Salmo 120 Alzo gli occhi verso i monti: da dove mi verrà l’aiuto? Il mio aiuto viene dal Signore, che ha fatto cielo e terra. Non lascerà vacillare il tuo piede, non si addormenterà il tuo custode. Non si addormenta, non prende sonno, il custode d’Israele. Il Signore è il tuo custode, il Signore è come ombra che ti copre, e sta alla tua destra. Di giorno non ti colpirà il sole, né la luna di notte. Il Signore ti proteggerà da ogni male, egli proteggerà la tua vita. Il Signore veglierà su di te, quando esci e quando entri, da ora e per sempre.
Questo scorso fine settimana si è tenuto a Loreto il ritiro conclusivo della “Scuola nuziale 2024/25“, noi dell’equipe siamo arrivati già al Venerdì sera per i preparativi; eravamo da una parte tranquilli perché eravamo riusciti a giocare d’anticipo di mezza giornata rispetto all’inizio del ritiro, e dall’altra sentivamo tutta la responsabilità non tanto che tutti gli ingranaggi girassero bene quanto piuttosto che fosse sorgente di Grazia per i partecipanti.
Siccome il Signore è uno che conosce bene i Suoi polli, per sostenerci ogni tanto ci regala qualche prezioso aiuto o suggerimento; e così ecco che arriva il Salmo sopra riportato presente nei vespri di Venerdì sera.
Alzo gli occhi verso i monti: da dove mi verrà l’aiuto? In qualche frangente dei preparativi alzavamo gli occhi al cielo chiedendoci appunto come avremmo fatto a risolvere questo o quello; la risposta del Signore è precisa : Il mio aiuto viene dal Signore, che ha fatto cielo e terra.
Era la Parola giusta al momento giusto. Può succedere che quando si organizzano eventi di questo tipo ci si lasci fagocitare dalle preoccupazioni circa la riuscita di tutto, e allora ci si accartoccia il cervello cercando di non lasciare nulla di imprevisto, prevedendo anche il non prevedibile.
Naturalmente non stiamo affermando che non bisogni pianificare tutto nei minimi particolari, ma che questo non diventi affanno per il cuore, altrimenti soffochiamo lo Spirito Santo il quale, probabilmente, avrebbe tanta voglia di agire, ma rimane come intrappolato nei nostri meccanismi umani.
Il rischio è che tutto funzioni alla perfezione, al pari di un orologio svizzero, ma resti tutto sul piano orizzontale, sul piano umano, un bell’evento umano con una patina di spiritualità, quasi come una spolveratina di zucchero a velo per tentare di mascherare la torta bruciata sotto.
Alla fine di un evento cristiano (come un ritiro, una catechesi, un congresso, una predica, un pellegrinaggio …) bisogna un po’ saper tirare le conclusioni, non tanto come fanno i manager d’azienda al fine di migliorare la prestazione X o Y, ma come farebbe una comunità che ha a cuore la salute spirituale dei propri fedeli.
Dobbiamo sempre tener ben presente la famosa locuzione latina “Salus animarum suprema lex esto“, ovvero “la salvezza delle anime sia la legge suprema”. Grati al Signore di averci incoraggiato con questa Sua Parola, abbiamo cominciato l’avventura con la certezza e la serenità che il nostro custode, il Signore, Non si addormenta, non prende sonno. E’ questa serena certezza e fiducia che permette di ridimensionare anche tutti gli inconvenienti.
Cari sposi, questo è lo stile di vita che il nostro matrimonio deve avere. Lasciamo passare lo Spirito Santo e non impediamoGli di passare con le nostre strade chiuse al trafffico. A volte il nostro cuore, la nostra vita, sembra una ZTL, sempre chiusa al traffico per paura di chissà quale inquinamento. Coraggio allora, questo Tempo Pasquale ci sproni ad aprire le nostre ZTL spirituali.
Giorgio e Valentina
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