Siamo giunti così al sabato santo. Questa sera vivremo la veglia pasquale. Senza la Pasqua nulla avrebbe senso. Pochi ci riflettono, ma su quella croce Cristo ha celebrato le sue nozze con noi. La croce è stata il talamo consacrato, l’altare del dono totale. È lì che Gesù ha offerto tutto di sé, fino all’estremo sacrificio della sua vita. Questo amore, inchiodato alla croce, rappresenta un modello supremo che ogni coppia di sposi dovrebbe guardare e imitare. In quel momento drammatico e solenne, Gesù ci lascia sette ultime parole che possiamo declinare concretamente nella vita matrimoniale.
1. «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno».
L’amore autentico perdona sempre, anzi, va oltre: intercede presso Dio e offre la propria vita per la salvezza del coniuge. Noi sposi viviamo così, o ci lasciamo dominare da rancore e orgoglio?
«Non stancatevi mai di chiedervi perdono. Non lasciate che una giornata finisca senza fare pace» – Papa Francesco
2. «Oggi sarai con me in Paradiso».
L’amore vero non si ferma al passato, dimentica facilmente il male subito e ricorda con gratitudine il bene ricevuto. Chi ama davvero, di fronte al pentimento, rinnova sempre la fiducia nel proprio coniuge.
«L’amore non serba rancore, non tiene conto del male ricevuto» – 1Corinzi 13,5
3. «Donna, ecco tuo figlio…».
Chi ama veramente ha lo sguardo sempre rivolto verso l’altro. Gesù, morendo sulla croce, pensa ancora ai bisogni delle persone che ama, non ai propri. Questo è l’atteggiamento che ogni coppia dovrebbe coltivare.
«L’amore vero si manifesta proprio nel momento in cui, potendo scegliere se salvare sé stessi o donarsi per gli altri, si sceglie di donarsi. È questa la logica della Croce, la logica che Gesù ci insegna: amare significa morire ai propri egoismi per far vivere l’altro. È ciò che rende autentica ogni relazione e in particolare il matrimonio cristiano.» – Luigi Maria Epicoco, La forza della mitezza)
4. «Ho sete».
Ognuno di noi è fatto per amare ed essere amato. Gesù sulla croce ha sete, sete fisica e sete d’amore. Anche noi sposi non dobbiamo smettere mai di dissetarci alla fonte autentica dell’amore, che è Dio stesso. Niente altro può soddisfare davvero il cuore.
«Il cuore umano ha sete d’infinito, perché è stato creato per l’Infinito» – Benedetto XVI
5. «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?»
Tutti viviamo, prima o poi, momenti di solitudine e dolore profondo. Ci saranno tempi in cui il nostro matrimonio diventerà una croce pesante, dove Dio sembrerà assente. Non perdiamo coraggio! Anche Gesù ha vissuto questo, insegnandoci a resistere e confidare.
«Quando attraverserai le acque sarò con te; i fiumi non ti sommergeranno» – Isaia 43,2
6. «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito».
È essenziale riconoscere che il nostro coniuge non è Dio. Non è lui o lei che può colmare totalmente il nostro cuore o dare senso assoluto alla nostra vita. Solo affidandoci completamente a Dio possiamo amare liberamente e incondizionatamente.
«Inquieto è il nostro cuore finché non riposa in Te» – Sant’Agostino
7. «È compiuto».
Il nostro amore trova compimento quando riesce a superare egoismi e difficoltà. Solo così ogni nostra sofferenza, ogni nostra “piccola morte”, diventa occasione di resurrezione e di nuova vita per noi, per il nostro coniuge e per la nostra relazione.
«Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto» – Giovanni 12,24
Antonio e Luisa
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