Siamo seminatori d’amore

Negli ultimi anni, parlando con tante coppie e osservando la storia che avanza, mi rendo conto che l’immagine forse più adatta a descrivere la vocazione degli sposi cristiani nel nostro tempo è quella del seme che viene gettato sulla terra.

Infatti viviamo in un’epoca che potremmo definire “terra di mezzo”, dove tutto sembra incerto, tra il mondo cristiano dei nostri nonni che non c’è più e quello nuovo non ancora nato. A me piacerebbe vedere sempre e in tempi brevi il risultato delle mie azioni, sia nelle cose umane che in quelle spirituali, ad esempio nella preghiera, ma ci sono periodi, come nelle coltivazioni, dedicate alla semina e altre dedicate alla raccolta: ecco, la generazione che stiamo vivendo è chiamata a seminare.

Il seme è la cosa più piccola e fragile che esista, lo prendi in mano e quasi non lo senti, lo butti in terra e scompare. Non dà nessuna garanzia: affidi alla terra qualcosa che non puoi controllare. Eppure Gesù ci dice che Dio lavora anche quando noi non lo vediamo. Nell’invisibilità della vita quotidiana, tra le mille fatiche del matrimonio, dentro le incomprensioni, le fragilità, i limiti reciproci, i figli che crescono, i problemi economici, le ansie del futuro: lì, proprio lì, il Signore fa germogliare qualcosa.

Il seme non cresce perché il seminatore è bravo, il seme cresce perché è vivo, come l’amore. Lo so che a volte può sembrare frustrante darsi tanto da fare per diffondere la fede e non avere risposta o constatare che tutto va avanti apparentemente allo stesso modo, ma dobbiamo avere la consapevolezza che noi dobbiamo fare la nostra parte e la certezza che prima o poi questo seme darà i suoi frutti. In particolare agli sposi è chiesto di:

  • tenere alta la fiaccola della fede in un mondo che ne ha perso il senso,
  • custodire la verità del matrimonio mentre molti la deridono,
  • testimoniare la fedeltà quando tutto intorno si esalta il provvisorio,
  • difendere la vita mentre la cultura dominante la relativizza,
  • esaltare la bellezza del maschile e femminile, anche se gli altri pensano che sia un fattore soggettivo,
  • restare nella Chiesa anche quando la Chiesa stessa soffre e cammina zoppicante.

E tutto questo nel silenzio, come appunto fa il seme quando cresce, nella pazienza, nell’amore quotidiano, nel sacrificio nascosto, nella tenerezza e nella preghiera.

Nessuno applaudirà quando scegli di perdonare tuo marito per l’ennesimo scatto d’ira, nessuno ti farà un monumento perché scegli di restare amorevole con tua moglie anche quando si chiude nel silenzio, nessuno ti loderà perché rimani fedele quando sarebbe più facile mollare: eppure è da qui che nasce il Regno di Dio.

Queste cose le dico perché non vorrei che le coppie “gettassero la spugna” nel mostrare come Dio ama, vedendo come ciò che trasmettono sembri evaporare subito: il seme muore per generare nuova vita, ciò che ora sembra inutile un giorno si rivelerà decisivo, ciò che appare rifiutato un giorno diventerà nutrimento. Il Signore sta costruendo qualcosa attraverso di noi e, anche se stiamo attraversando un “inverno spirituale”, questo è in genere il tempo favorevole in cui i semi germogliano sotto la terra.

Quando arriverà la primavera, forse tra una generazione, forse due, la Chiesa avrà bisogno di radici forti: le radici che noi oggi stiamo piantando. Il nemico tenta le coppie cristiane facendole sentire inutili, anche nell’educazione dei figli:

Non cambia nulla…
Nessuno ti vede…
Non vale la pena…
Tutti fanno il contrario…
È troppo difficile…
Non serve a niente restare fedeli…

Dio invece ti dice: Rimani, continua, affida a me ciò che non capisci, io darò frutto.

Lo scoraggiamento è l’arma con cui il male prova a fermare il bene nascente e anzi è proprio quando non si vede nulla che il seme sta lavorando di più. Forse la nostra generazione non vedrà grandi cambiamenti, forse noi non assisteremo alla rinascita di fede che sogniamo, ma non dobbiamo essere la generazione dei risultati e dei frutti, dobbiamo essere la generazione dei seminatori. Non dobbiamo fare grandi cose, dobbiamo fare piccole cose con amore, ogni giorno, insieme.

Ettore Leandri (Presidente Fraternità Sposi per Sempre)

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