Il matrimonio secondo Pinocchio /6

Poi prese il burattino sotto le braccia e lo posò in terra, sul pavimento della stanza, per farlo camminare. Pinocchio aveva le gambe aggranchite e non sapeva muoversi, e Geppetto lo conduceva per la mano per insegnargli a mettere un passo dietro l’altro. Quando le gambe gli si furono sgranchite, Pinocchio cominciò a camminare da sé e a correre per la stanza ; finché, infilata la porta di casa, saltò nella strada e si dette a scappare.

Questa frase ci sembra un’ eco dei primi capitoli della Bibbia, quasi un modo più divertente per raccontare l’ingresso dell’uomo nel Creato. Se nelle puntate precedenti abbiamo toccato il tema della nostra preesistenza in mente Dei, oggi vediamo come il Padre ci colloca nel mondo, e lo faremo usando come Sua contro-figura il nostro Geppetto.

Possiamo notare come il primo gesto di Geppetto sia quello di prendere sotto le braccia il burattino, un po’ come fanno i genitori con i bimbi prima di posarli per terra; qualche cinico obietterà che è un gesto obbligato poiché per il piccolo sarebbe cosa impossibile, ma noi replichiamo che una delle esperienze più appaganti della vita affettiva e relazionale è proprio quella di essere presi in braccio da mamma e papà. È vero che è un gesto obbligato, ma è altrettanto vero che di solito questo gesto viene accompagnato da un sorriso, da un bacio, da una parola affettuosa, da uno sguardo di incoraggiamento. Se viene fatto roboticamente, il bimbo se ne accorge e subito si lamenta perché si nutre della relazione. Se questo piccolo potesse parlare, direbbe che l’essenza di sé stesso è la relazione dipendente dalla mamma e dal papà. E noi come ci relazioniamo con i nostri figli, li prendiamo in braccio (in senso figurato per i figli grandi) per incoraggiarli e sostenerli?

C’è un altro particolare, e cioè che Geppetto posa in terra Pinocchio per un motivo: “per farlo camminare”. Anche il Padre ci ha posti nel mondo per “farci camminare”, e lo ha fatto prendendoci prima in braccio come Geppetto. Cari sposi, se il Padre ci ha posti nel mondo in questo tempo e in questo spazio preciso è perché questo è il nostro posto unico ed irripetibile, nessuno poteva e potrà mai essere nel mondo al posto nostro, il cammino che il Padre ci invita a compiere è personale, il Creatore non ci ha creato in serie come in una fabbrica da cui usciamo tutti uguali con lo stesso codice a barre. Gli spaghetti alla carbonara del ristorante stellato in Piazza Roma sono sicuramente molto buoni, ma preferisco quelli che prepara Valentina, non tanto per il gusto in sé, ma per l’amore che ci mette nella preparazione e la tenerezza con cui li serve, similmente, ognuno di noi può essere sostituito nelle “cose da fare”, ma nessuno le farà mai come me perché ognuno mette un po’ di sé dentro le cose che realizza. Ogni coppia ha il proprio cammino per cui il Padre la “posò in terra per farla camminare”. E noi aiutiamo il nostro coniuge a camminare?

Geppetto poi, come ogni papà, aiuta Pinocchio tenendolo per mano e insegnandogli a “mettere un passo dietro l’altro”. E così fa anche il Padre con noi, non ci abbandona sul pavimento con un “arrangiati da solo adesso”, ma ci tiene per mano con la Sua Grazia, con la Sua Provvidenza, e ci insegna a mettere un passo dopo l’altro. Gli sposi che pretendono tutto e subito avranno di che imparare da Geppetto. Quando una coppia è in crisi vorrebbe uscire immediatamente da essa senza ferite, senza cicatrici, senza riportare contusioni, senza ripercussioni di nessun tipo, ma l’esperienza ci insegna che non è possibile, come ogni papà non molla la manina del piccolino fino a che non sia sicuro di sé stesso così le coppie dovranno avere la pazienza di ritornare sulla giusta strada ma dovranno fare un passo alla volta.

E da ultimo c’è il grande tema della nostra libertà, del nostro libero arbitrio, qui solo accennato e che riprenderemo in seguito, lo si avverte subito nella frase: “Pinocchio cominciò a camminare da sé e a correre per la stanza; finché, infilata la porta di casa, saltò nella strada e si dette a scappare.” Così come il Padre non ci vuole obbligare a riamarlo e corre il rischio che anche noi “corriamo fuori per la strada a scappare” così anche noi dobbiamo fare nei confronti sia del nostro coniuge che dei nostri figli, ma affronteremo più avanti questo tema. Per ora ci basti sapere che, come Geppetto, così anche il Padre corre il rischio di lasciarci camminare da noi stessi, cioé ci lascia la facoltà di scegliere liberamente di camminare restando nella Sua Grazia. Cari sposi, il Signore ci insegna a camminare ma non perché possiamo scappare dalla Sua casa come dei moderni “figliuol prodighi”, ma perché possiamo seguire le Sue orme, le orme del Suo Figlio Gesù.

Coraggio sposi, buona camminata.

Giorgio e Valentina.

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