Papa Leone XIV, al secolo Robert Francis Prevost, è il 267° pontefice della Chiesa Cattolica, eletto nel maggio 2025 dopo il lungo pontificato di Francesco. Di seguito esaminiamo nel dettaglio il suo pensiero riguardo alla famiglia, al sesso e all’amore, con riferimenti a fonti ufficiali della Chiesa, testate giornalistiche e sue dichiarazioni pubbliche.
La visione di Leone XIV sulla Famiglia
Sin da prima della sua elezione a Papa, Robert Prevost ha espresso posizioni chiare sul valore della famiglia tradizionale. In un discorso del 2012 rivolto a confratelli vescovi, criticò apertamente la diffusione di modelli familiari alternativi considerati in contrasto con il Vangelo. In quell’occasione lamentò il fatto che i media occidentali promuovessero “stili di vita omosessuali e modelli di famiglia alternativi, comprese le coppie dello stesso sesso e i loro figli adottivi”. Tale affermazione lascia intendere che Prevost difende una concezione della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, in linea con la dottrina cattolica tradizionale.
Allo stesso tempo, il suo approccio pastorale verso le famiglie non è privo di apertura. Da vescovo e cardinale, Prevost ha sostenuto l’integrazione nella vita sacramentale dei fedeli in situazioni familiari difficili. Ad esempio, si è detto favorevole – seguendo il percorso tracciato da Amoris Laetitia di Papa Francesco – a consentire ai cattolici divorziati e risposati civilmente di accostarsi alla Comunione, dopo adeguato discernimento. Questa posizione indica una sensibilità pastorale nel cercare di tenere unite le famiglie e accompagnarle anche quando hanno vissuto fallimenti matrimoniali, piuttosto che escluderle definitivamente dai sacramenti.
Pur non avallando il matrimonio tra persone dello stesso sesso, da cardinale Prevost ha appoggiato – sia pure con cautela – la recente dichiarazione vaticana “Fiducia supplicans”, approvata da Papa Francesco, che apre alla possibilità di benedizioni per coppie omosessuali credenti. Questo supporto moderato lascia intendere la volontà di riconoscere elementi positivi anche nelle unioni non tradizionali, offrendo preghiera e benedizione senza equipararle al matrimonio sacramentale. Si tratta di un approccio in linea con l’accento sulla pastorale dell’accompagnamento: la Chiesa, secondo Prevost, deve poter benedire chi chiede aiuto a Dio, pur ribadendo l’insegnamento tradizionale sul matrimonio.
Le posizioni di Leone XIV su Sesso e morale sessuale
Sul piano della morale sessuale e delle questioni legate al sesso, Papa Leone XIV mostra orientamenti in gran parte allineati alla dottrina cattolica tradizionale, pur con qualche apertura pastorale recente. L’omosessualità è un tema su cui Prevost in passato si è espresso in termini critici: nel discorso del 2012 già citato, parlò di “stile di vita omosessuale” come esempio di pratica “in contrasto con il Vangelo”. Questa formulazione, pur riflettendo la posizione dottrinale classica che considera gli atti omosessuali peccaminosi, va letta nel contesto di un vescovo preoccupato per l’influenza culturale occidentale su valori considerati non negoziabili. D’altra parte, il fatto che egli abbia successivamente sostenuto (seppur indirettamente) le benedizioni per coppie dello stesso sesso indica un tentativo di distinguere il giudizio morale sull’atto dall’accoglienza delle persone: un equilibrio tra fermezza dottrinale e pastoralità misericordiosa.
Leone XIV si è anche pronunciato sul tema dell’identità di genere e della cosiddetta ideologia gender. Durante il suo episcopato in Perù, Prevost si è opposto all’introduzione di programmi educativi scolastici ispirati alla teoria del gender. In un’intervista locale dichiarò in modo esplicito: «La promozione dell’ideologia di genere crea confusione, perché tenta di creare generi che in realtà non esistono». Parole che confermano una visione antropologica autentica: per Prevost il genere coincide col sesso biologico e non va scisso da esso tramite costruzioni ideologiche. Questo lo allinea alla ferma critica che anche il magistero di Papa Francesco ha rivolto più volte alla “colonizzazione ideologica” in tema di gender.
Per quanto riguarda il ruolo della donna nella Chiesa – tematica connessa all’orizzonte della morale sessuale e delle strutture familiari – Prevost adotta una linea prudente e conservatrice. Intervenendo al Sinodo dei Vescovi nel 2023, da Prefetto del Dicastero per i Vescovi affermò che “estendere il sacerdozio alle donne non risolve necessariamente un problema, ma potrebbe crearne uno nuovo”, sottolineando al contempo che le donne possono già dare “un grande contributo su diversi livelli alla vita della Chiesa”. Questa posizione indica che Papa Leone XIV esclude l’ordinazione sacerdotale femminile, ritenendo semmai valorizzabili altri ruoli per le donne, in piena continuità con l’insegnamento vigente (confermato da tutti i Papi recenti da Paolo VI in poi).
Sui temi della vita e della sessualità in senso stretto – come aborto, contraccezione e bioetica – Prevost si colloca senza sorpresa nell’alveo della dottrina cattolica più rigorosa. Da vescovo e cardinale ha sostenuto inequivocabilmente il diritto alla vita fin dal concepimento e si è opposto alla legalizzazione dell’aborto, considerandolo in linea di principio una forma di omicidio e ribadendo che la vita va difesa dal grembo materno. Questa sua fedeltà all’insegnamento pro-life della Chiesa lo pone in contrasto con le opinioni prevalenti in alcuni paesi occidentali: è stato notato, ad esempio, che il neo-Papa dissente dalla maggioranza dei cattolici statunitensi sull’aborto e la contraccezione (9 cattolici USA su 10 hanno vedute più permissive).
Ciò non sorprende, dato che Prevost ha finora sempre sostenuto la linea morale tradizionale anche in materia di sessualità responsabile: aperto alla vita, contrario all’aborto e critico verso pratiche come la fecondazione artificiale non in linea con la visione cattolica della procreazione.
In sintesi, riguardo alle questioni di sesso e morale sessuale, Papa Leone XIV mantiene una posizione di fondo aderente alla dottrina: difesa della castità prematrimoniale, del matrimonio indissolubile eterosessuale, apertura alla vita e rifiuto dell’aborto. Tuttavia, il suo stile pastorale suggerisce una volontà di accompagnare e non di condannare senza appello. Lo si vede nell’attenzione a non escludere dal cammino di fede i conviventi more uxorio o i fedeli omosessuali, pur senza approvarne la scelta di vita; così come nella ricerca di percorsi di riconciliazione per i divorziati risposati. Leone XIV appare insomma intenzionato a coniugare verità e carità: da un lato ribadire con franchezza i valori cristiani in tema di sessualità, dall’altro prendersi cura pastoralmente delle persone concrete, con le loro fragilità e ferite.
Conclusione
In conclusione, Papa Leone XIV (Robert Prevost) porta nel suo magistero un ricco bagaglio di esperienze e una visione sfaccettata su famiglia, sesso e amore. Dai suoi pronunciamenti emerge un pontefice che riafferma i principi tradizionali – la centralità della famiglia fondata sul matrimonio, l’etica sessuale cattolica, la sacralità della vita e l’immutabilità di certi insegnamenti – ma che al contempo prosegue sulla strada pastorale tracciata dal suo predecessore, promuovendo inclusione, dialogo e misericordia. Le fonti ufficiali e giornalistiche concordano nel dipingerlo come un mediatore tra istanze progressiste e istanze conservative: capace di benedire coppie fuori dagli schemi tradizionali senza stravolgere la dottrina sul matrimonio, di tendere la mano ai “feriti della vita” (divorziati risposati, persone LGBT, ragazze madri) senza però rinunciare a proclamare la verità evangelica sulla famiglia e la sessualità.
La sfida del suo pontificato sarà proprio questa: tradurre il suo pensiero in azioni e riforme che coniughino fedeltà alla tradizione e slancio di rinnovamento pastorale. Se le premesse dei suoi discorsi iniziali verranno confermate, Papa Leone XIV guiderà la Chiesa con un tono fermo nei valori ma dolce nei modi, parlando al mondo contemporaneo di famiglia, sesso e amore con il linguaggio della verità che si fa carità. Come ha detto egli stesso citando Cristo Risorto: “La pace sia con voi” – una pace che nasce dall’amore e dalla giustizia, e che la Chiesa di Leone XIV cercherà di testimoniare in ogni ambito della vita sociale e spirituale.
Antonio e Luisa
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