Cari sposi, spero che in prossimità della scorsa Settimana Santa o nel suo corso abbiate potuto rivedere, almeno in parte, il film The Passion.
Seguendo un’ispirazione tratta dalle visioni di Beata Anna Katharina Emmerick (1774-1824), nel momento in cui Gesù incontra Sua Madre, il Signore proprio lì avrebbe pronunciato la frase famosa: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose” (Ap 21, 5).
Gesù, in effetti, con la sua morte e risurrezione non solo restaura ma soprattutto porta a pienezza la nostra immagine e somiglianza divina, deturpata dal peccato. Cosicché Gesù rende nuova ogni realtà, in particolar modo noi, la persona umana, e di conseguenza anche il matrimonio. Che senso e significato hanno, quindi, per voi sposi essere divenute creature nuove con la grazia della Risurrezione?
Facciamo un piccolo passo indietro. Mettiamoci a fianco di quella coppia che sta rincasando svogliatamente a Emmaus. Lo sappiamo, sono stanchi e tristi, il loro Grande Profeta è stato barbaramente ucciso. “Noi speravamo” riassume tutti i mesti ricordi che rimangono di quel povero Gesù. Guardateli bene questi coniugi perché sono il ritratto di molte coppie cristiane! Il Gesù vivo è assente dalla loro vita ma ne resta solo un ricordo sbiadito e triste. La fede in tal modo non è un fatto che cambia la vita, al contrario, la vita stessa si riempie di una grigia ordinarietà. Ma Gesù Sposo è venuto proprio per loro, è lì per scuotere quelle coscienze intorpidite e sedute per smuoverle verso la Luce.
Con tale premessa si capisce meglio il brano odierno. La coppia di Emmaus – protagonista della Messa vespertina nel giorno di Pasqua – è appena giunta al Cenacolo, con il cuore in gola, trepidanti di gioia e commozione per l’incontro avuto. Gesù ha voluto farsi precedere dalla loro esperienza in modo che sia più dirompente la Sua entrata in scena.
Che accade perciò con Gesù presente? Tante cose bellissime, specchio di un matrimonio in cui anche il Signore viene accolto dagli sposi come l’ospite più gradito.
Per prima cosa, il corpo viene rivalorizzato. Gesù chiede agli apostoli, come del resto anche agli sposi cristiani, di focalizzarsi sul proprio corpo. Esso diviene così il primo testimone della Risurrezione! È nel corpo che si vede la novità cristiana e gli sposi hanno la vocazione a mostrare nel proprio corpo la bellezza dell’amore, anche a 60, 70 e più anni. Non è un caso che la prima eresia che colpì la Chiesa, già alla fine del I secolo è stata proprio la negazione della carnalità della Risurrezione. Niente da fare! Il Verbo si è fatto Carne e nella Carne è risorto, per cui Egli vuole che voi sposi ne siate testimoni.
Poi Gesù Risorto bissa quella “super” esegesi dell’Antico Testamento per far vedere agli apostoli che tutti quegli scritti portano a Lui. Ecco che gli sposi cristiani hanno bisogno di alimentarsi della Parola. Gesù vivo continua a parlarvi! Provate a spezzare il Vangelo del giorno, con semplicità, chiedendovi cosa vuole dirvi Gesù oggi e a scambiarvi il frutto. Vedrete quale potenza di unità e di forza aggregante ha Gesù su di voi con la Sua Parola!
Infine, il repêchage che Gesù operò su quei due sposi erranti li riporta nella comunità di appartenenza. Ecco allora che il matrimonio cristiano non è mai un fatto privato. Se è vero che voi sposi necessitate della vostra sacrosanta intimità – intesa anzitutto come i tempi e spazi di coppia -, è altrettanto vero che essa è chiamata a diventare dono per altri, spazio di condivisione e arricchimento mutuo.
Quindi, cari sposi, oggi terza domenica di Pasqua contempliamo queste dritte e indicazioni di Gesù per entrare e permanere nella Sua vita nuova. La meravigliosa notizia per voi è che, con la risurrezione, Cristo fa nuove tutte le vostre cose, non nel senso che ne fa delle altre ma prende la vostra stessa vita sponsale e da dentro la va redimendo, salvando e vivificando.
ANTONIO E LUISA
Gesù viene a fare nuove tutte le cose. Padre Luca ci ha fornito degli strumenti per comprendere come questa affermazione biblica sia declinabile in una coppia di sposi. Noi vorremmo soffermarci su un aspetto in particolare. Dio rende nuova la nostra intimità, il nostro donarci attraverso il corpo. Non è tanto per dire. È proprio così. Quando una coppia si nutre di Eucarestia e si abbandona al sacramento del matrimonio ecco che porta la modalità di Gesù anche nel fare l’amore. I due sposi saranno sempre più desiderosi di vivere una comunione d’amore donandosi totalmente attraverso il corpo e saranno sempre più capaci di liberarsi dall’egoismo e dal voler usare e possedere l’altro. E fare esperienza di un incontro intimo così è meraviglioso.
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