Una Tradizionale Pratica Africana da Importare

Pochi giorni fa mi sono incontrato con un sacerdote africano per organizzare, insieme alla parrocchia che lui gestisce, il ritiro dei ragazzi che si preparano alla Cresima e che unirà più zone pastorali.

Un’usanza africana sorprendente

Durante la chiacchierata su cosa dire ai genitori riguardo alla scelta dei padrini e delle madrine, ho piacevolmente scoperto questo: in quasi tutta l’Africa, una coppia di sposi accompagna un ragazzo o una ragazza dal Battesimo fino al matrimonio, Cresima compresa. Marito e moglie diventano padrino e madrina per tutta la vita di questo giovane e per tutti i Sacramenti.

Una proposta da considerare

Subito ho pensato: “Perché una cosa così bella non viene fatta anche da noi?”. So che questi articoli sono letti anche da sacerdoti, catechisti, collaboratori della Pastorale della Famiglia e altri operatori pastorali. Credo sia importante prendere in considerazione questa tipologia di accompagnamento cristiano, che non solo è innovativa, ma anche profondamente sensata.

Possibili obiezioni e difficoltà

Immagino già alcune obiezioni: “Ma le coppie oggi sono già piene d’impegni” o “Non è facile trovare sposi disponibili”, oppure è possibile che, per motivi di lavoro, sia necessario andare a vivere lontano e così non riuscire più ad avere un contatto diretto con il giovane per anni. Certamente possono nascere delle difficoltà; tuttavia, credo che se presentiamo quest’opportunità come una missione significativa e arricchente, molte coppie potrebbero rispondere con generosità.

Oltre il semplice rito formale

Troppo spesso il compito di padrini e madrine è relegato a un semplice rito formale, limitato a presenziare durante la celebrazione dei Sacramenti, e per ogni Sacramento vengono generalmente scelte persone differenti. Quanto sarebbe rilevante per un giovane poter contare su una coppia di riferimento che conosce la sua storia personale e spirituale fin dall’infanzia!

Un legame che sostiene la crescita

Questo legame può offrire una guida concreta nelle scelte importanti della vita, come quella della vocazione, la preparazione al matrimonio o la gestione delle difficoltà quotidiane: è una testimonianza preziosa di fedeltà, stabilità e amore cristiano. Penso al potenziale di crescita spirituale di un ragazzo o di una ragazza che riceve, anno dopo anno, il sostegno costante di due persone che vivono il Sacramento del matrimonio come una vocazione autentica.

Un punto di riferimento stabile

Non solo: il bambino, crescendo, avrà – in aggiunta ai genitori – una figura di riferimento maschile o femminile in base alla necessità, una sorta di angeli custodi che, a differenza dei nonni, hanno il vantaggio di appartenere a una generazione più vicina. Ovviamente i genitori rimangono i primi educatori, però è anche vero che con loro non è sempre facile affrontare alcuni argomenti delicati. Una coppia amica che ti invita a casa sua per parlare e che ha già vissuto quell’esperienza sulla propria pelle può fare la differenza.

La fede vissuta nella quotidianità

Inoltre, quanti genitori mandano i ragazzi al catechismo più per tradizione che per fede? Li accompagnano alla Messa e poi li vengono a riprendere appena finita, senza stare con loro, dimostrando così che per loro non ha valore. Invece, se una coppia di sposi sceglie di seguire un giovane, sicuramente lo fa perché ne comprende il valore. Questo cammino diventa un modo per approfondire la propria fede, condividere l’esperienza dell’amore coniugale, prendersi cura di un’altra persona: una sorta di “adozione spirituale”.

Un’opportunità di crescita per tutti

Tale servizio, vissuto con gioia e responsabilità, potrebbe rafforzare il loro stesso matrimonio, rendendolo una testimonianza viva per gli altri fedeli. Questa pratica africana ha anche il pregio di rendere evidente il ruolo fondamentale degli sposi nella trasmissione della fede.

Un segno tangibile della presenza di Dio

In un contesto culturale in cui la fede rischia di essere percepita come qualcosa di isolato e individuale, e con grandi sfide educative e spirituali, un accompagnamento costante e di qualità rappresenterebbe un segno tangibile della presenza di Dio nella vita delle persone e potrebbe portare frutti straordinari nelle nostre parrocchie.

Ettore Leandri

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