Anche noi separati fedeli possiamo testimoniare l’Amore

Nella terza e quarta settimana di luglio, anche quest’anno si è svolta la vacanza formativa di Mistero Grande a Soraga, in Val di Fassa, dedicata alle coppie nei primi dieci anni di matrimonio. Ogni coppia partecipa a una sola delle due settimane, vivendo un’esperienza intensa di ascolto, silenzio, confronto, preghiera, ma fatta anche natura, riposo e amicizia. Una formula ormai consolidata, che ogni anno si rinnova grazie alla presenza di sposi giovani e famiglie aperte a lasciarsi rigenerare nel cuore del loro cammino matrimoniale.

Per il quinto anno consecutivo, ho avuto la gioia di partecipare a questa esperienza insieme ad altri quattro papà (Daniele, Ermes, Max e Sergio) che ho conosciuto all’interno della Fraternità Sposi per Sempre, insieme ai nostri figli (Carolina, Diletta, Elisa – Big e Junior – Emanuele e Matilde), e, con il preziosissimo aiuto dei “nonni” Natalino e Maddalena, ci siamo occupati dell’animazione di ben 47 bambini, dell’età compresa tra 1 e 14 anni, durante la seconda settimana di vacanza.

Ogni mattina, dalle 8:45 alle 12:30, i bambini stavano con noi, mentre i genitori partecipavano alla formazione tenuta da don Renzo Bonetti, da Annalisa, da vari sacerdoti e dall’equipe di Mistero Grande. Un tempo ricco e denso per le coppie, e altrettanto pieno e gioioso per i figli, impegnati in giochi vari, anche se quest’anno la pioggia ci ha costretto qualche volta a sfruttare il videoproiettore per guardare un film all’interno.

Era una sfida ogni giorno, ma anche un dono immenso: vedere i sorrisi dei bambini, giocare con loro, costruire relazioni che vanno oltre quella settimana. Per noi cinque papà, la mattina cominciava con la messa delle ore 7:00, insieme al sacerdote, era come iniziare la giornata sedendoci prima alla tavola del Signore, per poi sederci a quella della colazione. Subito dopo la messa, infatti, arrivavano i nostri figli: facevamo colazione tutti insieme, tra cornetti, uova strapazzate, risate e sguardi assonnati, ma felici. Le coppie avevano la messa subito prima di riprendere i figli.

Dal secondo giorno, però, è accaduto qualcosa che mi ha toccato profondamente: un bambino di dieci anni, che partecipava alla vacanza con la sua famiglia, ha deciso di svegliarsi presto per venire anche lui alla nostra messa. L’ha fatto spontaneamente, senza che nessuno glielo avesse chiesto, il giorno dopo era di nuovo lì, puntuale ed è stato anche invitato a servire la messa come chierichetto. Parlando con i genitori, abbiamo saputo che è stato un suo desiderio.

Mi ha colpito, perché mi ha ricordato quanto conta la testimonianza: i bambini osservano, non ascoltano solo le parole, ma vedono i gesti. Quel bambino ha capito l’importanza di quel momento, perché la sua mamma gli ha parlato più volte di Gesù e perché ha visto suo padre inginocchiarsi in chiesa e pregare.

Non come succede a volte durante il catechismo, in cui i genitori accompagnano i figli alla messa e li vengono a riprendere alla fine: che messaggio dai ai figli? Che bisogna andare alla messa, ma alla fine non è una cosa importante e ci sono molte altre cose che hanno la priorità. Dopo però ci lamentiamo se la cresima è diventata il sacramento del “Ciao ciao”: è normale, se passa il messaggio che va fatta perché la fanno tutti i compagni di classe e perché altrimenti non puoi sposarti. ù

Questo bambino, che poi passava la mattina a giocare al pallone e a impegnarsi in altri giochi, mi ha fatto venire in mente Carlo Acutis: anche lui in giovane età, grazie alle testimonianze che ha ricevuto in famiglia e a scuola, è stato attirato dalla Santa Eucarestia, frequentando quotidianamente la messa. Ringrazio questo bambino che, nonostante la sua giovane età, è stato una testimonianza per me.

Con gli altri papà ci siamo confidati, che se avessimo potuto vivere una vacanza del genere nei primi anni del nostro matrimonio, forse le nostre storie sarebbero andate in modo diverso. Magari avremmo evitato certi errori, certi silenzi, certe ferite. Nessuno lo può dire con certezza, ma quello che sappiamo è che non eravamo preparati.

Abbiamo pronunciato un “sì” solenne davanti all’altare, ma poi non abbiamo investito nulla per custodirlo, quel sì. La formazione era assente, o peggio, pensavamo che non fosse necessaria. “Ci amiamo, ci basta”, ma l’amore, se non è nutrito, si spegne, come una fiamma senza ossigeno. A Soraga, invece, abbiamo visto coppie che si rimettevano in gioco: alcune ci hanno confidato che, da anni, non riuscivano a ritagliarsi del tempo da soli, altre che non avevano mai parlato così tanto, così in profondità, come in quella settimana.

Quando due persone si sposano e vanno a vivere insieme, è normale incontrare fatiche. A volte è solo la stanchezza, altre volte il peso di un passato non risolto, il ritmo dei figli piccoli, la fatica del lavoro, ma se una coppia non ha chi l’accompagna, chi la forma, chi la sostiene, si rischia di andare alla deriva e di rimanere insieme solo per forma, per abitudine, per paura del giudizio. Il Sacramento del Matrimonio è un mistero troppo grande per poterlo esaurire in qualche anno, va scoperto, approfondito, custodito ogni giorno, altrimenti è come piantare un seme e non innaffiarlo più.

A fine vacanza, una coppia mi ha lasciato un foglio con un commuovente messaggio che mi sono affrettato a condividere con gli altri, in particolare con i figli: “….I vostri sguardi luminosi e il vostro straordinario esempio sono un dono inestimabile per i nostri figli. Avete parlato ai loro cuori in modo profondo con un esempio di cuore che sa di “cielo…”. Ecco, questo messaggio per me vale tutto l’impegno e la fatica di quella settimana, perché questo è ciò che conta: un piccolo seme piantato nel cuore delle persone, un seme di amore, di luce, di Dio.

Non sappiamo quando germoglierà, ma sappiamo che il Signore è fedele e che ogni seme piantato con amore, un giorno darà frutto. Anche quest’anno abbiamo ricevuto molto più di quello che abbiamo dato, quindi grazie di cuore a queste belle famiglie, che Dio guidi sempre il vostro cammino, ci rivediamo il prossimo anno!

Ettore Leandri (Presidente Fraternità Sposi per Sempre)

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