Cari sposi, si narra che in un piccolo paese della Thailandia ci fosse un imponente statua di Buddha composta di fango e alta quasi tre metri. Per generazioni era stata considerata sacra dagli abitanti del luogo. Un giorno, a causa della crescita della città, decisero di spostarla in un posto più appropriato. Questa delicata operazione fu affidata ad un monaco, il quale, dopo un’attenta pianificazione, iniziò la sua missione. Sfortunatamente, nello spostare la statua, questa scivolò e cadde, rompendosi in diverse parti.
Pieni di tristezza, il monaco ed i suoi collaboratori decisero di passare la notte meditando sulle possibili alternative. Furono delle lunghe ore, oscure e piovose. Il monaco, invece di disperarsi, puntava a cercare una via d’uscita. Improvvisamente, osservando la scultura infranta, notò che la luce della sua candela si rifletteva attraverso le fessure della statua. Pensava che fossero le gocce di pioggia. Si avvicinò alla crepa e notò che sotto il fango c’era qualcosa, ma non ero sicuro di cos’era. Si consultò con i suoi colleghi e decise di affrontare un rischio che sembrava una pazzia: chiese un martello e cominciò a rompere il fango, scoprendo che sotto di esso si celava un Buddha d’oro massiccio di quasi tre metri di altezza. Per secoli questo bellissimo tesoro era stato coperto dall’ordinario fango. Gli storici trovarono le prove che dimostravano che, in quell’epoca, il popolo stava per essere aggredito dai banditi. Gli abitanti, per proteggere il loro tesoro, lo avevano ricoperto di fango affinché sembrasse comune e ordinario.
La festa di oggi è fondata sulla volontà di Gesù di mettere in luce la sua vera identità: il Figlio Consostanziale al Padre, Dio fatto uomo. Un evento importante, in vista delle durissime prove a cui la fede degli apostoli sarà sottoposta. Analogamente, potremmo dire che per voi sposi questa festa rappresenta l’esplicitare della vostra vera identità. È pur vero che siete un uomo e una donna normali, uniti in matrimonio. Ma sotto queste apparenze, si cela in ciascuno di voi, pur con fragilità, meschinità, peccati… la Presenza di Cristo Vivo. Ecco il Tesoro che contenete! Ma quanto spesso ve lo dimenticate e vi fissate solo su quella sottile patina di fango che ricopre l’oro! Tuttavia, è un Tesoro che non resta scisso da voi, al contrario, vi può a sua volta trasformare in tesoro, se vi rendete conto di quanta bellezza c’è nel vostro amore, nella vostra differenza maschile e femminile, nella vostra capacità di amare.
San Giovanni Paolo II ha scritto: “L’insegnamento della Lettera agli Efesini stupisce per la sua profondità e per la sua forza etica. Indicando il matrimonio, ed indirettamente la famiglia, come il «grande mistero» in riferimento a Cristo e alla Chiesa, l’apostolo Paolo può ribadire ancora una volta quanto aveva detto in precedenza ai mariti: «Ciascuno, da parte sua, ami la propria moglie come se stesso». Aggiunge poi: «E la donna sia rispettosa verso il marito» (Ef 5, 33). Rispettosa, perché ama e sa di essere riamata. È in forza di tale amore che gli sposi diventano reciproco dono. Nell’amore è contenuto il riconoscimento della dignità personale dell’altro e della sua irripetibile unicità: ciascuno di loro, infatti, in quanto essere umano, tra tutte le creature della terra è stato scelto da Dio per sé stesso; ciascuno però, con atto consapevole e responsabile, fa di sé libero dono all’altro e ai figli ricevuti dal Signore” (Lettera alle famiglie 19) e questo porta come conseguenza che “La stupenda sintesi paolina a proposito del « grande mistero » si presenta come il compendio, la summa, in un certo senso, dell’insegnamento su Dio e sull’uomo, che Cristo ha portato a compimento”.
Detto con parole semplici, l’amore nuziale tra uomo e donna, trasfigurato dal sacramento del Matrimonio, significa nientemeno che l’Amore che Dio ha riservato e riversato su ciascuna persona fin dall’eternità. Voi siete portatori di questo dono e Gesù vi chiama, parimenti a come fece Lui oggi sul Tabor, a rivelarlo e svelarlo nella vostra vita.
ANTONIO E LUISA
Io e Luisa abbiamo nel nostro cuore la potenzialità di amare come Dio. Tutti gli sposi del mondo hanno questa grande occasione. Ma come è possibile? Io mi conosco. So i miei limiti. Conosco le mie cadute, i miei peccati, le mie fragilità. Eppure so che posso essere trasfigurato da Dio, per mezzo proprio del sacramento del matrimonio. Don Renzo Bonetti spiega molto bene questa trasfigurazione. Noi sposi siamo come una piccola goccia d’acqua. Quella è la nostra capacità di amare. Don Renzo dice che questa goccia può anche essere non tanto pura, può essere un po’ sporca. Con il sacramento del matrimonio cosa accade? Questa piccola goccia che siamo noi con il nosro amore diventa parte dell’oceano dell’amore di Dio. Resta una piccola goccia ma acquisisce la forza dirompete dell’oceano intero. Una goccia che diventa bella come l’oceano. Così nelle nostre miserie quotidiane possiamo essere capaci di mostrare l’amore trasfigurato di Dio.
Potete visionare ed eventualmente acquistare il nuovi libro su Amazon o direttamente da noi qui.