Un’immagine bellissima. Giardino chiuso tu sei, sorella mia. Cosa vuol dire? In queste parole c’è tutta la potenza di un eros casto. Due parole che sembrano un ossimoro, ma che esprimono la verità dell’amore. Clicca qui per leggere quanto già pubblicato. La riflessione come sempre è tratta dal nostro libro Sposi sacerdoti dell’amore (Tau Editrice).
L’amato
Giardino chiuso tu sei, sorella mia, mia sposa; giardino chiuso, fontana sigillata! I tuoi germogli sono un giardino di melagrane, con i frutti più squisiti, fiori di cipro e di nardo, nardo e zafferano, cannella e cinnamòmo, con tutte le specie di alberi da incenso, mirra e aloe, con i più preziosi balsami. Fontana che irrora i giardini, sorgente d’acqua viva, ruscelli che scendono dal Libano.
L’amata
Déstati, vento del nord; vieni vento del sud; soffia sul mio giardino, si spandano i suoi profumi. Venga il mio diletto, entri nel suo giardino, e ne mangi i frutti squisiti.
L’amato
Sono entrato nel mio giardino, sorella mia, mia sposa, e raccolgo la mia mirra e il mio balsamo; mangio il mio favo e il mio miele, bevo il mio vino e il mio latte.
Il coro
Mangiate, amici, bevete; inebriatevi d’amore.
Il Giardino dell’Amore: Un Luogo Sacro
Il Cantico si fa sempre più audace e non ci si limita più agli sguardi, ma è imminente la gioia dell’incontro sessuale con l’amata. Ormai i due sposi si sono preparati al meglio per questo momento e tutto il desiderio, che è cresciuto sempre più alimentato dallo sguardo dei due, sta per avere il suo soddisfacimento e il suo culmine nell’amplesso fisico. San Giovanni Paolo II affermava: “L’amore coniugale autentico si esprime e si realizza nella donazione totale e reciproca dei coniugi”.
Il Re e la Chiave del Giardino
Lo dico ora per non generare incomprensioni. Questo testo è tutto approfondito da un punto di vista maschile, dalla parte del re. Naturalmente quello che scrivo vale per entrambi. Se siete donne potete leggere il testo come regine. Non cambia nulla.
È bellissimo il simbolismo che il Cantico propone. Giardino chiuso e fontana sigillata. Il giardino è l’amata stessa, amata che si identifica con la relazione. La loro relazione è pura e bellissima perché loro hanno un cuore puro e aperto al dono. Giardino chiuso perché non è per tutti. È solo per il re.
Il Re e l’Amore Autentico
Un re che non conquista, ma che è conquistato dall’amore e per questo è capace di entrare in quel giardino con tutto il rispetto e la sacralità che quel dono ricevuto merita. Sarà aperto solo da un re che ne ha la chiave. La chiave non si può ottenere se non con un amore autentico che presuppone, per essere tale, la promessa del per sempre.
La Gioia Piena dell’Amore Coniugale
Un amore impegnativo, che costa fatica. Nel giardino, però, il re potrà sperimentare la gioia piena, la contemplazione del corpo, l’abbandono alle sensazioni totalizzanti dell’amplesso fisico. Vivere l’amore in questo modo rende il re pazzo di gioia. Non perché vuole possedere la sposa, ma perché vuole darsi totalmente a lei. Papa Benedetto XVI scriveva in Deus Caritas Est: “L’eros vuole sollevarci ‘in estasi’ verso il Divino, condurci al di là di noi stessi, ma proprio per questo richiede un cammino di ascesi, di rinunce, di purificazioni”.
L’Importanza della Castità
Provate a chiudere gli occhi e a immergervi in questo momento di meravigliosa pienezza. Non esistono che loro e, se guardate bene, non vedrete qualcosa di volgare e banale, ma vedrete il trionfo della bellezza, la bellezza che oltrepassa il corpo e si compie nel cuore dei due sposi. Ciò che avviene nel corpo è segno di ciò che l’anima vive e trasmette in quell’unione casta d’amore. San Giovanni Paolo II diceva: “La castità non è il rifiuto della sessualità, ma il suo fuoco autentico”.
La Cura del Giardino dell’Amore
Pensate che bello vivere la propria sessualità in questo modo. Questo è l’elogio della castità: la donna e l’uomo si preparano a quell’incontro e difendono la purezza di quel giardino, preparato per un solo uomo e per nessun altro (saper aspettare la sposa vale naturalmente anche per l’uomo).
Che bello arrivare all’amplesso fisico solo dopo che ci si è promessi per la vita e si è entrati in possesso di quella chiave che dà accesso al giardino! Che bello non entrare come un ladro che ruba ciò che è destinato ad altri, ma come un re. Che bello poter entrare al culmine del desiderio dopo che ci si è preparati con sguardi e gesti d’amore e di dolcezza!
Solo così la donna non sentirà violentato il suo giardino, ma curato e desiderato. Questa è la via casta che permetterà all’uomo di non perdere mai la chiave di quel giardino che tanto ama e che quindi gli permetterà di non violare ma di amare la propria sposa.
Nei prossimi capitoli andremo ad approfondire come prendersi cura di quel giardino. Andremo ad approfondire i diversi gesti di tenerezza e di amore che gli sposi possono e devono scambiarsi per non far seccare il giardino della loro relazione.
Antonio e Luisa