Natale: Un’Occasione per Rinnovare l’Amore

Il Natale è una festività che invita alla riflessione sulla speranza, sulla famiglia e sull’unità. Dio si fa uomo tra gli uomini, si manifesta nella forma più indifesa, un bambino. In un periodo dell’anno in cui si celebra la speranza e la rinascita, può esserci lo spazio per rinnovare le relazioni? anche quelle che sembrano difficili da riparare?

L’amore di coppia è uno dei legami più complessi e significativi che possiamo sperimentare. Quante volte, come Maria e Giuseppe, ci troviamo ad affrontare viaggi faticosi, costellati di incognite e imprevisti? Pensiamo, ad esempio, alla distanza tra Nazaret e Betlemme: un cammino di circa 130–150 chilometri che, a piedi o a dorso di un asino, richiedeva dai quattro ai sette giorni di viaggio. Se a questo aggiungiamo la gravidanza di Maria, non possiamo che ammirare la fiducia reciproca che univa i due e l’amore profondo necessario per affrontare un percorso fatto non solo di felicità e condivisione, ma anche di fatica, difficoltà e incomprensioni.

Sempre più spesso, nelle nostre esperienze di coppia, quando non conosciamo strumenti adeguati utili ad affrontare i momenti critici o quando perdiamo di vista il progetto iniziale della relazione, smarriamo le nostre coordinate interiori. In questo spazio di smarrimento trovano terreno fertile sentimenti come frustrazione, delusione e sconforto. Nei casi più dolorosi, tutto questo conduce alla separazione. Eppure, la separazione non è sempre l’unica strada possibile. In certi casi, può diventare anche un’occasione di crescita, di riflessione e persino di rinascita.

In questo cammino di riconciliazione, uno degli elementi più potenti è il perdono. Perdonare non significa dimenticare o negare il dolore causato da una ferita, ma compiere un atto di liberazione. Liberarsi dal rancore e dal risentimento permette una guarigione profonda, tanto in chi perdona quanto in chi viene perdonato. Il perdono, dunque, non è segno di debolezza, ma di grande forza. Richiede coraggio, perché implica il lasciar andare il peso di offese spesso profonde, per aprire lo spazio alla rinascita di qualcosa di nuovo.

Siamo Roberto e Daniela, ci siamo sposati 31 anni fa, quando eravamo due giovani pieni di sogni, pronti ad affrontare il mondo. Avevano scelto di camminare insieme, spinti dal legame profondo che ci univa, un legame che sembrava tanto naturale quanto l’aria che respiravano.

Le risate, i sogni e le promesse di un futuro insieme erano tutto ciò di cui avevamo bisogno per sentirci completi. I primi anni di matrimonio furono un’esplosione di felicità. Le giornate passavano velocemente, tra vacanze, progetti, e la costruzione di una casa piena di risate e amore. Poi, arrivarono i figli, tre meravigliosi bambini che resero la nostra vita ancora più ricca e piena di significato. La casa si riempì di voci, giochi, e le notti diventarono più lunghe, ma anche più dolci, perché il nostro amore cresceva nei piccoli gesti quotidiani.

Ma come il vento che cambia direzione senza preavviso, anche il nostro amore dovette attraversare tempeste. Con il passare degli anni, infatti, il tempo si riempì di doveri e responsabilità. Il lavoro, le esigenze quotidiane, e soprattutto il compito di essere genitori presero il sopravvento ed entrambi, cominciammo a perdere di vista noi stessi. La nostra relazione, che una volta era un rifugio di complicità e passione, divenne sempre più una routine. Eravamo più genitori che coppia, più organizzatori di vite altrui che amanti.

Iniziammo a perderci nei silenzi e nelle incomprensioni. Ogni giorno sembrava che le parole che un tempo erano piene di significato, ora fossero più difficili da trovare. I problemi, piccoli e grandi, non venivano più affrontati insieme. Le discussioni si facevano sempre più rare, ma anche più fredde.

Ad esempio, quando io, cercavo supporto, Daniela, stanca e distante, non riusciva ad offrirmi quel conforto che un tempo le veniva naturale. Non parlavamo più di ciò che davvero contava, e le emozioni rimanevano soffocate nei nostri cuori, senza mai trovare spazio per un confronto sincero.

Ogni discussione si trasformava in un silenzio pesante, che si estendeva giorno dopo giorno. La mancanza di comunicazione non era solo una questione di parole, ma di disconnessione emotiva e l’amore, che un tempo scorreva liberamente tra noi, sembrava essersi trasformato in una presenza distante e sfuggente. La crisi fu profonda, tanto da portarci a pensare che fosse arrivato il momento di separarci.

Siamo stati separati per tre anni. Eppure, proprio in quel periodo di profonda crisi, qualcosa è cambiato. Un giorno, quando sembrava che tutto fosse perduto, ad un passo dal divorzio, ci siamo incontrati. Ci siamo guardati negli occhi, e in quello sguardo c’era una risposta che nessuno di noi aveva mai veramente pronunciato. C’era ancora l’amore. E non solo amore, ma la consapevolezza che, nonostante tutto, eravamo ancora noi, quelli che si erano innamorati tanti anni prima.

Non è stato facile, ma abbiamo deciso di non arrenderci. Ed è stato allora che un amico comune ci ha mandato la locandina del weekend di Retrouvaille, a cui partecipammo senza troppe aspettative ma consapevoli che da soli non ce l’avremmo fatta.

Arrivammo al weekend con sentimenti di fiducia e speranza. Ci accostammo al programma con abbandono. Iniziammo a riprendere il dialogo che avevamo interrotto da troppo tempo e, addirittura, arrivare più in profondità, come forse mai avevamo fatto. Gli incontri successivi sono stati molto importanti; poco per volta, abbiamo iniziato a capire cosa non aveva funzionato nella nostra relazione e come usare gli strumenti per poter avere una vita di coppia piena, serena e forte.

Abbiamo scelto di non arrenderci, di riscoprirci, come se fosse il nostro “nuovo anno”. La magia non era sparita, era solo sepolta sotto le nostre paure, sotto il nostro silenzio. Abbiamo iniziato a parlarci di nuovo, a prenderci cura di noi stessi come coppia. Abbiamo ricominciato a ridere insieme, a ritrovare quella complicità che avevamo perso, come se stessimo riscoprendo un regalo che avevamo dimenticato sotto l’albero.

I nostri figli sono cresciuti, ma noi, siamo ancora qui, più forti che mai. Oggi, dopo 31 anni di matrimonio, ci rendiamo conto che il vero dono che possiamo fare l’uno all’altra è quello di esserci, ogni giorno, di continuare a scegliere di camminare insieme. La nostra storia non è perfetta, ma è la nostra, fatta di alti e bassi, di momenti di gioia e di sfide, ma sempre con la consapevolezza che l’amore non è solo un’emozione che arriva e va, ma una scelta che ogni giorno facciamo e difendiamo.

E così, in questo periodo natalizio, tra luci, calore e riflessioni sul futuro, abbiamo imparato che la vera magia non è solo quella di un giorno di festa, ma di un amore che cresce e si rinnova, anche nei momenti difficili. Oggi guardando alla nostra storia, ripercorriamo la vita di quel piccolo ed indifeso Bambinello, vedendola come un meraviglioso cammino pieno di significati profondi e universali, che si intrecciano con gioie, dolori, speranze e perdono.

Infatti, Gesù ha vissuto l’esperienza umana, che riflette la realtà di ognuno di noi: le attese, le sfide, i tormenti ma anche la forza della speranza. Egli ci ha insegnato che il perdono può guarire e che, anche nei momenti di sofferenza, la speranza non ci abbandona mai. La sua morte terrena non rappresenta la fine, ma con la risurrezione, segna il trionfo della vita, il rinnovamento e la possibilità di un nuovo inizio. Così, la vita di Gesù ci invita a non arrenderci mai e a superare le difficoltà con il cuore in pace, certi della sua presenza in mezzo a noi, sposo tra noi sposi.

Roberto e Daniela (Retrouvaille Italia)

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