproco e apertura alla vita.
2. L’Unione Psichica e Relazionale nella Castità
L’esperienza sessuale, nella visione cristiana, non si limita alla dimensione fisica ma coinvolge profondamente l’anima e la relazione. Il senso di vulnerabilità e apertura che accompagna l’amplesso richiede una base solida di fiducia e amore incondizionato, che trova il suo culmine nel sacramento del matrimonio. San Giovanni Paolo II, nella Teologia del Corpo, afferma: “La castità non è una negazione, ma la piena integrazione della sessualità nella persona. Essa libera l’amore da ogni egoismo e lo apre al dono totale di sé.“
- La castità è un cammino di maturazione: educa la persona a vivere la sessualità come dono, non come possesso.
- L’attesa, lungi dall’impoverire la relazione, la arricchisce di significati più profondi, coltivando un linguaggio d’amore che va oltre il gesto fisico.
3. Il Senso Ultimo: Un Amore Totale e Trascendente
Il cristianesimo vede nell’amplesso fisico un segno della donazione totale tra i coniugi, un gesto che riflette l’amore di Cristo per la Chiesa. Questa prospettiva eleva l’atto sessuale al di sopra della mera dimensione biologica o emozionale, inserendolo in una dinamica di trascendenza.
Come afferma Papa Benedetto XVI: “La sessualità umana non è semplicemente biologica, ma riguarda l’uomo nella totalità della sua esistenza. Nel matrimonio cristiano, essa diventa linguaggio dell’amore, un amore che è fedele, esclusivo e aperto alla vita.” (Deus Caritas Est, 11)
La castità non sminuisce, ma orienta il desiderio umano verso la verità dell’amore: un amore che è libero, totale, fedele e aperto alla vita. È in questa logica che l’amplesso diventa un linguaggio sacro, capace di celebrare il mistero dell’unione tra corpo e spirito. San Giovanni Crisostomo dice: “Quando marito e moglie sono uniti nell’amore, essi sono come una lira suonata in armonia dallo Spirito Santo.“
Antonio e Luisa
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