Il matrimonio ha senso solo nella reciprocità. È davvero così? (2 parte)

Riprendiamo da dove ci siamo lasciati ieri. Se non avete letto la prima parte vi lascio il link. L’umiltà ha come prima conseguenza quella di fare chiarezza su noi stessi. Di mettere in evidenza i nostri difetti, le nostre mancanze ma non solo. L’umiltà ci aiuta a comprendere anche i nostri talenti per metterli a disposizione di Dio, di noi stessi e degli altri. L’umiltà vera richiede la comprensione dei doni di DIO. La vera umiltà ce la insegna Gesù stesso. Gesù non si sente piccolo, Gesù sa benissimo di essere figlio di Dio, di essere Dio, eppure decide di farsi piccolo. Gesù non è piccolo ma si fa piccolo per amore. Gesù è colui che sa di essere perfetto come il Padre, di poter con una parola far piegare le ginocchia a qualsiasi potente e re della terra e cosa fa? Si inginocchia Lui a lavare i piedi sudici di quei dodici amici che non sono per nulla perfetti come Lui. Tra loro c’è chi lo tradirà, c’è chi sarà incredulo, c’è chi lo rinnegherà tre volte. Gesù per amore si fa più piccolo di loro per rialzarsi con loro. Si fa piccolo per aiutare loro a diventare grandi.

Solo chi è capace di umiltà, ed è quindi capace di abbassarsi al di sotto del proprio coniuge anche quando questi non si comporta bene, può amare sempre. Solo così si può restare fedeli alla promessa matrimoniale. Solo così saremo capaci di un amore che salva noi, l’altro e il mondo intero. Anche quando sembra non servire a nulla. Abbassarsi per poter considerare l’altro sempre degno di tutto il nostro amore.

L’umiltà ci aiuta a non scoraggiarci per le nostre debolezze ma ci conduce ad abbandonarci completamente tra le braccia del Padre. L’umiltà ci permette di non distruggere nel nostro cuore la persona che abbiamo sposato proprio perchè ci dà una prospettiva di gratuità e non di confronto. L’umiltà ci permette di servire con amore, un amore gratuito e non sempre meritato che suscita gioia in chi è servito e si riverbera nel cuore di chi serve in una continua e reciproca crescita nell’amore. E se l’altro non corrisponde? La gioia arriverà dalla consapevolezza che con quell’amore che costa sto riamando Gesù, la persona che più di tutte ha dimostrato di amarmi.

Questo farsi piccoli cura progressivamente l’orgoglio e la superbia (che sono la morte dell’amore). Luisa porta nel cuore la preghiera-testamento di Santa Bernadette che in un passaggio scrive: Ma per le beffe, per coloro che mi hanno presa per pazza, per coloro che mi hanno presa per bugiarda, per coloro che mi hanno presa per interessata. GRAZIE, MADONNA!

L’umiltà s’impara in famiglia. Essere umili non è andare davanti al Signore e ammettere di essere peccatori. Questa non è vera umiltà se non è accompagnata da un agire umile.

L’umiltà è essere consapevoli dei propri difetti, ma anche dei propri pregi e delle proprie qualità e non nasconderle, ma usarle per il bene del prossimo, in particolare di nostro marito, di nostra moglie e dei nostri figli.

La maestra dell’umiltà a cui dobbiamo guardare è Maria. Maria ha sempre agito nel nascondimento e nell’amore.

L’umiltà è abbassarsi e mettersi completamente al servizio dell’altro, anche se l’altro oggettivamente non lo merita per come si comporta.

L’umiltà è mettersi al servizio dell’altro senza pretendere che ci venga riconosciuto e senza rinfacciarlo nei momenti di tensione e litigio.

L’umiltà è considerarci servi inutili ed essere felici di aver fatto il bene per la persona a noi cara anche se questa non capisce che ci è costato fatica e dedizione.

L’umiltà è abbassarsi e non aspettarsi niente, perchè amare significa anche questo.

L’umiltà è difficile, perchè il nostro egoismo e il nostro egocentrismo sono ostacoli durissimi da superare, ostacoli sui quali inciampiamo ogni giorno. L’amore, però, se non è umile, non è amore ma è autocompiacimento, cioè quello che dovrebbe essere dono gratuito diventa celebrazione di sé.

Nell’amore sponsale di coppia e nella relazione affettiva con i figli, si cerca di imparare ad amare in modo vero, in modo umile. L’amore sponsale è la nostra via per giungere all’abbraccio eterno con Cristo e l’umiltà è condizione essenziale per abbandonarci a Lui. Quindi smettiamola di lamentarci e incominciamo ad amare davvero. Solo così ci faremo santi! Non possiamo essere davvero cristiani se non impariamo l’umiltà.

Antonio e Luisa

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