Innamorato del matrimonio

In questi giorni, cominciando già a preparare alcuni importanti incontri di quest’anno appena iniziato, sto riflettendo su questo: “Come mai, anche di fronte al fallimento, resto innamorato del matrimonio?”.

Effettivamente è una cosa un po’ illogica, non è normale, perché quando vieni ferito da qualcosa o qualcuno, l’istinto è quello di allontanarsi, abbandonare, lasciar perdere. Per questo in tanti gruppi, nei social, molti affermano che, se potessero tornare indietro, farebbero scelte diverse e non pronuncerebbero quel famoso “sì”, considerando così il coniuge un peso di cui si sono liberati.

Da una parte comprendo il loro modo di ragionare, ma io rifarei tutto, perché quello che sono ora, deriva da tutto ciò che è successo prima, sbagli compresi; poi, anche solo per le figlie, passerei nuovamente attraverso la tragedia della separazione.

Molto dipende da come si reagisce di fronte alle sfide della vita; a volte, solo quando perdi qualcosa, ne apprezzi la bellezza e l’importanza e capisci quante cose non siano scontate: ricordo all’inizio della separazione, quando tornavo nella nuova abitazione, la casa era silenziosa, vuota, priva del calore e della vivacità che avevano sempre caratterizzato la nostra famiglia. In quel momento, mi resi conto di quanto mi mancassero le piccole cose: il profumo della cena in preparazione, la confusione generata dalle figlie e persino le discussioni che facevano parte della vita quotidiana.

Quando avviene una separazione, è facile cadere nella tentazione di vedere il matrimonio come un fallimento irrimediabile, ma se ci si ferma a guardare con gli occhi della fede, si può scorgere in quel dolore una chiamata a vivere la fedeltà in modo nuovo.

Ritengo che la mia non sia semplicemente testardaggine, ma la risposta a una vocazione che ho sempre avuto e che mi porta a lottare per le famiglie, ad amare il Sacramento in qualsiasi condizione, a fare il tifo per le coppie in difficoltà e a stare bene con i bambini e le persone.

Spesso mi chiedono: “Ma come fai a rimanere fedele a un matrimonio che non esiste più nella pratica?”. La mia risposta è semplice: il matrimonio non è solo un progetto umano, se lo fosse, sarebbe facile abbandonarlo quando le cose vanno male.

Infatti, umanamente i conti non tornano, c’è una gioia profonda nel sapere che sto vivendo una vocazione che trascende le mie debolezze/difficoltà e ogni giorno è una nuova opportunità per affidarmi a Dio, per crescere nella fede e nell’amore.

Questo è accompagnato da miracoli nella mia vita, a cominciare da aspetti caratteriali/personali come il saper gestire la rabbia, il perdono e la castità che non so spiegarmi, per proseguire con tutte le persone che conosco, fino ad arrivare a proposte, collaborazioni e momenti di crescita che mai mi sarei aspettato.

Il matrimonio, anche se ferito, continua a essere un dono che illumina la mia vita: il Sacramento è più grande di ogni difficoltà e conduce alla pienezza dell’amore; e io, nonostante tutto, sono sempre più innamorato del matrimonio.

Ettore Leandri (Presidente Fraternità Sposi per Sempre)

6 Pensieri su &Idquo;Innamorato del matrimonio

  1. “il Sacramento è più grande di ogni difficoltà e conduce alla pienezza dell’amore”

    Caro Ettore ti ringrazio per ogni parola che hai voluto condividere e che proprio ti rappresenta. Io non do molto spazio alle frasi che iniziano con un SE .. ma mi rendo conto che attraverso questo percorso, alimentato dalla grazia divina , si cresce verso la pienezza dell’amore divino, un amore tutto dato senza aspettative.

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  2. “il Sacramento è più grande di ogni difficoltà e conduce alla pienezza dell’amore”

    Caro Ettore,
    Ti ringrazio per la tua modalita’ di raccontarti condividendo il tuo modo di vivere un esperienza di separazione che ci invita a scoprire come Cristo opera attraverso la separazione se gliene diamo la possibilita’. Hai ragione, avvengono miracoli !!

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