Dovete starci o volete starci?

Spesso riceviamo delle telefonate o delle mail da persone che lamentano situazioni matrimoniali difficili. Raccontano di fatiche, di problemi di relazione, di incompensioni e di mancanze vere o presunte da parte del marito (di solito ci contattano le mogli)

E’ importante prestare attenzione a come ci raccontano le loro difficoltà e in particolare che parole usano. E’ vero sono sposate sacramentalmente e il matrimonio è per sempre, ma uno dei fattori che possono aiutarci a capire meglio è la descrizione verbale del problema.

Se viene usata spesso la parola DEVO c’è un campanello d’allarme. Sapete perchè? Perchè al verbo dovere possiamo solitamente associare una motivazione estrinseca a restare nella relazione. Se si afferma di “dovere restare“, in sostanza si indica che la motivazione a continuare a scommettere sul matrimonio proviene da fonti esterne. Queste possono includere la paura del castigo divino, lo stigma sociale, il giudizio altrui, aspettative esterne o semplicemente il senso del dovere. È importante comprendere che, anche se rimanere nel matrimonio può sembrare la scelta “giusta”, le motivazioni possono non esserlo. Nel lungo periodo il peso di tale senso di dovere può diventare insostenibile e alla fine portare al crollo del matrimonio, in quanto la persona non riesce più a sopportare un determinato stato delle cose.

Quando utilizziamo la parola “VOGLIO” invece che “devo”, le nostre motivazioni diventano intrinseche, provenienti dal nostro profondo. Questo indica che abbiamo scelto di perseguire una determinata via perché crediamo sia la migliore per noi. Personalmente, ho sperimentato la forza di questa motivazione nel contesto del matrimonio, dove ho compreso che donandomi completamente e senza riserve sto rafforzando il legame con il divino e sto vivendo appieno la bellezza del sacramento che ho scelto, sentendolo come parte integrante della mia vocazione. Questo mi ha permesso di affrontare le difficoltà con maggior determinazione e consapevolezza. Questo è quello che cerchiamo di far capire a chi ci contatta.

La difficoltà magari è la stessa di chi usa il devo ma se voglio starci il peso sarà molto più sostenibile. Quindi la prima cosa da fare se vi sentite soltanto in dovere di stare con l’altro e non lo volete, è proprio di cercare una motivazione più profonda per stare con lui o con lei. Prima che il peso non diventi insostenibile per voi. Quando ci si trova in una situazione simile, è importante prendersi del tempo per riflettere sulla propria relazione e sulle ragioni che vi hanno portato a essere insieme.

Ci tengo molto a questo articolo perchè per me non è stato sempre così, anzi io sono sempre stato quello del devo. Facendo terapia ho scoperto come nella mia vita ho lasciato che fossero gli altri a decidere per me. Fin dall’infanzia ho subito tante scelte – dalla scuola fino agli sport – e le ho accettate per dovere. Questa situazione mi accompagna da sempre e l’ho portata poi anche nella mia relazione con Luisa. Fin da subito Luisa mi ha imposto la sua modalità per vivere la nostra relazione. La castità l’ho subita inizialmente. Ed è stato un casino. Ero pieno di rabbia e di frustrazione. Quando ho accolto davvero questa scelta? Quando l’ho capita e l’ho voluto. E lì è cambiata lanostra relazione. Poi il matrimonio e i figli. Sono arrivati subito. Per me è stato un casino. Mi sono trovato a dover fare tante cose e dover prendermi tante responsabilità. Sono andato in crisi. Tutto è cambiato quando ho scelto di starci e ho voluto prendermi cura della mia famiglia perchè ne ho capito la bellezza. E così per tutto.

Trovare una motivazione sincera e profonda per restare nel matrimonio può fare la differenza nel rendere il peso della relazione più sostenibile. Ricordate che è importante prendersi cura di sé stessi mentre si cerca di mantenere una relazione bella, quindi non esitate a chiedere accompagnamento a un padre spirituale e/o consulenza a un terapeuta se ne sentite il bisogno.

Antonio e Luisa

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