Immaginate una scuola dove non ci sono né voti né interrogazioni. Una scuola dove non ci sono né alunni né insegnanti ma teste e cuori che camminano e crescono insieme. Una scuola dove poter imparare senza studiare e crescere – quasi – senza accorgersene. Immaginate una scuola che diventa un po’ una seconda casa, in cui tornare quando si vuole. Una scuola in cui si diventa tutti amici, ricevendo ma anche donando reciprocamente. Una scuola d’amore. No, non state sognando, è realtà: è la Scuola Nuziale di Mistero Grande e Intercomunione delle famiglie, giunta quest’anno alla seconda edizione! Seconda doppia edizione, per l’esattezza, con un percorso base e uno approfondito, per chi ha già frequentato lo scorso anno.
Nel cuore della fede cristiana risuona un’espressione misteriosa e profondamente affascinante: “Mistero Grande”. San Paolo, nella Lettera agli Efesini (5,32), descrive così il legame tra Cristo e la Chiesa, paragonandolo a quello sponsale tra l’uomo e la donna. “Questo mistero è grande: lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa”. È da questa intuizione teologica che nasce l’idea di una “scuola nuziale”, un cammino formativo e spirituale in cui si apprende l’arte dell’amore vero, dell’amore sponsale, alla luce del Vangelo.
La scuola nuziale non è un semplice corso pre (o post) matrimoniale, né un trattato di teologia sull’amore. È piuttosto un percorso di iniziazione all’amore secondo il cuore di Dio. In essa si impara, giorno dopo giorno, che l’amore umano – pur fragile e limitato – può essere trasfigurato e redento, diventando segno visibile dell’amore eterno di Dio per l’umanità. Non si tratta solo dell’amore tra uomo e donna ma di un modo di amare che coinvolge tutta la persona, nelle sue relazioni più profonde: il dono di sé, la fedeltà, la fecondità, la comunione. In questa prospettiva, il matrimonio cristiano non è solo un contratto o una scelta personale quanto piuttosto la vocazione, il sacramento, la chiamata a rendere visibile l’amore invisibile di Dio.
Chi frequenta la scuola nuziale? In realtà, tutti siamo chiamati a iscriverci: fidanzati, sposi, consacrati ma anche giovani in ricerca, adulti feriti, vedovi o separati. Perché l’amore – quello vero, gratuito, oblativo – non si improvvisa: si impara, si coltiva, si affina. E come ogni arte, richiede guide, pazienza, umiltà e soprattutto desiderio, voglia di mettersi in gioco, coraggio di dire “ci sto”. La scuola nuziale è un laboratorio di conversione del cuore. Aiuta a rileggere le proprie ferite alla luce della misericordia, a guarire le relazioni spezzate, a riscoprire la bellezza del corpo, della sessualità, della differenza uomo-donna come dono e non come limite. È un luogo dove si riconosce che Dio non ci ha creati per la solitudine, ma per la comunione, e che l’amore – anche quando sembra impossibile – può rifiorire, se si lascia spazio alla grazia.
Alla radice di tutto c’è il “Mistero Grande”: Cristo sposo che dona sé stesso per la sua sposa, la Chiesa. Questo amore, totale e senza riserve, diventa modello per ogni amore umano. Nella scuola nuziale si contempla questo mistero non come una dottrina astratta ma come una esperienza viva e concreta, che interpella la vita quotidiana, toccandone tutte le sfere: corpo, mente, cuore e spirito. La croce, simbolo del dono supremo di sé, diventa la “cattedra” da cui imparare l’amore. E l’Eucaristia, il sacramento dell’amore nuziale per eccellenza, è il nutrimento per continuare a camminare anche quando l’amore sembra svanire.
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Essere a scuola d’amore significa riconoscere che l’amore non è un istinto ma una vocazione. Non basta innamorarsi: bisogna imparare ad amare, ogni giorno, anche quando è difficile, anche quando costa. E in questo apprendistato continuo, la Scuola Nuziale ci accompagna, ci guida, ci forma. Perché l’amore vero – quello che sa perdonare, accogliere, donarsi fino alla fine – è l’unico che resiste al tempo, alle ferite, alla morte. Ed è l’unico che salva.
Fabrizia Perrachon
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