Un argomento che torna spesso nei separati e sul quale quasi ogni persona nuova mi fa domande riguarda la nullità del matrimonio. Per quello che osservo, in genere, le cose vanno così: quando si arriva ad una separazione, si prospettano tre strade, rifarsi una vita (cioè frequentare altre persone), oppure “provare ad annullare il matrimonio” (terminologia sbagliata, scelta fatta soprattutto da chi vuole tornare libero da qualsiasi vincolo, anche cristiano, per potersi risposare), oppure rimanere fedeli al Sacramento (scelta più rara in assoluto).
Provo un po’ a chiarire le cose, premettendo che non ho competenze di avvocato e che in ogni curia ci sono persone che possono dare indicazioni e consigliare le strade da percorrere. Fino a prova contraria, un sacramento è valido. È chiaro che una persona, quando arriva a separarsi, deve farsi la domanda Il mio matrimonio è vero?, perché altrimenti si può correre il rischio di fondare la propria vita su qualcosa che non c’è mai stato.
Un sacramento non può essere annullato, mai. Si può soltanto verificare se c’erano le condizioni affinché potesse avvenire. Quindi, non si può annullare ma si può solo verificare che non sia nullo fin dal principio. Faccio un esempio: se fossi andato all’altare ubriaco, il matrimonio sarebbe chiaramente nullo perché non sarei stato pienamente consapevole di ciò che stavo facendo. Le cause di nullità sono molte, le più comuni sono la mancanza di apertura alla vita (figli), la mancanza di fede nell’indissolubilità e nell’eternità, la non divulgazione di informazioni importanti (problemi psichici e familiari provenienti dalla famiglia di origine, dipendenze) e, non ultima, l’immaturità.
I figli nati nel matrimonio non hanno alcun tipo di peso nella valutazione. Si possono anche avere dieci figli e un matrimonio nullo. Ognuno per la sua parte si deve interrogare in coscienza su come è arrivato al matrimonio: nel mio caso, almeno da parte mia, ero adulto e consapevole di quello che stavo facendo. Non avevo tenuto nascosto niente, quindi non ho ritenuto necessario procedere ad alcuna verifica.
Parlando recentemente con alcuni giudici e responsabili della Sacra Rota, questi mi hanno detto che purtroppo, questo strumento, nato per un fine giustissimo e che dovrebbe riguardare solo una piccola parte dei separati, viene utilizzato male e abusato: in tanti cercano questa strada senza motivi reali e gravi, ma si cerca, magari andando a scovare il cavillo legale giusto, di tornare single.
Questo non è il modo corretto di utilizzare la verifica del Sacramento del matrimonio: se uno ha dei dubbi, è bene che li chiarisca seguendo la motivazione più importante di tutte, fare verità nella propria vita. Purtroppo, ci sono anche persone che trovano testimoni disponibili a dire quello che serve, ma ottenere la nullità con la menzogna non ha proprio senso, davanti a Dio non vale niente. Ho tanti amici che hanno fatto la verifica di nullità, qualcuno avrebbe voluto la conferma del sacramento e invece è stato dichiarato nullo, altri invece il contrario, avrebbero preferito la nullità per potersi risposare, ma non l’hanno ottenuta. In ogni caso è un processo complesso che ti rivolta come un calzino e va a scavare a fondo del tuo essere e della tua psiche, non è una passeggiata.
Il procedimento, che coinvolge avvocati e giudici, dovrebbe essere portato avanti sotto la guida dello Spirito Santo, in modo da minimizzare gli errori che possono essere commessi. Inoltre, ci sono due aspetti, secondo me, che complicano le cose: il primo è che i giudici devono giudicare secondo quello che ascoltano e che le persone riescono a dire; il secondo è che, almeno per me, sarebbe molto difficile, a distanza di più di venti anni ritornare a come effettivamente sono arrivato quel giorno a sposarmi: non si tratta solo di ricordare, già quello sarebbe complicato, ma il tempo ti cambia e ti fa vedere le cose in maniera diversa. È necessario pregare, affidare tutto a Dio nella Verità, confidare in persone esperte che rappresentano la Madre Chiesa e accettare il verdetto finale, anche se non piace. Voglio ricordare infine che, anche se un matrimonio viene dichiarato nullo, se sono presenti figli, si rimane genitori e quindi verso di loro non dovrebbero esserci cambiamenti e anzi sarebbe necessario ancora di più farli sentire profondamente amati.
Ettore Leandri (Presidente Fraternità Sposi per Sempre)