Un romanzo per sognare l’amore, un amore che profumi di Cielo…

Se cercate un romanzo da leggere al mare, sotto all’ombrellone, o al fresco, dopo una passeggiata in montagna, una storia che sia divertente e accessibile, ma vi strappi anche qualche lacrima e vi faccia pensare alla vostra vocazione, vi propongo “Non lo sapevo, ma ti stavo aspettando” (Mimep Docete), un romanzo rosa sui generis. I personaggi princiapali non sono i due innamorati, come i romanzi rosa vorrebbero, ma Gesù, che non si vede, ma si sente. Quando arriva Lui, stravolge tutto. Fa così anche all’interno delle coppie… Fa così anche per Gianmarco e Cristina.

La vicenda

Gianmarco è un ragazzo come tanti; ha passioni semplici, come andare in moto e uscire con gli amici. Studia, ma con scarsi risultati. I fallimenti universitari lo fanno sentire in difetto rispetto alla sorella, Eleonora, che è una studentessa modello. Lui non riesce ad affrontare i suoi genitori e avverte la disistima del padre.

Con le ragazze si butta, è simpatico, ma non si impegna seriamente. Non perché non vorrebbe: è che non sa come si fa. Cerca una storia seria, ma non sa come viverla. Mette il sesso alla base di ogni relazione e spera che le cose vadano bene. Eppure, si accorge di non essere felice. Gli manca qualcosa, o forse gli manca tutto… ma cos’è questo tutto? Dove si trova?

Gianmarco non è risolto affettivamente e, per certi versi, è analfabeta del linguaggio dell’amore. Nessuno gli ha mai insegnato che una relazione solida si costruisce, che è un lavoro di artigianato, che si sceglie e si custodisce, non è una pura coincidenza. E così, tenta approcci con le ragazze, alcune lo assecondano, iniziano delle storie con lui, ma alla fine le cose vanno sempre a rotoli.

In un momento di crisi, in cui avverte tutto il vuoto della sua vita, Gianmarco fa amicizia con un’amica di sua sorella, Cristina. Gli sembra subito una ragazza “strana”: studia teologia e ha una visione particolare sul rispetto del corpo, tanto che il migliore amico di Gianmarco la chiama “la suora”.

Cristina si interessa a Gianmarco, è attratta dal modo in cui si dedica allo sport e poi la fa ridere. Soprattutto, però, vede in questo nuovo amico qualcosa che neppure lui vede: una profondità d’animo, un cuore buono e generoso, una grande sensibilità.

Lui nota in lei una bellezza non ostentata. Cristina non è maliziosa, è simpatica e attraente, ma in modo diverso rispetto alle ragazze che ha incontrato fino a quel momento. Gianmarco non ha mai conosciuto una così, bella e pulita; dolce ma anche sincera, capace di dirgli apertamente ciò che pensa.

I due diventeranno amici e poi…? No, non aspettatevi il classico lieto fine scontato. Il finale è assolutamente a sopresa… Così mi han detto i lettori.

Parlare di castità, amore sponsale e vocazione attraverso storie

Ricordo come se fosse ieri le motivazioni che mi hanno spinto a scrivere questo libro, poco più che ventenne: volevo che i giovani sapessero di essere chiamati ad un amore vero. Gianmarco scopre che c’è una grande differenza tra “cercare compagnia”, accontentandosi del sesso, e “cercare l’amore”, ovvero puntare a una relazione alta, dove l’uno si prende cura della vita dell’altro.

Una volta una ragazza mi ha detto: “Ho lasciato il mio ragazzo dopo aver letto il tuo libro, ho capito che volevo di più“. Due ragazzi, invece, dopo averlo letto, hanno iniziato un cammino vocazionale di coppia: “Abbiamo capito che non stavamo in un rapporto sano, sincero e alla pari“.

Perché parlare di amore in Cristo, di vita di coppia vissuta nella verità, attraverso storie? Perché le storie interpellano, senza giudicare. Attraverso l’immedesimazione, il lettore può riflettere sulle sue scelte, sulle sue possibilità, sulla sua vocazione.

Ammetto che mi è capitato spesso, soprattutto quando ero giovanissima, di farmi questa domanda: “Come si trova l’amore?”. La risposta che mi sono data, dopo anni di riflessione, di osservazione, di discernimento, di ascolto è che “troviamo quello che cerchiamo”. Questo libro vuole spronare a cercare di più. Ho capito che, nel caso dell’amore, troviamo quello che pensiamo di meritare. Con questo romanzo voglio dirti che meriti un amore per sempre, niente di meno di questo.

Se cerchi la tua vocazione, lascia stare tutto ciò che ti distoglie dall’obiettivo: le storielle inutili, le relazioni promiscue, i rapporti di sesso occasionali. Non ti faranno sentire meno solo, meno sola, acuiranno di più il tuo vuoto. Non accontentarti, punta più in alto. La tua meta sia il Cielo.

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Cecilia Galatolo

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