Dite ti amo alle vostre compagne, alle vostre mogli. Ditelo spesso, fatelo in questo momento.
Questo è l’appello che Gino Cecchettin hai rivolto durante la trasmissione Che tempo che fa di Fabio Fazio, come messaggio di congedo lanciato a tutti gli uomini che hanno una moglie o una compagna. Prendo questo invito del papà di Giulia per lanciare due o tre pensieri che mi sono venuti ascoltando stamattina l’intervista.
Perché questi articoli sul padre di Giulia. Tanti cristiani devoti, diciamo così, mi contestano il fatto di dedicare tempo a queste persone. Di dare spazio a persone che non sono dei nosrtri. Che in passato hanno espresso posizioni contrarie alla nostra fede. Mi riferisco alle foto da “satanista” della sorella di Giulia. Ecco io credo che noi cristiani dobbiamo cercare di intercettare il sentire comune. In questo momento la vicenda dei Cecchettin indubbiamente attira attenzione e sentimenti degli italiani, di tutti, di chi crede e di chi non crede. Noi dobbiamo essere capaci di cogliere dei semi di verità, in una società la nostra, che ne ha sempre meno essendosi allontanata da Cristo. Non dobbiamo scegliere quello che ci piace per far passare una tesi, come mi è stato contestato. Dobbiamo essere capaci di avere lo sguardo di Cristo che, in mezzo a tante cose che non vanno, è capace di vedere quella scintilla di verità e fare leva su quella.
Dite ti amo alle vostre mogli. Qui Gino Cecchettin ha perfettamente ragione. Il suo invito è quello che anche noi tante volte abbiamo fatto attraverso il nostro blog e i nostri libri. Come ricordiamo sempre, durante il rito del matrimonio non promettiamo di amarci ed onorci per tutti i giorni della nostra vita. Non promettiamo semplicemente tutta la vita. Questo significa proprio che non possiamo dare il nostro amore per scontato. Ogni occasione deve essere buona per ricordare all’altro quanto sia importante e bello per noi. Non solo con le parole ma anche con i gesti e con l’atteggiamento. Ogni volta che io telefono a mia moglie e la saluto semplicemente senza terminare con ciao amore mio, sto perdento un’occasione. Quando la mattina non ci salutiamo con il bacio sulle labbra, sto perdendo un’occasione. Questi sono solo esempi calzati sulla nostra relazione. Voi avrete i vostri ma non perdete occasione di rendere presente ora il vostro amore.
Cosa significa amare. Dire ti amo non significa la stessa cosa per tutti. Questa è la mancanza principale che scorgo nei vari discorsi di Cecchettin. Cosa è l’amore? Per tanti non è uno sguardo sull’altro ma riguarda sempre loro stessi. Significa: mi fai stare bene, sono attratto/a da te, ti desidero, sei solo mio o solo mia. Il centro sono io. Questo non è l’amore. L’amore è un’altra cosa: significa decentrare lo sguardo. Significa: voglio che tu stia bene, voglio vederti realizzato/a, voglio donarmi a te, desidero essere accolto da te. Cambia tutta la prospettiva. Questo è ciò che discrimina una relazione malata da un amore autentico.
Termino con le parole di Gigi Cecchettin che durante l’intervista, forse inconsapevolmente, ha espresso perfettamente il segreto dell’amore: Devo ringraziare mia moglie Moglie Monica per avermi fatto conoscere l’essenza dell’amore, ho imparato ad essere un uomo diverso.
Nella relazione d’amore impariamo ad amare. Una relazione profonda e gratuita come dovrebbe essere il matrimonio.
Antonio e Luisa
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