Dio onnipotente, servire te è regnare: concedi a noi, per intercessione di san Casimiro, di vivere costantemente al tuo servizio in santità e giustizia. Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Questa è la preghiera chiamata Colletta, nella quale si fa riferimento al santo venerato oggi: San Casimiro, nato a Cracovia, Principe di Polonia e Granduca di Lituania, patrono della Polonia e della Lituania. Il suo modo di fare il sovrano è quello sottolineato in questa preghiera, vale a dire che il suo modo di regnare è stato quello di mettersi al servizio dei propri sudditi, a cominciare dai poveri.
La Chiesa quindi, oggi ci ricorda che chi si mette alla scuola di Gesù e vuole regnare, per farlo deve servire, ce lo ha dimostrato Gesù stesso con la Lavanda dei piedi. Quando ci si mette alla scuola di Gesù si scopre presto che i suoi canoni sono spesso opposti a quelli dei potenti del mondo, per cui chi ha idee di grandezza e si fa discepolo di Gesù troverà una strada al contrario.
Gli sposi sono dei privilegiati in questo cammino di servizio, poichè si scopre ben presto che nel matrimonio la regola non sei tu stesso, altrimenti il matrimonio non funziona. Dobbiamo subito precisare che non bisogna cadere nel tranello di leggere questo solo con la lente della psicologia, della relazione tra noi o con la lente della pedagogia per quanto riguarda i figli. La relazione tra noi certamente è il piatto forte, ma non è lei la protagonista del nostro matrimonio, altrimenti rischiamo di ridurre il marimonio cristiano a una bella relazione con belle doti umane e poco più , nella migliore delle ipotesi anche benedetto dal sacerdote per conto di un non ben specificato dio.
Ed invece no, il nostro matrimonio è un sacramento, per cui il protagonista è Gesù Cristo, che certamente prende forma nelle nostre vite, maschile e femminile, ognuna con le proprie caratteristiche e peculiarità.
Ma se uno ha velleità di regnare come la mette con ‘sta storia?
Beh, se intendiamo regnare come dice il mondo, abbiamo sbagliato maestro, se invece impariamo dal Maestro, allora scopriamo che in realtà il vero Re è Lui, ma noi partecipiamo di questo Suo regnare, poiché il Suo regno non è di questo mondo.
Il Suo regno è un fatto di cuore, di anima, di spirito, di fede, è un regno di quell’Amore Creatore dapprima, Redentore poi ed infine Santificatore.
Ma se vogliamo partecipare del Suo regno dobbiamo passare dal servire, cioè? Vi rispondiamo con le parole di Santa Gianna Beretta Molla, una sposa e mamma, la quale così si esprime in una lettera del 09 Aprile 1955 al suo futuro sposo Pietro:
Pietro carissimo, tu sai che è mio desiderio vederti e saperti felice; dimmi come dovrei essere e ciò che dovrei fare per renderti tale.
Coraggio sposi, le parole di Santa Gianna si commentano da sole, ma come è stato possibile renderle vita vera per lei, anche a noi è stata data la stessa Grazia, lo stesso sacramento.
Giorgio e Valentina